giovedì 25 febbraio 2010

AAA CERCASI

Alcune associazioni della Campania
che aderiscono alla rete de la
“COMUNITA’ RNCD”

Comunità di Clown Dottori e Sognatori Pratici
www.radunonazionaleclowndottori.org :



ARCOBALENO MARCO IAGULLI di Battipaglia www.arcobalenomarcoiagulli.it ;

LA COMPAGNIA DEL SORRISO CAMPANIA www.compagniasorrisocampania.it ;

al fine di realizzare una “PALESTRA per CLOWN DOTTORI & SOCIALI” cercano nella zona di Eboli, Battipaglia o Pontecagnano (SA) una casa in campagna che possa ospitare (gratuitamente) questa iniziativa di promozione sociale per questa parte di territorio della Campania.

Per info e appuntamenti:

info@radunonazionaleclowndottori.org

Presidente Comunità RNCD - Enzo Maddaloni +39 338 4122630

info@arcobalenomarcoiagulli.it

Tiziana Iervolino +39 347 5107487

IL RITORNO

Ci sono delle cose nella nostra vita che ci hanno segnato. Alcune di queste è la lettura di alcuni libri.
Ci sono molti libri che ci suggeriscono come vivere meglio, Altri ancora che ci spiegano come è fatto il mondo, altri ancora ci insegnano ad utilizzare la nostra consapevolezza per comprendere chi siamo come esseri umani.

Quest’ultimi sono quelli che mi interessano di più perché considero che ognuno di noi è maestro solo di se stesso e , per questo, "credo" che siamo tutti angeli.

Dei libri, mi piace anche di più quando gli altri me li raccontano, perché cosi comprendo meglio chi è l’altro, nel mentre la stessa descrizione il racconto, la storia del libro può passare in secondo piano, perché conta di più il vissuto della persona che me lo racconta e si racconta.

Quando propongo l’esperienza con il mio laboratorio “Alla Ricerca del Tuo Clown … ma se trovi qualcos’altro va bene lo stesso” nella parte “teorica” e “pedagogica” in alcuni casi mi affido a delle “citazioni” che inserisco nel percorso esperienziale tratte da alcuni libri. “Citazioni” che non sono più pezzi del libro ma pezzi che offro nel mio vissuto alla condivisione di un esperienza, almeno questo è il significato per me.

Gesù disse: Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare la pace sul mondo e non sanno che io sono venuto a gettare divisioni, fuoco, spada, guerra. Cinque saranno in una casa: tre contro due e due contro tre, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre Ed essi se ne staranno soli. (Vangelo apocrifo di San Tommaso)

Mi piace nella sostanza condividere delle sensazioni affinché ciò diventi una testimonianza che “nessuno di noi è solo”. Lo stesso libro e molte altre persone diventano cosi “testimoni”, del fatto che tutti noi abbiamo bisogno delle stesse cose: amore.

I libri, così, più che ad insegnarci qualcosa, a mio avviso servono a farci scoprire quello che non riusciamo a vedere con i nostri occhi. Certo, quando vogliamo imparare qualcosa dobbiamo stare attenti con la mente, ma più che con la mente aperta dobbiamo provare ad aprire il cuore.

E, già è proprio il cuore che legge, sente e vede prima molte più cose della nostra mente.

Di recente nel campo delle neuroscienze e della fisica quantica è stato dimostrato come il cuore non solo “sente” ma “registra”, “comprende” e “memorizza” attraverso il “campo" (morfogenetico) prima del nostro cervello, ed anche a distanza superiori alla nostro “qui ed ora”: "nel sempre".

Il cuore è una macchina del tempo? Pare proprio di si. E, così oggi è “scientificamente” dimostrato che la “via del cuore” è la via maestra che ci può far comprendere il senso della nostra vita e non solo.

“Centanni di solitudine” di Gabriele Garzia Marquez è la storia di sei generazioni che delimitano un arco temporale non perfettamente definito, e del villaggio che con esse vede la sua genesi e la sua apocalisse ….. e la predizione di alcune pergamene che così recitano: "Il primo della stirpe è legato a un albero e l'ultimo se lo stanno mangiando le formiche". Hellinger afferma nella sua ricerca (costellazioni familiari) che c’è bisogno di mettere “ordine negli amori” andando indietro nel tempo riconquistandosi ognuno il proprio, prima che le formiche ci mangino.

Marlo Morgan nel suo libro “E venne chiamata due cuori”, in tre mesi di vita con gli Aborigeni, impara a carpire ed apprezzare il loro mondo, fatto di piccoli gesti, ma sempre con grande rispetto per la natura e per gli uomini. Impara a vivere con ciò che offre Madre Terra, scopre il loro modo di comunicare con la telepatia, "la via del cuore", (l’unica capace ci comunicare a distanze infinite) la loro medicina alternativa, la loro forza del pensiero e la loro memoria storica che riesce a ricordare eventi fino a cinquantamila anni prima (al contrario di noi super civilizzati che siamo capaci ad arrivare si e no a quattromila anni fa) tutto oggi provato scientificamente , ma loro come altri popoli lo sapevano già 4000 anni fa e più.

D’altronde un amico scienziato mi diceva che per inventare il cellulare l’uomo deve contenere questa capacità, se no non può attingere alla sua conoscenza. E, solo attraverso l’osservazione della natura “....con gli occhi di bambino...” (Einstein) che l’uomo può riconoscere la sua “tecnologia interiore” e può usarla. Solo quando vi rinuncia, la utilizza inserendola “inventando” in una “tecnologia esteriore”. Insomma l’uomo cosiddetto civilizzato è stato diseducato a utilizzare queste sue capacità, “affidandole a terzi”. Oggi lo stesso messaggio di Cristo andrebbe reinterpretato: "io sono..." (?).

E, qui mi viene in mente un'altro bellissimo libro di Marlo Morgan: “Il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo”; veramente stupenda resta l'ultima parte con il "Messaggio dal Sempre", una sorta di Vangelo degli aborigeni; sicuramente le righe più interessanti e commoventi dell'intera opera. E, qui c’è un intero paragrafo che riporta in maniera esemplare l’esperienza e l’essenza di cosa significa essere Clown (oggi, sempre, tutti i giorni!).

Ma cosa sta succedendo oggi nel mondo?

C’è qualcosa di insolito che sta succedendo nella vostra vita. I ritmi del sonno stanno cambiando in tutto il mondo radicalmente. Al risveglio si è terribilmente stanchi, come se non si avesse dormito, senza ricordarsi nulla. I corpi sono stanchi, le gambe fanno male, le mascelle sono indolenzite e anche i muscoli delle braccia, poi c’è un periodo di sogni vividi che non necessariamente hanno un significato e poi si ricade nel sonno “buco-nero”. La stessa percezione del tempo è accelerata e ci sembra che il tempo vada più in fretta. A volte ci meravigliamo per cose che ci possono succedere e che non sono mai successe prima. Come pensare ad una persona e quella ci arriva davanti alla porta o ci telefona dopo un attimo. O condividere un esperienza anche se a distanza con un nostro amico del cuore.

Ci possono accadere cose il cui significato sarà chiaro solo per noi. Anche se non vi è ancora successo, forse un giorno vi troverete insieme alla vostra famiglia o a degli amici o in giro per compere il sabato pomeriggio e improvvisamente succederà qualcosa che colpirà solo voi, che avrà significato solo per voi. Queste esperienze infatti sono individuali e senza punti di riferimento: nessuno a cui chiedere, nessuno da cui andare, in verità non c’è in questo caso nessun libro da consultare.

Quello che conta è solo ciò che avviene dentro di voi. Nella sostanza stiamo oggi vivendo un processo, si proprio in questi giorni, che è stato programmato migliaia di anni fa quando non si avevano i parametri di riferimento con la Terra che abbiamo noi ora.

Oggi comprendiamo e possiamo comprendere di più attraverso l’esperienza.

Ho da poco compiuto 55 anni e proprio l’altro giorno mi chiedevo cos’è la cosa migliore che ho fatto nella mia vita, fino ad oggi (a parte procreare i figli e amare, la vita). Vi potrà sembrare strano ma la prima risposta che mi è venuta è stata quella di : aver fatto volare gli aquiloni!

E, qui ho compreso che io posso strare seduto nel mio soggiorno, o sulla spiaggia davanti al mare, (come faccio spesso) ed entrare in contatto con questa “nuova realtà” di me e di quello che mi circonda.

Il soggiorno di casa, il mare, la spiaggia, l’aquilone o un gabbiano che vola si possono trasformare in “simboli sacri” e in "luoghi" e così la stessa spiaggia è il mio luogo più “sacro”.

E, così comprendere che la “sacralità” è in noi e la si può sentire in ogni luogo dove si stà con il cuore: al mare, in montagna, in una chiesa.

Ecco il segreto sta qui siamo noi che ci dobbiamo trasformare in “luogo sacro”.

Il clown è uomo intero in questo senso. E’ uno stato di grazia.

Ieri mi ha chiamato Clown Dottofessa Stellina da Brindisi e mi ha chiesto: “Ah..Nanos mi suggerisci uno slogan per la nostra missione sorriso in albania?" E, così le ho scritto una frase frutto di una "condivisione comunitaria" del senso del nostro essere clown:

"Il clown è uno "stato di grazia", lui parla con la sorgente della parola, il soffio. Per questo è multietnico e interculturale."

Oggi, aggiungerei …“e, angelo , e , "anima con il naso rosso" (in questo senso:uomo intero).

Possiamo essere tutti degli iniziati? Come mi suggerisce un carissimo amico?

Credo che stiamo vivendo un’iniziazione collettiva che ci sta preparando ad un processo, ad un avvenimento che non è stato ancora compreso dalla scienza e dalla fisica occidentale del XX secolo. Oggi si parla anche di sciagure possibili la data del 23.12.2012 sta diventando simbolo di tragedia per il mondo. In verità si tratta di un processo (già in atto) senza rischi, molto naturale ed a cui si sopravviverà. Quello che lo rende spaventoso o preoccupante è non comprenderlo nella sua interezza. Il punto zero, è esso stesso "il ritorno", il ritorno ad una "nuova coscienza".

Il mondo è arrivato al punto ("zero") di doversi fermare un attimo.

Per questo è importante oggi fermarsi e domandarsi dove sta andando, dove stiamo andando. Qual è il vero scopo della nostra vita? Può essere tutto catalogato in un esasperante desiderio di possesso e successo, di egoismo o di gelosie, di cinico potere quotidiano, di false credenze, o invece di commisurata compassione?

Spesso mi è capitato e mi capita di imparare molte più cose a guardare il sorgere del sole, il nidificare di una rondine, il volo di un gabbiano, un onda del mare che si infrange sullo scoglio..... che pur a leggere un libro. Si credo di sì.

In questo caso lo stesso cammino “paesologico” in compagnia degli amici della “Comunità Provvisoria”, o il progetto che stiamo cercando di portare avanti della “Squola Rurale di Clown” , rappresentano “il ritorno”.

Ecco dovremmo provare a ragionarci un attimo, penso che la tematica meriti un briciolo del nostro tempo. Che cosa è la conoscenza se non un reciproco scambio d’esperienze, capendo l'inutilità e la pericolosità di molte nostre azioni quotidiane. Il nostro mondo è destinato a morire se non capiremo veramente quanto male facciamo a Lui e, di riflesso, a noi stessi. Il cambiamento del mondo non è nell’altro ma è in noi, più che nel fare e nel "come fare".

"CAMBIARE IL MONDO" (?) è il titolo del nuovo bellissimo libro di Manitonquant. Il libro di recente pubblicazione è una testimonianza di come si può "cambiare il mondo". Manitonquant dopo “Ritorno alla Creazione”, l'altro suo bellissimo libro che per me, per noi, è diventato un punto di riferimento importante della nostra azione "comunitaria di clown e sognatori pratici" è la testimonianza di esperienze, e possibili percorsi che ci possano far “ritornare” alla terra e alla nostra vera e nuova dimensione di essere umani.

La stessa scienza della “nuova era” trova punti d'incontro con le più antiche tradizioni religiose e culturali. Fisica, ecologia, psicologia, economia stanno cambiando direzione: dallo studio degli "oggetti" e dei "soggetti" a quello dell'energia che li lega. Soprattutto la fisica ha rivoluzionato la scienza contemporanea. La nuova scienza olistica, vede tutti i fenomeni naturali come parti di una rete universale e ne studia i reciproci rapporti.

La materia? Non esiste! Tutto è coscienza! La materia è luce condensata, ferma. La luce è materia rarefatta, in movimento. E’ inutile anche chiedersi quando tutto ciò è nato. Perché il problema è che il tempo non esiste, o almeno non esiste nella nostra logica.

“Gli oggetti sensibili sono creazioni della nostra mente, che vede materia tangibile dove c'è un turbinare di particelle infinitesimali. Spazio e tempo non sono dimensioni separate; non hanno caratteristiche assolute, ma variano in relazione alla nostra coscienza e alle condizioni (velocità, posizione) in cui si trova chi li sperimenta. La nostra mente organizza l'universo in un modo che ci risulti percepibile e comprensibile, ma l'universo è più di quello che possiamo cogliere con la mente individuale e i sensi. Ecco le sensazionali scoperte della scienza moderna, che ci riportano a ciò che dicono da millenni le tradizioni mistiche orientali. Questo secolo ha visto insieme, paradossalmente, l'esplosione atomica, la materia violata dalla distruttività umana, e l'esplosione della coscienza, aperta a scoprire nuove dimensioni della realtà. La fisica nucleare ha permesso di scoprire come forzare la natura intima delle cose, per distruggere altre vite, ma anche come riscoprire la nostra vera natura di esseri di luce, l'armonia che sta al di là delle forme.” (Gregg Braden - geologo e ricercatore)

Un altro libro per me importante è stato: “Il Tao della fisica” (Adelphi, 1982) di Fritjof Capra e oltre ad insegnarmi nuove cose è testimonianza viva di una mia stessa esperienza che ho vissuto anni fà quando stavo sulla spiaggia di Marina di Camerota e che in questo caso affido alla descrizione bellissima che fà Capra nella introduzione del suo libro.....

“In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all’oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all’improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me era parte di una gigantesca danza cosmica. Essendo un fisico, sapevo che la sabbia, le rocce, l’acqua e l’aria erano composte da molecole e da atomi in vibrazione… ma fino a quel momento ne avevo avuto esperienza solo da grafici, diagrammi, teorie matematiche. Sedendo in quella spiaggia, le mie esperienze presero vita. ‘Vidi’ scendere dallo spazio cascate d’energia; ‘vidi’ gli atomi degli elementi e del mio corpo danzare; percepii il ritmo, ne sentii la musica. E in quel momento seppi che questa era la danza di Shiva, il dio dei danzatori”. (brano tratto da Il tao della fisica di Fritjof Capra )

Questa è un esperienza che può vivere chiunque basta accedere alle vie del cuore e così osservare l'energia che ci circonda.

Gesù disse: "Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto." (Vangelo apocrifo di San Tommaso)

La fisica quantistica ha mutato completamente la visione del mondo degli scienziati, avvicinandoli alle filosofie religiose orientali. L'autore suggerisce che i fisici, per uscire dai paradossi della meccanica quantistica, guardino con occhi nuovi ciò che il taoismo cinese vedeva già millenni fa: la natura duale delle cose - materia ed energia sono due poli di una stessa dinamica; che riconsiderino ciò che gli Indù, già millenni fa, dicevano: il divino, l'anima non sono separati dalla materia, ma la stessa cosa sotto forme diverse. Sono due facce complementari della stessa Essenza.

Ora il mio intento qui più che presentarvi dei libri è cercare di farvi “spostare” la vostra coscienza. Se siete arrivati fin qui nella lettura credo che stiate sulla buona strada e se avete avuto accesso a nuove sensazioni, allora state scoprendo anche voi insieme a me la “via del cuore” siete entrati in un “nuovo stato” nel quale si può affrontare una svolta epocale e la verità è che probabilmente, questo passaggio sarà terminato prima che ve ne accorgiate.

Guarderete indietro e direte: “Mio Dio sono appena passato attraverso il cambiamento?”

E, si queste possono essere le vostre:"magie gentili" .

Probabilmente è questo il modo in cui succederà e non sarà più strano per voi. Nel viaggio alla ricerca del vostro clown vi accorgerete che sarà stato anche inutile andare in Perù, sulle Ande , o meditare nel deserto, o fare il cammino spirituale non so dove, semmai in India, perché basta accogliere il "divino che è in noi" (nel sempre), e vi accorgerete che ovunque state: nel vostro soggiorno di casa; sulla spiaggia, o altro luogo e già ci siete.

Qui si racchiude il significato de: “il ritorno”. Sarà come l’ultimo giorno della vostra vita e l’ultimo giorno vi sembrerà tanto tempo prima: morire prima per non morire.

E, così non possiamo aver paura del buio che è davanti a noi, perché è l’unica dimensione con la quale possiamo vedere, osservare con altri occhi il cielo stellato e chiederci : ma cosa stiamo guardando? Ma certo stiamo guardano contemporaneamente il nostro passato ed il nostro futuro e sta qui la prova che il tempo non esiste.

Se proviamo a guardare un cielo stellato di notte, li c’è la storia , il passato ed il nostro futuro contemporaneamente. Sta li lo possiamo leggere semplicemente specchiandoci con la nostra coscienza. Gli stessi clown vivono nel “qui ed ora” che non rappresenta il “presente” ma il “sempre”. Giusto per darvi un idea quando vedete un clown per strada è come quando la sera puoi vedere le stelle. Sono reali? Stanno li eppure non ci sono più. Tu vedi una luce che forse già si è spenta migliaia di anni fà.

Insomma, quella "stella" luminosa nel cielo è presente a te, nella sua luce, nel "qui ed ora" ma lei è nel sempre, è anche nel futuro e nel passato nel senso che non c’è più e quindi è futuro.

Per un clown un "nanosecondo" o mille anni è la stessa cosa. Egli è uno “stato di grazia” per questo è anche multietnico e interculuturale, perchè lui parla alla sorgente della parola “il soffio”.
Ma come non ve ne siete ancora resi conto! Il futuro e il passato è luce è pura energia e noi siamo energia. Siamo noi che siamo nel passato e nel futuro e possiamo cambiare la nostra realtà semplicemente osservandola ed immaginandola, diversa, perché siamo energia proiettata sia nel passato che nel futuro. E, quando siamo energia proiettata nel passato e nel futuro siamo nel "sempre" dove tutto può accadere e accade. Per questo la morte non esiste e noi siamo immortali (i clown chiaramente).

Gesù disse: "Se coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno (di Dio) è in cielo! Allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: E' nel mare! allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete, allora sarete conosciuti e saprete che voi siete i figli del Padre che vive. Ma se non vi conoscerete, allora dimorerete nella povertà, e sarete la povertà." (Vangelo Apocrifo San Tommaso)

Qui la nuova scienza olistica ci aiuta a comprendere. Essa nasce sotto lo stimolo della fisica quantistica, che ha scoperto il nesso che lega tutte le cose nel flusso dell'energia". Tutte le scienze attuali vengono ribaltate, non eliminate, ma costrette a considerare anche la “qualità” dei fenomeni.

Nessuna scienza può più pretendere oggi di avere raggiunto verità assolute. Mio figlio Andrea in un Council che abbiamo fatto in famiglia mi disse alla fine: “Papà ho capito adesso che non esiste la verità , ma le verità!”.

Ecco oggi per descrivere il mondo si deve interagire con altre “verità” , “credi”, “discipline”, “scienze” avendo maggiore coscienza dei propri limiti, qui il rispetto dell’altro è fondamentale.

La stessa economia deve considerare anche l'ecologia, il costo ambientale dell'uso e dell'esaurimento delle risorse, dell' inquinamento, del lavoro non retribuito, della qualità della vita e delle relazioni sociali, delle risorse naturali depredate al Terzo mondo. Il nostro benessere economico e sociale non è slegato dal bambino , dal'uomo che non ha diritto all’acqua e che vive in un paesino o in una piccola e sperduta tribù africana.

Come Clown possiamo preoccuparci del mondo solo se riusciamo a preoccuparci di noi stessi. Possiamo essere se volete la “psicologia” e la “medicina” del mondo, ma senza essere noi stessi – tutti - “uomini di medicina”, che tengono conto delle relazioni con il “nostro ambiente” (esterno e degli avvenimenti, quotidiani) non comprenderemo mai qual è la "vera medicina" per curare tutti i mali del mondo, non comprenderemo mai la differenza tra “la via del cuore” e quella che abbiamo percorso fin’ora.

Gesù disse: " Se la carne pervenne all'esistenza a motivo dello spirito, è una meraviglia. Se lo spirito è pervenuto all'esistenza a motivo del corpo, è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale ricchezza abbia preso dimora in questa povertà ". (Vangelo apocrifo di San Tommaso)

Si, penso anch’io che dovremmo passare dalla crescita materiale, alla crescita interiore, ma questo è un punto di svolta che passa da un "ritorno": il punto zero.

“Mio padre che faceva l’autista di camion mi diceva sempre: "quando viaggi e ti perdi per una strada fai il viaggio a ritroso. Non sprecare tempo a leggere cartine che ti indicano nuove strade non ti possono insegnare niente di quello che già sai. Tu sei già istruito dalla tua esperienza e dalla tua capacità di comprendere qual'è la via giusta per il ritorno". Nanos



mercoledì 24 febbraio 2010

FUNATIA PARADA e PARADA ITALIA

RICEVIAMO E CON PIACERE PUBBLICHIAMO .....questo annuncio.


Carissimi amici/che clown,
siamo felici di comunicarvi che dal 15 al 28 febbraio in tutte le reti mediaset è possibile vedere il nostro spot, realizzato grazie al contributo do Mediafriends onlus: tutti i nostri amici e sostenitori hanno l'opportunità di inviare un sms del valore di 2 euro al 45503, contribuendo così a dare un futuro ai bambini e giovani seguiti dal nostro progetto.


Hai già inviato un SMS del valore di 2 euro per Parada?

Se non l'hai ancora fatto, affrettati! Hai tempo fino al 28 febbraio: anche il tuo contributo è indispensabile!

Un naso rosso contro l'indifferenza, per non dimenticare i bambini che vivono in strada.

Noi stiamo lavorando a questo obiettivo tutti i giorni, e lo facciamo con un sorriso: perché ridere, per noi, è una cosa seria!Aiutaci anche tu.Se vuoi divulgare a conoscenti e potenziali sostenitori questa iniziativa, in allegato troverai e un breve riassunto della storia di Parada.

Un caro saluto PARADA Italia


FUNDATIA PARADA e PARADA ITALIA

Nel 1996 il clown franco-algerino Miloud Oukili crea a Bucarest Fondazione Parada. Arrivato nella capitale romena nel 1992, Miloud riesce, con il suo naso rosso e i suoi giochi, ad avvicinarsi ai bambini che vivono nei canali, a cui insegna i primi segreti dell’arte del circo. Dopo qualche anno decide di fondare una struttura locale e indipendente in cui sviluppare attività di reinserimento sociale. Nel corso di questi anni centinaia di giovani sono riusciti a lasciare la strada, hanno ripreso a studiare o lavorare e hanno iniziato, finalmente, a guardare al futuro con speranza.

Circa 50 ragazzi fanno parte di una compagnia di clown che gira l’Europa proponendo spettacoli nelle scuole, nelle piazze e negli ospedali per raccontare la loro storia, i loro sogni, successi e difficoltà. Ormai da anni i Ragazzi di Bucarest sono in tournée in Italia e Europa.

Dal 1998 Parada Italia affianca Fundatia Parada e dal 2006 è associazione autonoma che continua il cammino intrapreso da Miloud con i ragazzi di Bucarest.
Al fianco di Miloud si propone di dare visibilità, sostegno e strumenti agli interventi in favore dei bambini e giovani soli per le strade d’Europa, cercando inoltre di motivare il maggior numero possibile di cittadini, soprattutto giovani, perché diventino gli agenti di una società multietnica e multiculturale.


Parada Italia agisce attraverso una rete capillare di volontari su tutto il territorio nazionale.
le attività sono molteplici: emergenza, reintegrazione personalizzata, campi estivi, laboratori artistici, tournèe.

DAL 1999 AL 2009 BEN 81 GIOVANI SONO STATI IN TOURNEE IN ITALIA!

I PERSONAGGI di PARADA.

Miloud Oukili per tutti ormai semplicemente Miloud - Fondatore di Fundazione Parada.

Franco Aloisio Presidente di Fondazione Parada.

Loris Panzeri Formatore e presidente del GRT- (Gruppo per le Relazioni Transculturali) membro del direttivo di Parada Italia e Fondazione Parada.

Silvia Baraldi Pedagogista di Parada Italia.

Assunta Ruffini Responsabile Ufficio Ricerca e Sviluppo e membro del direttivo di Fondazione Parada.

Lucian Constantin Volontario di Parada Italia.

Adina Stefan Assistente stradale notturna di Fondazione Parada.

Marian Milea Animatore socio educativo di Fondazione Parada.

Mihai Haloiu Assistente sociale di Fondazione Parada.

Mirela Haita Psicopedagogista di Fondazione Parada.

Loro, la parte per il tutto, molti altri nomi e volti e persone che agiscono ogni giorno ruotano intorno alle giornate di Parada.

PARADA racconta PARADA

'Abbiamo tutti un clown che dorme al nostro interno... Io e gli amici di Parada scegliamo il clown che dorme all'interno di tutti noi...' Miloud.

' Nel 1996 l'emozione della prima tournèe in Francia...ci guardavano tutti un po' storti...con il teatro e la tournée ho imparato ad avere un po' più fiducia negli altri...' Lucian.

' Non ho incontrato io Parada è Parada che ha incontrato me...la gente ci regalava indifferenza. Il naso rosso di Miloud mi ha conquistato' Marian.

' a Bucarest oggi l'emergenza è cessata. anni fa erano 4000 i bambini ragazzi in strada. Ora sono al massimo 1000. Molti sono temporanei perché hanno perso il lavoro o la casa e non hanno reti che li sostengano. Noi interveniamo nell'emergenza e successivamente creiamo un percorso personalizzato per reinserirli' Franco.

' Parada Italia si occupa dei ragazzi emarginati, abbandonati alla strada, partendo da Bucarest e portando Bucarest in Italia. Parada guarda alla diversità come valore, come apporto. In controcorrente noi i diversi li cerchiamo' Assunta .

' Non vogliamo salvare i ragazzi... quelli si salvano da soli...con l'aiuto dei nostri pensieri' Miloud.


I NUMERI di PARADA

Circa 4000 ragazzi accompagnati sino ad oggi al ritorno alla vita da circa 30 operatori

150 ogni anno frequentano il centro diurno

150 ogni anno ricevono assistenza sociale e sanitaria in strada

30 ogni anno reinseriti nelle famiglie di origine o in famiglie di accoglienza

30 ogni anno vivono in residenze protette

30 giovani trovano lavoro grazie all'ufficio lavoro Apel


PERCHE' RIDERE E' UNA COSA SERIA.....

Parada Italia
Via Molino delle Armi 19
Milano
+39 02 58441518



ufficio stampa
fimmetta baralla marialuisa giordano
+39 333 2015944 - +39 338 3500177
retropalco@alice.it
http://www.retropalco.eu/

Voglia di un Ricordo





I vecchi amici ci lasciano,
quasi tutti,
con discreto pudore e......

una coda di dolore







E' nella natura delle cose
mi dice
chi sa di scienza.
Nuovi giovani amici verranno
e riempiranno, ancora,
piazze di rabbia , musica e gioia,
intrecciando nuove leggere catene
per sentirsi legati , assieme ,
a due per due.
…..Anche per non farci sentire
più inutilmente soli.
Cosa canteremo per te
questa sera?
Amico fragile
che ci hai lasciati
in un sorriso strozzato.
Noi continuiamo a cantare
Vecchie canzoni
che non schiudono più balconi innamorati
oramai da un secolo
per mancanza di voce e di cuore.
Siamo gli ultimi dei moicani
che cantano
con parole intrise
di musica,bellezza e silenzio,
ancora il fremito umano
di una dolce nostalgia,
e il triste piacere
di un desiderio di presenza lontana.
Oh , la tristezza dolce e frizzante
di un ridente ricordo!
Cosa mi canterai tu,
nuovo caro amico di una sera,
di questa religiosa sera
di una infinita primavera dell'anima?
La prima canzone
Che si affaccia nella mente e nei ricordi,
vecchia,non importa, ma calda .
Per svegliare
la mia stanca nostalgia
può bastare anche con una vecchia
non brutta canzone!
Dammi un attimo di distratta e leggera eternità !
Ho una dannata voglia
di rivedere fugace un ammiccante sorriso
e una voce accordata a immaginare un canto.
Canta una canzone dolce nella melodia
chiara di luce ,di colori e di ricordi!
Ci sono nubi, stasera
davanti a una sfacciata e insidiosa luna piena
e sirene alla mia sottile solitudine .
Una dolce brezza,profumata di sfrontato rosmarino
gioca con petali di musica e parole
sciroccate di mediterraneo,
riempia il doloroso e freddo vuoto padano
di una dolce,calda e vitale mancanza.


di Mauro Orlando


( ……..“E poi sospeso tra i vostri “Come sta”
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci
tipo “Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te”
“Lo sa che io ho perduto due figli”
“Signora lei è una donna piuttosto distratta”….
….….e mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.)

Brano tratto da “Un Amico Fragile” di Fabrizio De André


lunedì 22 febbraio 2010

Clown N'dRuCCIO

grazie a te caro enzo!!!...è inutile ricambiarti complimenti...ne avrai ricevuti un' infinità...posso solo dirti che sei "UNICO" Nanos...ed è il più bel complimento che si possa fare!!!che racchiude tutto ciò che c'hai insegnato da clown e soprattutto da uomo...essere solo ciò che siamo!!...NOI STESSI!!!...e alla fine il clown che c'è in te avrà fatto il più bel spettacolo nel teatro della sua vita!!!...E non importa far ridere o far piangere...l'importante è dare EMOZIONI!!!!


Ieri quando mi chiedesti alla fine del corso che ne pensavo???...e se volevo aggiungere qualcosa...era solo questo che volevo dirti!!!...ma la tristezza per la fine del corso ha bloccato in me ogni parola!!!!...ma un clown come te l'avrà capito dal mimo dei miei occhi!!!

Come vedi caro Enzo sei stato in grado di far sciogliere un pezzo di iceberg!!!...e questa è la dimostrazione che forse N'DRUCCIO può essere un clown completo!!!...sia BASTARDO che ROMANTICO (anche se mi piace essere più bastardo *-) )!!!



Un abbraccio fortissimo !!!!

Clown N'dRucCio al secolo Fabio Iacoviello

*******************
Carissimo N'Druccio,
uaooo !!!!! E, adesso se
"....le persone dicono che (sei) sono pazzo
(vedi bene che) ci sono diamanti sulle suole
delle (tue) mie scarpe
beh è un modo per perdere
questa continua tristezza
ci sono diamanti sulle suole
delle sue scarpe...."
e se non riesci più a camminare, allora danza..... cia Nanos



LA FESTA della COMUNITA' RNCD

IL VIAGGIO è STATO LUNGO


















TEMPESTE CON TUONI E FULMINI











MA ALLA FINE
CE LA SIAMO FATTA





CI FACCIAMO ....




LA FESTA
della "COMUNITA’ RNCD"
sabato 27 Febbraio 2010
ore 20.00


ed in quale via migliore di questa poteva stare la casa



...........................................................








che ci accoglierà di Topo & Lanacotta
se non in
Via Amorosi, 53
di San Salvatore Telesino (BN)




le coordinate per il vostro navigatore satellitare




+41° 13' 11.40", +14° 28' 59.48" (41.219832, 14.483188)


http://maps.google.com/maps?q=&num=1&t=h&vps=7&jsv=207a&sll=41.219619,14.483634&sspn=0.002248,0.005659&ie=UTF8&hl=it&geocode=Ffb3dAId4vvcAA&split=0

CI PIACE PENSARE AD UNA COMUNITA' APERTA E PER QUESTO INVITATE CHI VI PARE.....
Insomma, portate pure vostra sorella , vostro fratello, la moglie, il marito, il fidanzato, i figli, i cognati, le cognate, la zia e lo zio, il nonno, il cugino, la comara ed il compare – sia quello di battesimo che di cresima. Se volete invitate pure i vicini di casa tanto è una festa tra amici ed amiche di fresca e vecchia data. Insomma , invitate chi volete. Sarà una festa autogestita. Ognuno che viene si porta la sedia per sedersi e qualcosa da mangiare e condividere con gli altri. Considerate che non abbiamo ancora il conto corrente postale e accettiamo anche offerte in natura: polli, conigli, soppressate, uova fresche, provoloni , capicolli e prosciutti! Più salato che dolce per il clown il problema più grosso è non morir di fame.

INGRESSO LIBERO (si paga all’uscita?)
Be è tutto facoltativo e non obbligatorio certo almeno portate qualcosa da bere per brindare a chi si vorrà tesserare alla nostra associazione “Comunità RNCD”. La quota annuale al momento è stata fissata in 25 euro (comprensiva della copertura assicurativa obbligatoria per i soci volontari).

VI ASPETTIAMO PUNTALI alle 20,00.
Il Presidente
“Comunità RNCD
Nanos


QUESTA FESTA degli "AMOROSI" SARà IL NOSTRO SAN REMO 2010 che quello che hanno fatto insomma.........meglio stendere un velo pietoso.




E DOPO ESSERCI TUTTI INNAMORATI DANZEREMO UN BALLO CHE CI FARA' VOLARE PERCHE' ....

"....le persone dicono che (sei, siamo, pazzi?) sono pazzo
(ma se vedi bene!) ci sono diamanti sulle suole
delle (tue, nostre scarpe!) mie scarpe...
beh è un modo per perdere
questa continua tristezza...
ci sono diamanti sulle suole
delle sue scarpe....!"

per questo d'ora in poi più che camminare... danzeremo !!!!


A CARNEVALE OGNI RICICLO VALE



DANS LE TOULETTE DE L'OPERà DE PARIS






Dal Teatro dell'Opera de Paris , la Toulette Mecalà con il primo Ballerino Nanos...... accompagnati dalla splendida e smagliante voce di

Giacc Brell Supply


sono arrivati nel Palezzetto dello Sport di Ariano Irpino (AV) per partecipare all'immaginifico evento promosso e organizzato dalla Cooperativa Sociale FRECCIA AZZURRA



"a carnevale ogni riciclo vale"

e così si sono riciclati anche loro un pò di spazzatura.....

i clown "dottori" non abbandonano la munnezz in mezzo alla strada ......NE ME QUITT PAS......




si "NON MI LASCIARE"....... perchè in fondo siamo un pò come Vecchi Amanti...... può sempre rifiorire un nuovo amore....

La Chanson des Vieux Amants








Nanos





Mecalà
e
Giacc Brell Supply
le chanteur.........













Mecalà
e
Nanos

Les Anges de l'Operà de Paris

ils toutes recyclent l'ordures et ils font en énergie vitale...............................................................



a carnevale ogni riciclo vale.....

PSICOLOGIA PER IL SOCIALE di Carmela Longo

E' compito di tutti partecipare e sostenere lo sviluppo sociale, essere presenti e attenti a quanto ci circonda.

I numerosi e talvolta drammatici problemi di tante persone e di buona parte dell'umanità ci interrogano quotidianamente. Cercano risposte, soluzione, impegno. La psicologia, quale scienza al servizio dell'uomo, non può tirarsi indietro di fronte a tali e tanti mutamenti. E' un vincolo etico, non solo deontologico.


In questo senso, trovo estremamente utile, oltre che doveroso, che il mondo della psicologia continui nella tangibile e quotidiana presenza, in tutti i vari ambiti, anche nella impostazione e gestione della "cosa pubblica".

Non possiamo e non dobbiamo rinchiuderci nei nostri studi o dietro le nostre scrivanie, o sprofondare nel caldo e morbido dei nostri cuscini.

Per quanto ci è possibile, è importante partecipare, essere presenti nei luoghi dove si prendono le decisioni o dove si scende in prima linea al servizio delle persone più disagiate.
Si fa cultura, si contribuisce alla crescita della propria comunità.

Il Professor Adriano Ossicini, qualche anno fa Ministro per la Famiglia e la Solidarietà Sociale, riferì, in un'intervista, di aver scelto di presiedere quel Ministero perché riteneva importante che vi fosse uno psicologo a indirizzare gli interventi sociali e politici e a essere presente in "tutti i settori della emarginazione".

Vi è infatti, tra i diritti dell'uomo, "il diritto a svilupparsi e realizzarsi, a creare i propri fini, a superare i propri limiti".

Infine, ritengo importante che ognuno di noi impari a pensare e agire localmente e globalmente per far migliorare se stesso, la comunità e l'umanità intera.

E' oggi più che mai necessario cercare di uscire fuori da un atteggiamento di autoisolamento e di delega e, al contrario, sentirci cittadini del mondo, particelle energetiche co-responsabili, persone che con le proprie azioni od omissioni incidono (hanno una conseguenza) sull'intero sistema.

Don Mario Picchi amava ripetere: "Se ogni piccolo uomo, nel suo piccolo mondo, fa una piccola cosa, il mondo cambia".

Carmela Longo
(Psicoterapeuta - Consigliera "Comunità RNCD" per noi tutti Dottoressa Caramella)

venerdì 19 febbraio 2010

LA "SQUOLA" DI CLOWN ad Aquilonia...

Come ho già ricordato in altre occasioni il nome Clown deriva dall’inglese “colono” (lo zotico . l’inurbano, insomma il contadino).

La sua storia si perde nella notte dei tempi.In un viaggio che ho fatto in Egitto nel 2000 a.c., su un isoletta nel lago di Assuan, ho incontrato un Deo, si chiamava Nanobes il deo della gioia e del sorriso. Figuratevi anche lui aveva uno strano arnese e mi dissi: “bella la tua moto del tempo … ma la mia è più potente”. L’ho rincontrato un sacco di volte anche qui in giro per l’Irpinia, lui teneva un garages del Tempio di Philae sull'isola nel lago di Assuan.

Grottaminarda nel primo seminario di paesologgia vi ho parlato di “infiniti spazi” poetici e di immaginifici spazi dell’anima nel momento che ci si guarda a specchio negli occhi, o come fa Franco in giro per i paesi, guardando semplicemente un cane, una panchina, un vecchio e semmai parlando con loro nel tentativo di “fuga” da un vuoto e solitudine infinita, ma come anche si può osservare la realtà e vedere tante altre cose immaginifiche.

Ora io sto vedendo al confine con tra oriente ed occidente, tra Campania, Puglia e Basilicata, si li proprio vicino a Cairano, una possibilità di “esplorare” un mondo da un punto di vista diverso: con gli occhi del clown all’interno del proprio contesto sociale e rurale. Come altre volte vi ho detto il clown è sinonimo di asino; paziente, testardo, unificante, ecc.

Lo stesso simbolo delle orecchie d’asino, oltre a ricordare la Fête de l’âne (Festa dell’asino), contemporanea alla festa dei folli, simboleggiavano la duplicità del pazzo: sub–umanità e sensualità da una parte; possibilità di raggiungere la verità dall’altra. Lo stesso Gesù Cristo entrò in Gerusalemme a cavallo di un’asina e un asino compare nell’evento della Natività.

Anch’io ci ho provato a Benevento. La polizia ci fermò sotto l’arco di Traiano, poi si impietosì e ci fece passare, sul lato però non sotto.

Ancora prima (di noi), nell’antico Egitto, già nel 2000 a.c., il dio Set (il cattivo) entra in una città sulla soma di un asino. Set (il cattivo) poi fece uccidere suo fratello Osiride (il buono). Alcuni dei sono rappresentati con la testa d’asino ed altri con la testa del sole.

La vita e la morte, il bene e il male. L’asino nella sostanza rappresenta l’unità tra il terreno e lo spirituale.

Lo stesso scettro che a volte i giullari di corte usavano, era un possibile simbolo fallico (come la vescica o il verro del maiale), indicava il potere del folle, cioè il suo parlar senza remore e il suo essere controfigura ridicola del re.

E, così nella storia antichissima del teatro, che si perde nella notte dei tempi, il costume del clown, riuniva i segni in particolare di due animali, l’asino e il maiale, che, nella visione allegorica medievale, rappresentavano i vizi capitali dell’accidia e della gola.

Per adornare il proprio vestito, il clown (il fool) usava spesso anche altre parti di animali, come la cresta di gallo per il cappello (coxcomb), la pelle di vitello, la coda di volpe o le piume. Ciò ricorda gli stregoni degli Indiani d’America e i loro rituali religiosi o anche le antiche spoglie sacrificali. Se andate a Montemarano c’è una figura bellissima di “travestimento” (clownesco) fatta di tutti frammenti di stoffa colorata (sono i frammenti di anime perse).

Ora ad Aquilonia c’è un bellissimo museo etnografico della cultura contadina e ci sono tante storie che i personaggi e le cose del museo (contadini, scarponi, oggetti, riti e miti) potrebbero raccontare a partire dal far rivivere nella “traduzione” odierna le “tradizioni” di clowneria contadine del passato.

Ecco la “squola” di clown che immagino è un po’ un tentativo maldestro, è una non “squola” nel senso di “confine”.

E’ un viaggio “interiore” fuori dalle rotte abituali.

Un viaggio sia “Alla ricerca del nostro clown….” ma come sempre dico ”…. se troviamo qualcos’altro va bene lo stesso!” che va alla ricerca del contadino, dello zotico, e lo faccia parlare oggi nel proprio contesto sociale e rurale.

Il giullare il clown che torna dalle corti, dopo essersi rotto le scatole, più affamato di prima e che comprende che il suo viaggio inizia adesso dal “ritorno”.

Insomma abbiamo fatto uscire il clown dalle campagne (clowns: colonus, clunni) per scendere nelle corti del potere, per un guadagnarsi un tozzo di pane e poter mangiare, ma lui si è accorto che non è servito a niente.

Ora, così, lo facciamo ritornare nella campagna a parlare e guardare questo mondo che aveva lasciato stavolta con gli occhi di chi non ha più niente da perdere e comprende che deve ricominciare da qui.

E, così fa. E, attraverso “magie gentili”, fa rivivere gli attrezzi del museo, le forme artigianali mummificate a testimoniare che si può rinascere dopo la morte “traducendo” le tradizioni del raccontarsi nuove storie fantastiche che sembra non più possibile “tradurre”.

Il Clown credo che possa essere un “traduttore” per la trasformazione di una comunità. Una comunità che ci siamo persi ma che possiamo ritrovare. La via è quella del cerchio, quella del cuore per intenderci.

Ecco dentro queste considerazioni c’è una forte spinta emotiva che mi fa vedere Aquilonia e la stessa immensa disponibilità dell’Assessore Enzo Tenore (assessore? ma, fa sesso a tutte le ore? Mah!) come buona premessa per partire con la mia moto del tempo in questo altro viaggio ai confini del mondo….

Mio padre che faceva l’autista di camion mi diceva sempre: “non è importante la meta ma il viaggio anche perché quando arrivi ti accorgi che stai lì già ad aspettarti da un pezzo.”

Ops dimenticavo ….. e così… Philae? Philak, Pilak o P’aaleq in egiziano significa: posto remoto o la fine o isola all’angolo. Beh, chi sa se Aquilonia faccia angolo con Cairano(?)



Questo post è stato pubblicato anche su COMUNITA' PROVVISORIA:
http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2010/02/19/la-%e2%80%9csquola%e2%80%9d-di-clown-ad-aquilonia/

IL CONTESTO RURALE



IMMAGINATE UNO SPETTACOLO DI CLOWN SU QUESTA RAPPRESENTAZIONE DELLE GALLINE NEL POLLAIO



POI CI SONO I "PERSONAGGI" VERI DI FEDERICO FELLINI (GRAZIE MERCUZIO PER AVERMELO RICORDATO)

giovedì 18 febbraio 2010

ELISIR D'AMORE per il "vivere" prima del "fare".

In piazza i vecchi stanno chini
senza dolcezza o ira.
Il giorno porge il fondo
e si ritira.
Tutti (….)
stanno chiusi nell’armadio
e portano in giro
una controfigura,
un sosia deprimente,
un lampadario
(…..)
Al mio paese si è vivi fino a sei anni
e dopo gli ottanta.

di franco arminio


-Abbiamo perso l’amico, si dice in questo secolo. .

-No, il nemico, dice una voce, sul finire di questo stesso secolo.

Ed entrambi parlano del politico, ecco quel che vorremmo ricordare

Noi lavoriamo per pensare ad un nuovo tipo di comunità.
Non una comunità anacoretica di quelli che amano allontanarsi, di singolarità solitarie con vocazioni a ritirarsi in una sorta di slegamento sociale senza appartenenze e legami.
Non siamo per una ‘singolarità” qualunque in nome di una identità comune al di la della forma in cui essa sia modulata.
La esperienza della Comunità Provvisoria, di Cairano, la ricerca conoscitiva della “paesologia” rispecchia lo spirito leggero, provvisorio, creativo, che vuole espressamente evitare finalità,modelli,formalismi già consumati nel passato.”
"Un luogo per chi ha due minuti tra le dita per sè”. Un luogo dove si possa comunicare e “conversare non sotto il peso delle nostre parole e dove si possa passeggiare con la naturalezza e la leggerezza di un passero sopra il ramo” . Dove viviamo la vita e …noi che ci conficchiamo in essa istante per istante”…Nell’impazzare ‘ideologico’ dell’uomo del fare come il ‘passepartout’ di tutte le pigrizie,le lentezze,arretratezze di un umanesimo che confligge con una idea di modernità che ci vede non solo sospettosi ma contrariati e resistenti.

La nostra parola magica e ….è inoperosità comunitaria . Se abbiamo scelto la parola «comunità», ci accorgiamo che essa è riconducibile, in definitiva, ad un duplice senso: ciò che è in comune ed essere-in-comune.
L’essere-in-comune rappresenta la modalità di esistenza del libero individuo che partecipa direttamente, insieme agli altri, a ciò che è in comune.
L’essere-in-comune è appunto riferito ai componenti della comunità. Ma gli stessi componenti, sebbene fondamentali per l’esistenza della comunità, possono essere gli artefici di un ribaltamento dialettico un cambiamento di visione che li deve condurre da una modalità disgregativa a una aggregativa. È una dimensione plurale della comunità in cui la “molteplicità” fa intravedere una dimensione in cui la persona non è separata dalla vita, o da se stessa, ma coincide con essa in un sinolo inscindibile di forma e forza, di esterno e d’interno, in cui il soggetto è finalmente norma a se stesso e non deve nulla ad istanze trascendentali o trascendenti. In altre parole, un unicum, o singolarità, che coniuga il singolare e il plurale nella stessa persona..
Ed ecco allora il paradigma o la categoria originale e diversa della provvisorietà e ….della inoperosità. L’improduttivo spazio e tempo dell’inoperoso non è delimitabile da un opaco dispositivo di miscelazione di desideri arcani, pulsioni di fuga, resistenze inerziali, eremitaggi esistenziali, silenzi e rifiuti assoluti, immobilismi estremi. Volendo far uso di un lessico più squisitamente filosofico, possiamo peculiarmente qualificare l’inoperoso come la prevalenza dello stare dell’essere sul divenire dell’essere: esso è il sottrarsi giocato contro l’esporsi. In tal senso, è la faccia speculare del potere: l’abbandono simmetrico alla cattura.
Noi vorremmo scongiurare l’abbandono delle emigrazioni,le fughe nella propria autosufficienza intellettuale o sociale,la cattura nelle neoideologie postmoderne del “fare” come variabile indipendente della producibilità umana universale e necessaria.Dobbiamo pensare per non disperare che possa esistere o essere pensata una possibile nuovo modo di fare economia.Si parla di economia ‘noetica’. Una possibile nuova situazione in cui le visioni, i miraggi, le speranze segrete e inconfessabili, le introflessioni integrali, i mutismi e gli arresti incondizionati, le resistenze estreme e l’estrema inarticolazione dell’inoperoso diventano la prassi possibile per vivere e pensare “i piccoli paesi” dell’abbandono, e dei “terremoti”,delle emergenze o delle urgenze naturali o meccaniche.
Essa, grazie alla sua razionalità metapoietica, fa dell’inespresso,del fantasioso,del sogno e del non pianificabile il suo oggetto perspicuo, che non lega le proprie sortie le sue finalità alla esplosione consumistica e sublimazione riproduttiva . L’inespresso e l’inarticolato non necessariamente devono essere letti nell’ottica sublimato, modificato e riprodotto. Attenti e sospettosi che anche l’inoperosità può essere trasformata in mercato operoso che mette in scena il fantasmagorico teatro della fruizione consumistica dell’inespresso.
Che l’inerzialità, l’inespressività e l’inappagabilità dei desideri possono diventano sempre riproducibili, attraverso sequenze/figure immaginifiche: replicanti che si spacciano per mutanti. In queste condizioni inedite e nuove rifiutarsi di pensare che non v’è alcuna speranza di poter ingabbiare anche l’inoperosità nel ciclo o della salvezza o nell’orizzonte della linea di fuga.
Anche per questo scriviamo in questo Blog e ci prepariamo per Cairano!
Primun vivere deinde …….philosofare e ….. fare!

mauro orlando*


(*Presidente - "provvissoriamente" - Onorario "Comunità RNCD")

http://elisiramore.blogspot.com/?zx=4a5332346f596954


http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/

Introduzione all'edizione Italiana di CAMBIARE IL MONDO

Era il 1993 e stavo viaggiando in Australia in cerca di una “terra promessa” un luogo dove poter vivere la mia vita in un modo più semplice, umano, più vicino a persone che volevano vivere come noi e in comunione con una natura ancora intatta.

La Rainbow area nel New South Wales, mi sembrava il posto più adatto. In realtà quello che stavo cercando era “la mia tribù”....ma sarebbero dovuti passare ancora diversi anni prima che lo realizzassi. Avevo deciso di visitare anche la Nuova Zelanda e passando da una libreria di Auckland venni attratto, fra i tanti libri di New Age e di Nativi Americani che erano nei diversi scaffali, da una copertina ad acquarello che mi dava un senso di simpatia, gioia e nostalgia allo stesso tempo.

Era “Ritorno alla creazione” di Manitonquat ed in seguito avrei scoperto che la copertina l'aveva disegnata lui stesso. Divorai il libro in poche ore. E lo rilessi più volte come un piccolo Vangelo durante i giorni seguenti, su una spiaggia sperduta dell'isola di Vanuatu.

Quando tornai in Italia, la primavera seguente, venni invitato da un vecchio amico che viveva ormai da molti anni a Christiania, una delle comunità urbane più vecchia d'Europa, ad un seminario con un Nativo Americano, un certo “Story”.

Il seminario fu stupendo...Solo l'ultimo giorno quando Story mise su un tavolo di cucina i suoi libri, vidi il libro che avevo comprato ad Auckland, e capii che Story, come lo chiamano gli amici, era Manitonquat.

Da quel giorno ci siamo visti almeno una volta l'anno, ho organizzato seminari, summer-camp ed ho tradotto per lui. Ho vissuto a casa sua, nella sua casettina nel New Hampshire, e lui ha vissuto nelle mie innumerevoli dimore da eterno viandante ogni volta che veniva in Italia. Siamo diventati più che amici.

Dividiamo la stessa visione del Mondo e lo stesso sogno di creare una comunità fondata sulla Via del Cerchio, dove l'Amore, la consapevolezza, la fratellanza, il rispetto per ogni essere vivente, siano sempre Vivi e presenti.

Ma se dovessi dire qualcosa su di lui, qualcosa di speciale.....Bene, dovrei dire che è l'unica persona al mondo che non mi ha mai giudicato. E per un “fuori-legge”, un eterno ribelle come me, non è cosa da poco.

E' Un sognatore, come ormai ne sono rimasti pochi, ma non sogna e basta: Nonostante abbia già compiuto 80 anni, dedica ancora tutta la sua vita e le sue risorse a realizzare il suo Sogno. Il nostro.

A Story con tutto il mio affetto e riconoscenza.

Luca De Santis

LA "SQUOLA" DI CLOWN ad AQUILONIA.....pratichiamo un sogno



Intervista a Nanosecondo









e all'Assessore del Comune di Aquilonia
ENZO TENORE




Pubblicata OGGI 17 FEBBRAIO 2010 su OTTOPAGINE.NET


"Perchè Aquilonia? E' un posto affascinante crocevia tra Puglia, Basilicata e Campania. Un confine tra Oriente ed Occidente. I Clown? Ognuno potrà prendere la strada preferita: negli ospedali, nelle strade o nei luoghi del disagio sociale. "

per continuare a leggere...
http://www.ottopagine.net/public/edicola/17.pdf

mercoledì 17 febbraio 2010

CAMBIARE IL MONDO

Manitonquat (Story Teller)
Cambiare il Mondo
Guarire noi stessi, le nostre famiglie, le nostre comunità, la nostra terra. Una visione per la libertà, la pace, la felicità e l’amore. E una vera società umana



Ed. Spirito Libero





La Visione di piccole comunità fondate sulla Via del Cerchio, attraverso un coinvolgente viaggio immaginario di forte impatto psicologico e spirituale. Dopo una lunga sperimentazione l’autore dichiara che è venuto il tempo per iniziare la trasformazione della società.


E' stato pubblicato in questi giorni il nuovo libro di Story CAMBIARE IL MONDO (Manitonquant "uomo di medicina").


Oggi ho parlato a telefono con Luca De Santis (Luca ha fatto la traduzione del testo e scritto la presentazione del libro). Luca vive attualmente a Livorno e segue già dal 1993 la via del cerchio.

Da qualche anno stiamo provando anche A contattare una casa editrice che possa pubblicare anche il libro (ancora inedito) "LA VIA DEL CERCHIO".

In questi giorni siamo stati contattati e speriamo a breve possa essere pubblicato anche quest'altro bellissimo libro di Manitonquant. In questo libro cercheremo inserire anche alcune pagine sull'esperienza dei cerchi che si tengono in Italia, tra i quali anche l'esperienza dei nostri "Appuntamenti fuori rotta: la Biblioteca dell'Anima".


La via del cerchio è una delle vie per "CAMBIARE IL MONDO" ed è uno degli "strumenti" per ricostruire la nostra "Comunità RNCD" e per andare "Alla ricerca del tuo clown ...... ma se trovi qualcos'altro va bene lo stesso" e diventare tutti "uomini di medicina" per prenderci cura di noi stessi e delle nostre comunità.

Insomma come dice Story: "Guarire noi stessi, le nostre famiglie, le nostre comunità, la nostra Terra." Si una visione per la libertà, la pace, la felicità e l'amore. E una vera società umana.


Qui Manitonquant risponde direttamente ad un giornalista:


"La visione che ho condiviso qui, di un Villaggio fondato sulla Via del Cerchio in un mondo futuro e connesso con altri villaggi simili, è frutto di tutto ciò che abbiamo imparato negli ultimi trenta anni col lavoro dei nostri Cerchi nella nostra comunità ed in altre in cui abbiamo vissuto o che abbiamo visitato, nei nostri Campi e nelle prigioni. Credo che sia stato sperimentato abbastanza e che sia arrivato il tempo di iniziare la nostra trasformazione della società, ritirando le nostre energie dal sistema e creandone uno alternativo che valorizzi la nostra umanità, il nostro amore, la compassione e la gioia in ognuno di noi, che abbia i suoi principi nel creare, lavorare e giocare insieme.

Ci sono state e ci sono tuttora molte comunità che lavorano per cambiare il mondo; noi vogliamo unirci e collaborare con loro. Molte sono fondate su qualche specifico scopo o cammino, spirituale, politico, ecologico e così via. In questo libro cerco di descrivere una comunità che possa offrire qualsiasi cosa ognuno di noi abbia bisogno e accogliere qualsiasi persona che voglia realizzare il sogno in cui crede.

Dobbiamo chiedere a noi stessi e l'un l'altro: “Com'è una vita piena? Che cosa ti realizza? Cosa è che ti dà gioia?” Sono sicuro che la maggior parte di noi vuole le stesse cose: pace, sicurezza, libertà dalla paura, che i nostri bambini siano al sicuro, felici e sani, vogliamo poter amare e manifestare il nostro amore, stare con persone che ci sostengono e ci apprezzano, vogliamo poter dedicarci a qualche attività creativa che ci assorba, vogliamo giocare e divertirci, e vogliamo essere circondati da un ambiente bello e sano e prendere dalla natura il nutrimento per le nostre anime.

Non ho una ricetta per cambiare il mondo, ma so che l'idea deve venire da tutti noi. La forma che useremo deve provvedere ad avvicinarci l'un l'altro, come eguali, ad ascoltarci e sostenerci, a cooperare e creare insieme il nostro sogno comune.

Possibile?

Come dico sempre: “INSIEME NON C'E' NIENTE CHE NON POSSIAMO FARE”.

Vorrei aggiungere un'altra frase che lui usa spesso:
(tratta dal discorso tenuto alle Nazioni Unite nel 1998 in occasione del 50° anniversario della morte di Gandhi.): "E' chiaro che la via per guarire la società della sua violenza e la mancanza di amore è quella di sostituire la piramide di dominio con il cerchio dell'uguaglianza e del rispetto."

MANITONQUAT
Manitonquat, “Uomo che racconta Storie di Medicina”, e? Uomo Medicina e Story Teller della tribu? degli Assonet-Wampanoag del Massachusetts. Scrittore e poeta, ha collaborato con la rivista Akwesasne Notes e tutt'ora editore di Talking Stick, ha preso parte al Movimento di Unita? Spirituale degli Indiani Nordamericani, e? stato cofondatore del consiglio di guarigione tribale e membro dell’Associazione di psicologia umanistica. Insegnante di co-counseling in sei prigioni degli Stati Uniti e persona di riferimento per la liberazione dei Nativi della costa orientale. Autore di numerosi libri.


Vi suggeriamo nel frattempo di leggervi sia:

  • CAMBIARE IL MONDO
che il suo precedente libro
  • RITORNO ALLA CREAZIONE
in attesa della pubblicazione de
  • LA VIA DEL CERCHIO



P.S.
La via del cerchio è "la via del cuore". Recenti studi nel campo delle neuroscienze e della piscobiologia (epigenetica) stanno confermando come non è (solo) il cervello, il mezzo con il quale il nostro corpo umano raccoglie "informazioni", le memorizza, ed analizza, ecc. ma è anche il cuore.
Anzi sempre più conferme anche nel campo della fisica quantica ci arrivano sul fatto che è il cuore, attraverso i campi morfogenitici (campi energetici) comunica e raccoglie informazioni fondamentali dall'ambiente (emozionale e fisico) e regola i flussi energetici vitali del nostro benessere e della nostra salute.
La terra è incinta. Batte sempre più forte e sempre più all'unisono ed in armonia con il battito del nostro cuore e del nostro cervello.
Il XXI secolo sarà il secolo del cambio del paradigma. Un nuovo uomo (uomo intero: clown? mah!), sarà l'erede del vecchio uomo per costruire nuove comunità nel segno dell'amore e non della paura: sognatori pratici.

Clown "Dottore" Nanosecondo

martedì 16 febbraio 2010

SCENARI PAGANI 2010


“Scenari pagani”, giunto quest’anno alla 13ª edizione è, certamente, una delle rassegne teatrali più importanti e più significative della Provincia di Salerno.

Un vero e proprio evento, di scena nella città di Pagani, teso ad esaltare il teatro in tutte le sue forme e a valorizzare, attraverso la cultura, il territorio dell’Agro Nocerino Sarnese. Il premio Scenari pagani anno 2010 sarà assegnato a Marco Baliani."



tratto da:
http://www.casababylon.it/Default.aspx?tabid=177

Tra i tanti bellissimi spettacoli in programma

Sabato 06 Febbraio 2010
Paolo Caiazzo
Liberi Tutti

Venerdì 12 Febbraio 2010
Giobbe Covatta
Trenta
*

Giovedì 18 Febbraio 2010
Compagnia Gli Ipocriti
Morso di luna nuova

Sabato 27 Febbraio 2010
I Sacchi di Sabbia
Sandokan, o la fine dell'avventura


Sabato 13 Marzo 2010
Marco Baliani
La notte delle lucciole

Sabato 20 Marzo 2010
Paolo Nani
La lettera


Martedì 23 Marzo 2010
Francesco Paolantoni
Uomo e Galantuomo
*

Sabato 27 Marzo 2010
Miti Pretese
Roma ore 11.00

Non perdetevi lo spettacolo di Paolo Nani Sabato 20 marzo.
A nostra opinione uno dei clown italiani più bravi oggi.

Paolo Nani, ha vinto premi e riscosso successo sui palcoscenici di tutta Europa.

Artista italo-danese, per lui la definizione di mimo-attore è troppo semplice. Ma La lettera, lo spettacolo da lui ideato e interpretato, in realtà racchiude un’idea geniale: raccontare la storia de La Lettera 15 volte in altrettante varianti come: All’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo, ecc.ecc.

La Lettera è uno studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, portati all’estremo della precisione ed efficacia comica, nella costante evoluzione dello spettacolo che si replica dal Gennaio ‘92.
La rappresentazione, infatti, consiste in variazioni su uno stesso tema, apparentemente quotidiano e poco originale: la redazione di una lettera, in cui però si inseriscono i giochi e le sorprese dell’attore, che rivoluziona ogni volta la situazione di partenza.

Senza pronunciare una sola parola per tutta la durata della performance, Paolo Nani riesce tuttavia ad instaurare un forte dialogo con il pubblico con il fascino del suo teatro gestuale.
Il tema de La Lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, essendo chissacchè, contempla la foto della nonna e scrive una lettera.

La imbusta, affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. Tutto qui. Il tema de La Lettera è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947: Una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari."

http://www.casababylon.it/Default.aspx?tabid=183