giovedì 27 gennaio 2011

SE QUESTO è UN UOMO,... L'UOMO ESISTE?

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi)

ARIANO IRPINO (AV) 10 FEBBRAIO 2011 ORE 16,30 P.tto Sport CARDITO

GIOVEDI 10 FEBBRAIO 2011

ORE 16,30 - 20,00

Palazzetto dello Sport

Località CARDITO -Piano di Zona
ARIANO IRPINO (AV)



IMMAGINIFICO EVENTO
di promozione sociale e arruolamento Clowns

l'evento è organizzato dal gruppo locale
di Ariano Irpino "PINKOPALLINO"

in collaborazione con la
Comunità Libertaria di Clown & Sognatori Pratici RNCD.

INGRESSO LIBERO

(se volete potete pagare all'uscita)
info anna +393393197443


martedì 25 gennaio 2011

domenica 23 gennaio 2011

"SOGGETTI SMARRITI": POESIA PER GLI "ALTRI"

"SOGGETTI SMARRITI": POESIA PER GLI "ALTRI"


Il viaggio iniziato un pò di tempo oggi si integra con questa nuova riflessione.....Il viaggio lo possiamo definire un "viaggio.....(in questo caso)...nel significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

(NdR) Il Viaggio è previsto in 18 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su quant'altri sono interessati a pubblicarli.



Indice

1. il VIAGGIO

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.html

4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-dellio-di.html

8. RESPONSABILITA'-POTERE

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-responsabilita-potere.html

9. Poesia per “gli altri”


http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-per-gli-altri.html

10. PAESOLOGIA

11. Politica

12. Maliconia

13. Festa

14. Amicizia

15. Nostalgia

16. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria

17. Sapere-politico

18. Cinismo (lettere per i vivi)



Poesia per “gli altri”

Chi l’avrebbe mai detto o immaginato che in questi tempi di tristezza e deriva politica il pericolo più insidioso alla democrazia e alle piccole comunità potesse venire da un pensiero troppo innamorato di sé stesso e ancora una volta impaurito dalla poesia quando non si chiude in sé stessa ma osa puntare il dito verso di noi. Qualche commentatore intelligente ha scritto che l’agonia della nostra società non va misurata a partire dall’esibizionismo banale,superficiale di tutto ciò che oggi si dice “cultura”, cioè di una crescita quantitativa di un “sublime” diffuso e massificato, nel fare arte, poesia, spettacolo.

La comunicazione eccessiva ,trasversale ,politicamente corretta e caciarona vuole imprigliare il nostro “io” in un autismo privato deluso, empirico,infelice, solitario y final o in una rimozione o autismo corale di un territorio violentato e emarginato. Paradossalmente si sottolinea la denuncia di “nuove invasioni barbariche “ e contemporaneamente la dichiarazione del crollo della poesia nell’epoca in cui la stessa poesia si fa edonistica indifferenza o eccessiva esposizione e si omologa ad un mondo istupidito e superficiale.

Mai come oggi esiste un aumento demografico di poeti e di antologie. E’ una sorta di isteria nazionale che qualcuno ha chiamato ”autarchia creativa del sublime” a cui viene dato o la libertà di sovraesporsi o di relegarsi in regime di innocenza o narcisismo territoriale, storico e politico come una specie in via di estinzione o che dia voce ad una malinconia collettiva o autismo corale che rimargina ( cioè esalta e falsifica) lo sbandamento di una comunità che non c’è più o che non ci mai stata se non nella menta di Platone, Rousseau o peggio Marx.

Mai come oggi la poesia desidera essere “recitabile e leggibile”, ovvero divulgabile e quindi “ ludica”. Volersi sottrarre crea ulteriori disappunti e incomprensioni. Ma questa condizione non misura ed esprime più il neoconformismo contemporaneo (la vecchia accusa di Pasolini) e nello stesso tempo non fotografa o smaschera la presunta perfetta omologazione del fare poesia al riprodursi demente della società. Non basta contrapporre dialetticamente l’intima ed emarginata denuncia lirico-filosofica leopardiana alla politica ,disagiata e radicale invettiva pasoliniana di uno sviluppo senza progresso e di una modernità puttana , equivoca o illuministicamente sopravvalutata.

Ma allora è legittimo generalizzare e dire che la poesia è morta(!?) ed è giusto che le nostre comunità hanno emarginato o dissipato i suoi poeti, che continuano ingenui a perdersi in una selva di poeti,dove nessuno sa più dove siano o continuano imperterriti gridare la propria voce nei nuovi ‘deserti’ del conformismo o consumismo individuale e corale nella incomprensione e dissapore dei più?

Perché sarebbe morta ?

Auto estinzione o assassinio?

Se fosse per estinzione, il “postmoderno” ( la causa di tutte le cause) nichilista,relativista e narcisista diventerebbe un motivo consolatorio. Ma noi sappiamo che è per assassinio anche se spesso preterintenzionale.

Questo paese , i nostri paesi, , rimuovendo la poesia come forza spirituale e autentica del senso, perde la realtà del proprio “io” ,rinunciando alla possibilità e necessità di rieducare ,nel pensare e vivere il proprio paese e territorio, i propri occhi catarattati e il proprio “logos” indurito per riscoprire la “grande vita” autentica che circola nelle proprie vene per pompare sangue nuovo al proprio cuore, sottraendosi alla deriva tutta politica dei pensieri corti e tristi nella palude di un regime che si è fatto tumore antropologico incurabile e metastasi diffusa.

La poesia va difesa ,letta e meditata perché mette in testa una paura vera,offensiva ,rigorosa , selvaggia, nuda, serissima. In certi momenti non basta solo preoccuparci con la denuncia delle sorti della nazione o dei nostri territori o paesi , bisogna provare terrore per reagire e riprendersi le redini dei nostri demoni interiori e dei tanti tristi , atterriti e silenziosi compagni di viaggio di questa esperienza comunitaria che ama la diversità della poesia come intuizione minacciata di sopravvivere e la voglia di rimanere voce feconda dei nostri territori abbandonati ad una sismicità rimossa,contenuta,controllata o peggio repressa .

di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunità RNCD

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”.

EURES PUGLIA: INCONTRO 26 GENNAIO 2010 - BARI

Mercoledì 26 gennaio • 17.00 - 18.30
Sala Legambiente Bari

presso Centro Commerciale "De Sandi"

Via Oberdan n. 6
Bari, Italy

L’INCONTRO E’ ORGANIZZATO DA
Eures Puglia, Carlo Sinisi
in collaborazione con Legambiente Bari e il portale Euro-Jobbing, vuole aprire una finestra su quelle professioni "sociali" poco conosciute ma in grande crescita.

Interverrà al seminario anche Annalisa Di Palo, redattrice de La Repubblica degli Stagisti che spiegherà come deve essere regolamentato uno stage se un giovane vuole avvicinarsi a queste e a tutte le altre professioni.

Concluderà l'incontro Marino Spilotros di Legambiente Bari che annuncerà le occasioni di stage offerte dalla sua organizzazione nel 2011.

RELATORI:


Carlo Sinisi
Consigliere Eures - Servizio Comunicazione Istituzionale
Regione Puglia
http://www.sistema.puglia.it/eures

Anna Maria Grazia Gentile
Psicologa clinica e di comunità / Psicoterapeuta sistemico-relazionale
Associazione RNCD – Raduno Nazionale Clown Dottori –
http://www.radunonazionaleclowndottori.org/

Stefano Bitetti
Attore Giocoliere Professionista – Associazione Culturale Trik&Ballak
http://www.trikeballak.it/

Annalisa Di Palo
Redattrice – testata on line La Repubblica degli Stagisti
http://www.repubblicadeglistagisti.it/

Marino Spilotros
Presidente - Legambiente circolo di Bari
http://www.legambientebari.it/

Modera:
Rita Schena
Giornalista – La Gazzetta del Mezzogiorno
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/

sabato 22 gennaio 2011

UN CLOWN IN OSPEDALE di Caramella

Per tanti anni a seguire, ho associato i sotterranei dell’ospedale con i corridoi di Auschwitz, i medici e gli infermieri con le loro facce bianche, agli aguzzini nazisti. Mi sembrava un lungo incubo, lì, all’ospedale Cardarelli di Campobasso.

Avevo 9 anni. Ricoverata per un’ernia inguinale, capii subito che dovevo fare affidamento su di me: un fratello più piccolo di due anni, mamma doveva stare con lui a casa, papà lavorava e veniva dal paese col pullman quando poteva.



Quel primo giorno fu memorabile, mi misero in una stanza con donne anziane. Ricordo esattamente i loro lamenti a intermittenza “mo me moro”, le loro facce bianche, ma non era questo che mi metteva paura. Sembravano piuttosto dei fantocci finti, raggomitolati nelle loro coperte bianche, intravedevo i loro capelli grigi, tenuti su da maldestri chignon che non si scioglievano più da mesi. Mi sembrava tutto surreale, destava la mia curiosità. Per fortuna la curiosità mi ha salvato in svariate situazioni della mia vita. La permanenza in quella stanza fu proprio breve: nel giro di un’ora, avevo il mio letto in una stanza con una ragazza grande e un mio compagno di scuola, dell’altra classe; trovavo comico il fatto che lui scappasse proprio al centro del letto, sotto il letto, per non farsi acchiappare dall’infermiera pronta per l’iniezione.

Catapultata in un teatrino grottesco, mi sembrava una battuta anche quel “un taglio e via” pronunciato dal medico curante qualche giorno prima quando mi visitò nel suo studio.
Il terribile, per me, venne dopo, quando mi portarono nei sotterranei per fare un prelievo di sangue, faceva freddo, avevo solo il pigiama, nessuno mi disse che forse era meglio indossare una maglia sopra. Stavo con l’infermiera e una signora che mi prese a ben volere, anche lei doveva fare il prelievo, meno male che c’era, era una presenza rassicurante. Facemmo dei giri che mi sembrarono interminabili, era tutto molto squallido, mura grattate, intonaco cadente, muffa e umidità, tubi a vista, luci al neon che conferivano ombre inquietanti a quelle figure bianche che si aggiravano veloci nelle due direzioni. Io mi sentivo un corpo, uno spessore, un calore e un colore, la signora ed io sembravamo gli unici esseri realmente viventi, tutto il resto era di un’alienazione fuori del normale.


L’infermiera che mi prelevò il sangue non so perché mi diede un pizzico sul braccio, prima di mettermi il laccio emostatico. E’ vivido ancora oggi ai miei occhi il livido. Mi sono sempre chiesta perché. Neanche me lo aveva detto, se me lo avesse preannunciato avrei capito, ero una bambina buona e comprensiva, intelligenza vivace, avevo comprensioni per tutti. Già quella la vissi come una violenza, e improvvisamente il teatrino grottesco si ribaltò. Ricacciai indietro le lacrime, guardai gli occhi della signora, cercò di accogliere la mia paura, e io cercai di ispessire il mio cuore. Fu un sollievo tornare sopra, e trovare un’altra presenza consolante nel dottore Lazzaroni, giovane, capelli neri, umano, e che mi ricordava una famosa marca di biscotti che si vendevano in quel periodo.

La sera consolavo una ragazza, Cristina, di Campobasso, che doveva operare l’appendice, vedeva la madre tutti i giorni, rimaneva sempre a piangere quando se ne andava. Lei era un po’ più grande di me, eppure mi inventai di stare alla finestra a contare le macchine che passavano, per farle passare il tempo. Forse le ero grata per quelle lacrime, perché piangeva anche le mie.
La presenza di mia madre la ricordo per tre giorni in tutto, prima e dopo l’intervento. Quando mi sono svegliata, in camera, nessuno aveva detto a mio padre che non doveva farmi ridere, perché mi tiravano i punti. Il suo viso avvolto in una nebbia, mi dava più dolore che altro. Mi sentivo tirare e anche questo nessuno me lo aveva detto. La notte dell’intervento avevo una sete pazzesca, cercai di fare la furba, allungai il braccio per cercare il bicchiere che rotolò rovinosamente a terra, per fortuna senza rompersi. Mi sentii vergognosamente messa a nudo, si svegliarono tutti, io ebbi la sensazione di essere stata scoperta a rubare.

In tutto, sono stata lì un tempo incredibilmente lungo per un’operazione così stupida- 14 giorni.
Solo da pochi giorni ho scoperto che quel pizzico sul braccio era una Prova di coagulabilità o di fragilità vascolare.

Oggi, andando in ospedale come clown, quello che cerco è anche rassicurare la mia bambina, in quegli occhi impauriti per piccoli problemi o per situazioni più gravi, cerco di scaldare con gli occhi e con un sorriso leggero e accogliente. Ci sto provando, come una caramella, a dare un po’ di sollievo.

Clown Caramella

martedì 11 gennaio 2011

LA LUMACA APLYSIA ... e i suoi conflitti d'amore "biologici"

L’amigdala è un centro del sistema limbico del cervello. Il termine deriva dalla parola greca che significa mandorla. Nell’architettura del cervello l’amigdala ha una posizione privilegiata in qualità di sentinella delle emozioni è capace all’occorrenza di “sequestrare” il nostro cervello.

Perché qui parlo dell’amigdala. Be perché è riconosciuto dalla scienza che gli input sensoriali provenienti dall’occhio (ma anche dall’orecchio) viaggiano dapprima diretti al talamo e poi servendosi di un circuito monosinaptico all’amigdala; un secondo segnale viene poi inviato dal talamo alla neocorteccia - il cervello pesante (antico) o pensante.

L’amigdala può reagire con delirio di collera o di paura prima che la corteccia sappia che cosa sta accadendo, e questo perché “l’emozione grezza” viene scatenata in modo indipendente dal pensiero razionale, e prima di esso.

Ma a cosa è legata “un’emozione grezza”? Qualcuno parla di “istinti” altri all’inconscio sarebbe più corretto parlare di “memoria biologica antica” legata ai tessuti con cui è fatto il nostro corpo (e già perché la memoria non è solo contenuta nella nostra mente ma anche nei tessuti del nostro corpo):

Endoderma (ed organi collegati) hanno il loro "relè" nel tronco cerebrale (la parte più antica) del cervello; in caso di tumore si avranno tumori solidi;

Mesoderma (le cellule del gruppo più antico) hanno il loro relè nel cervelletto e (le cellule del gruppo più recente) nel midollo cerebrale; in caso di tumore si avranno tumori solidi nel primo caso e necrosi o buchi nel secondo;

Ectoderma: ha il suo relè nella parte più recente del cervello, la corteccia cerebrale; in caso di tumore si avranno piaghe ulcerose.

L’Istituto Neurologico Mondino di Pavia, recentemente ha dimostrato che una struttura, un nucleo che si trova in profondità nell'encefalo umano, è implicata nei processi decisionali e si attiva in particolare quando l’individuo deve prendere decisioni importanti nella vita, che generano un conflitto. È una struttura anatomica piccola ed evoluzionisticamente antica (che l’uomo ha in comune con i moscerini, le rane e gli uccelli) chiamata subtalamo, grande più o meno come una lenticchia.

“I risultati di questa ricerca - spiega la dottoressa Manuela Fumagalli, ricercatrice presso l’UO di Neurofisiologia della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Policlinico, che ha preso parte allo studio - dimostrano per la prima volta il ruolo del subtalamo nei processi decisionali che generano un conflitto. Tutto ciò, oltre ad essere importante per la comprensione neurofisiologica dei processi decisionali, è rilevante per sviluppare nuovi approcci terapeutici a disturbi come lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo patologico, l’ipersessualità. Così come per studiare più a fondo l’eventuale capacità decisionale in pazienti con ampie lesioni della corteccia cerebrale”.

Qui facciamo un passo indietro l’ontogenetica: l'evoluzione delle singole specie fino a quella umana si trova riproposta nella fase embrionale. Noi conosciamo nello sviluppo embrionale tre differenti foglietti da cui derivano tutti gli organi: l'endoderma (interno), il mesoderma (in mezzo), l'ectoderma (esterno). Ogni cellula dell'organismo ed ogni organo del corpo si può ricondurre per la sua formazione istologica ad uno di questi tre foglietti.

Eric Kandel, premio nobel per la medicina nel 2002, (umanista e successivamente medico e psicanalista), per comprendere meglio il comportamento dell’uomo, la sua mente e i suoi ragionamenti, ha avuto un’intuizione geniale. Come psicanalista si rese conto che la memoria è la colonna portante della vita mentale dell’uomo, come biologo ha intuito che dall’osservazione dei fenomeni in natura, in un contesto filogenetico, avrebbe potuto convergere la distanza che separa la neurofisiologia dalla psicologia.

La difficoltà insormontabile per tutti gli studiosi del “cervello dell’uomo” è sempre stata la complessità di questo organo del corpo, costituito da oltre cento miliardi di cellule, (utilizziamo solo per il 15% pare).

Ora vediamo che fece Kandel al fine di risalire all’origine e analizzare i meccanismi elementari del cervello cercò nel mondo biologico un essere organico più semplice con poche cellule trovandolo nella lumaca di mare Aplysia (ne aveva solo 20.000).

Meraviglia delle meraviglia toccando con degli elettrodi la coda della lumaca, si accorse che la lumaca non solo muoveva i muscoli e ricopriva l’unica branchia, attraverso la quale respirava, ma “costruiva” ogni volta una membrana di pelle nuova. La deduzione dello scienziato fu che la lumaca, se attaccata, reagiva con un aumento di funzione cellulare finalizzata alla costruzione di una membrana per proteggersi. Il suo studio però era mirato solo all’osservazione dei meccanismi della memoria e non si preoccupò all’epoca di verificare cosa succedeva nei meccanismi neuronali della lumaca se sottoposta a continue sollecitazioni con elettrodi in ordine alla costruzione della membrana che copriva la branchia.

Così Kandel concluse che a livello cellulare si verifica un rimodellamento dei neuroni. Le cellule del circuito nervoso stimolato producono dei messaggeri chimici, delle sostanze che raggiungono il nucleo e agiscono direttamente sul DNA.

Il rilievo più eclatante però fu che i neuroni del circuito non solo diventano più recettivi, ma aumentano di numero. Siamo di fronte ad un aumento di cellule e quindi di funzione, dovuto a delle sinapsi tra neuroni, determinate da un evento esterno. Questo processo diventa tanto più stabile e aumenta in crescita, quanto più si ripete nel tempo questo messaggio esterno. Immaginate a quanti milioni di anni la terra ha avuto bisogno per partorire l’uomo?

L’esperimento di Kandel fu poi ripetuto su modelli più complessi, tipo quello dei topi, e i risultati furono confermati. Le osservazioni di questo scienziato portano dunque alla scoperta che le connessioni interneuronali del sistema nervoso di un essere vivente vengono modificate in modo preciso e prevedibile durante l’apprendimento.

E’ semplice arguire che noi siamo il prodotto della nostra storia - cervello antico ed evoluzione della specie (epigenetica) - e in questo modo viene avvalorata la ricerca di Kandel che ha dimostrato che un segnale di attacco ripetuto nel tempo determina un aumento di funzioni e di cellule, fino addirittura a costruire nuove cellule per realizzare una membrana di difesa della branchia.

Claudio Trupiano nel suo bellissimo libro “Grazie dottor Hamer” - Ed. Secondo Natura Edizione - tra l’altro scrive:

“Ad ulteriore conferma della corrispondenza delle due ricerche ritroviamo altre due assonanze importanti:

a) l’attacco inflitto all’improvviso alla lumaca Aplasia con degli elettrodi contiene le stesse caratteristiche del conflitto scoperto da Hamer: inaspettato, acuto e drammatico e vissuto solo da quell’essere organico.

b) mentre Kandel si è limitato ad osservare che, interrotto l’attacco con gli elettrostimolatori, la membrana di pelle che si formava sulla branchia della lumaca si riduceva, il dr. Hamer ha compreso tutti i processi di riduzione per caseificazione o per incapsulamento dell’aumento di massa cellulare, successivi alla risoluzione del conflitto di attacco.

Ribadiamo: quanto sopra rappresenta però solo una minima parte del lavoro del dr. Hamer, che, se sviluppata a livello così riduttivo, ha consentito al prof. Kandel di essere insignito di un Nobel, c’è da auspicare al dr. Hamer il riconoscimento dei prossimi dieci Nobel per la Medicina e la Biologia.

Infatti con la stessa metodica, ma con il supporto della scientificità biologica e delle connessioni tra i foglietti embrionali e la filogenesi evolutiva dell’essere umano, il dr. Hamer ha dimostrato tutta la fisiologia patologica del corpo umano, con un processo analogo per gli organi diretti dal tronco cerebrale e con un processo inverso per quelli diretti dal midollo e dalla corteccia cerebrale.

Ovviamente anche le implicazioni delle due scoperte variano nella loro portata, perché mentre per il prof. Kandel ci si è limitati ad osservare il fenomeno della memoria a breve e a lungo termine, senza dare peso alla formazione della nuova membrana sulla branchia del mollusco, per le scoperte del dr. Hamer le implicazioni sono evidentemente di una portata troppo vasta, sino a demolire tutta l’impalcatura della patologia medica.

E, come la storia insegna nei suoi corsi e ricorsi, forse questo è troppo!”

(brano liberamente tratto da “Grazie dottor Hamer” di Claudio Trupiano.

Oggi la medicina la stessa psicologia dovrebbe fare un salto di unificazione. In parte attraverso la PNEI emozioni – cervello – organo , la biologia totale, la stessa neuro scienza con la scoperta dei neuroni a specchio, l’epigenetica con le ultime scoperte nel campo della biologia di Bruce Lipton e Tian Xu (Nature Gennaio 2010) come pure le ultime ricerche dell’Università di Udine sull’effetto placebo e la memoria biologica, confermerebbe sempre più un approccio integrato delle medicine, aprendo la strada allo straordinario percorso di rivalutazione dell’individuo e della sua componente umana la “psiche” (l’unificazione tra: coscienza, anima e corpo) avendo co-scienza che una cosa sono i conflitti psicologici (controllati dalla mente) ed un’altra i conflitti biologici (che sono al di fuori di questo controllo) perché appartengono alla “memoria evolutiva biologica del nostro corpo” e dei suoi tessuti.

Cosa significa questa cosa? Ma è evidente che i geni propongono, ma è l’ambiente (emozionale) che dispone ed da qui che si può aprire un’affascinante capitolo della nuova frontiera della medicina (epigenetica e conflitti biologici).

Fatta questa premessa mi sembra necessario (in questo senso) fare una riflessione sulle ricerche che negli ultimi anni sono stati fatti dalla Francine Shapiro (EMDR Desensibilizzazione e riabilitazione attraverso i movimenti oculari) e dai suoi collaboratori a mia opinione sono riduttive del perché i movimenti oculari possono aiutare a rimuovere i traumi.

Le ricerche andrebbero integrate sia dal punto di vista della semplice osservazione dei casi trattati, ma anche dai nuovi approcci dei conflitti biologici. Credo che attraverso queste nuove conoscenze si possono riscrivere non solo le nostre memorie “recenti” ma anche i conflitti biologici rappresentati dalle memorie più antiche dei tessuti e quindi la stessa biologia del nostro corpo e le stesse malattie.

Perché come Clown “dottore” scrivo di queste cose? Beh più che clown dottore mi piace definirmi “uomo di medicina” come sostiene Manitonquant (nativo d’america) a cui abbiamo ispirato la nostra comunità di clown scemani & sognatori pratici (Ritorno alla Creazione), un uomo che cerca di prendersi cura di sé.

Si a me a noi clown piace sognare e pensare - come sostiene Pach Adams (richiamato anche nel libro di Claudio Trupiano) - che:…. “la salute si basa sulla felicità”…nella primaria preoccupazione a cui tende : l’individuo e la sua paura”…..” quando Pach Adams sostiene che non è la risata la migliore medicina, (anche se con essa si produco sostanze endogene tese a migliorare la stessa azione terapeutica) ma l’amicizia, l’empatia, che lega il clown al paziente con il sorriso, rinnova la validità del fondamentale bisogno di un paziente, come di ogni essere umano, di non essere lasciato solo: esattamente ciò che Hamer definisce: “lo stato di profugo”…..attraverso il clown (cavallo di Troia) usciranno i clowns (necessari) a conquistare e a dimostrare la valenza dell’individuo nella sua interezza: psiche-organo. Una volta risolto o attenuato lo stato di panico e di paura, l’ulteriore intervento dovrà essere affidato …a medici e terapeutici con le mani calde….. L’incontro con il paziente diventa cosi un incontro tra due persone che collaborano , ciascuno con un suo compito . Un incontro di grande umanità, un valore spesso non considerato da molti medici oggi.” (tratto da “Grazie dottor Hamer” pag 337 -338)

"Caenorhabtitis elegans" è il nome di un verme di un millimetro. Il Biologo R. Horvitiz si interessò a "lui" per capire quando era triste e quando era felice. "Lui" (il verme) si sentiva veramente felice solo dopo aver mangiato. "Il verme" pare che abbia le caratteristiche cellulari primordiali a base di tutta la vita sulla terra: il boccone, l’ingestione, la digestione, l’espulsione, la rilassatezza....io ci aggiungo l'ultimo l'amore, per evitare ogni conflitto.

Ops. dimenticavo che c'entrano i conflitti D'AMORE della lumaca Aplysia con questa cosa dei conflitti biologici?

Beh pare anche dalle ricerche fatte da Kandel la capacita della memoria di coinvolgere modificazioni a livello delle sinapsi, e quindi realizzare nuovi seganvie e siti di contatto dove la comunicazione nervosa passa da un neurone a quello successivo, non sia quella a breve termine e questa modificazione e' di tipo funzionale, e pare che non restino visibili neppure al microscopio: insomma consiste in cambiamento sterico di proteine implicate nel trasferimento dell'informazione. Per sua natura tale cambiamento e' effimero, ma invece nella memoria permanente che un emozione come l'amore può dare si ad un cambiamento di forma dei rami piu' fini dell'arborizzazione del neurone. Questo rimaneggiamento cellulare puo' essere visibile al microscopio ed e' duraturo.

"E' una complessa operazione molecolare che richiede l'intervento del Dna che dirige la costruzione di nuove strutture e l'eliminazione di quelle che non servono, proprio come capita durante lo sviluppo del cervello. Insomma possiamo iniziare a comprendere come l'ambiente esterno, che possiamo creare, interagisca con l'individuo; come il tempo passato entra a far parte di noi e contribuisce a far si' che ciascuno di noi diventi un individuo unico e irripetibile. Il mondo esterno non fa altro che continuare in maniera sottile e raffinata, e quasi con le stesse modalita' molecolari, quell'opera di formazione, di rimaneggiamento del cervello iniziatasi nel periodo fetale della nostra esistenza."

(brano tratto da 06.03.1996 TUTTO SCIENZE di Pier Giorgio Montarolo Universita' di Torino)

E, pensare che basterebbe così poco per rendere felici e prendersi cura di un sacco di "abitanti" della terra, con tanti e duraturi attimi d'amore!

a cura di Nanos


Bibliografia e Fonti:

- Ritorno alla Creazione di Manitonquant;

- Dialogo tra i geni di Ernest Lawerence Rossi

- Grazie Dottor Hamer di Claudio Trupiano;

- EMDR.... di Francine Shapiro;

- Il cervello Antico ... http://italiasalute.leonardo.it/ ;

- Biologia delle Credenze di Bruce Lipton ;

- Intelligenza emotiva e cervello emotivo:

punti di convergenza e implicazioni per la psicoanalisi

di Graeme Taylor, James D.A. Parker, R. Michael Bagby;

- L'intelligenza emotiva di Daniel Goleman;

- Il cervello emotivo (Le Doux 1996) è il sistema dell’elaborazione emozionale che opera indipendentemente ed al di fuori dell’esperienza cosciente ;

- Logoterapia e Analisi esistenziale di V. Frankl;

- Tian XU

http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http%3A%2F%2Finfo.med.yale.edu%2Fgenetics%2Fxu%2F&ei=QWofTeygB47wsgbNlaTjDA&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CCEQ7gEwAA&prev=%2Fsearch%3Fq%3Dtian%2Bxu%26hl%3Dit%26biw%3D999%26bih%3D561%26rlz%3D1R2GPEA_it%26prmd%3Divns

- I Movimenti Oculari e l'antica tradizione SUFI

http://tradizionesacra.blog.tiscali.it/2009/01/06/esercizi_oculari_sufi_1_1958304-shtml/



IMMAGINAZIONE

Oggi sono un po triste Nanos, anche se sono fiducioso di comprensione sincera. D'altronde se esiste un dio allora anche ogni nostro difetto è espressione di una parte di perfezione più grande. Tutto sta forse all'idea che questo dio ci ha detto di rappresentare di lui?



Ma, che dice Enzo forse dio non esiste, per questo siamo così strani. Altrimenti se esiste lo incarniamo; dicono che siamo fatti a sua immagine e somiglianza! Ma, adesso ti dico una cosa,... cosa io ho immaginato di lui, quale idea, quale forma per me ha lui: un tempio! Si un tempio dove io possa avere dimora,riposare e parcheggiare la mia moto. E, già, io..così in questo tempio posso riporre tutti i miei segreti con tutto il mio passato, presente e futuro se ne avrò.

E, il tempo?

Il tempo non ci appartiene più. Sai non ci è mai appartenuto anche prima, per questo io mi sono costruito una moto del tempo anche per annullare illusione del tempo, per questo me ne andavo in giro alla ricerca di clown. Anzi, se proprio lo vuoi sapere cosa penso secondo me non c'è mai appartenuto. Ma ancora insisti co sta cosa Nanos e perché come fai a dirlo?

Ma come perché: solo gli altri lo possono adoperare per noi, ed il loro neppure per loro stessi come noi. La verità e che tu come tutti gli umani state dormendo, ed ancora vi dovete svegliare. Ma adesso è tempo di svegliarti almeno tu, e praticare davvero tutti i tuoi sogni.

Su daiii... svegliatiiii Enzoooo!!!! ...pratica i tuoi sogniiii!!!!

Un'idea?

E, si ci vuole un idea, forse anche un desiderio, e poi non ti devi dimenticare dell'intenzione, e poi ancora bisogna condividerlo con qualcuno questo sogno, questa idea, questa intenzione... ci vuole volontà...solo cosi si può trasformare e diventare realtà!

Ma che.....!!! Non ci vogliono tutte ste cose Enzo serve solo immaginazione! Dai vieni con me adesso,

....ma, Nanos ancora??? ....ma, dove mi porti adesso...?

brrrrmmmmm


"SOGGETTI SMARRITI": Responsabilità-Potere

"SOGGETTI SMARRITI": Responsabilità-Potere

Il viaggio iniziato un pò di tempo fà oggi si integra con questa nuova riflessione di Mauro Orlando.....Il viaggio lo possiamo definire un "viaggio.....(in questo caso)...nel significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.


(NdR) Il Viaggio è previsto in 17+1=18 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su quant'altri sono interessati a pubblicarli.

INDICE

1. il VIAGGIO

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.html

4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-dellio-di.html

8. RESPONSABILITA'-POTERE

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-responsabilita-potere.html

9. Poesia per “gli altri”

10. PAESOLOGIA

11. Politica

12. Maliconia

13. Festa

14. Amicizia

15. Nostalgia

16. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria

17. Sapere-politico

18. Cinismo (lettere per i vivi)


“SOGGETTI SMARRITI”: Responsabilità -Potere

Siamo abituati a temere la divisione, i conflitti, la separazione, il dissidio, come se da essi non potesse scaturire altro che violenze verbali e non solo, fratricidi rancori e dissapori, malevolenze e recriminazioni, cattivi pensieri e quant’altro. Non è sempre utile eliminare quel che ci divide, pur sapendo che la bussola è trovare il comune terreno, in cui convivere confrontandosi, come diceva Popper, cercando di trovare la comune cornice entro cui dipingere comunitariamente il nostro quadro liberamente secondo le diverse creatività. Questo non significa necessariamente ingabbiare la straordinaria vitalità interrogatrice della dialettica socratica con la ingabbiata e razionale dialettica hegeliana, sublimata sintesi per cancellare ogni fastidioso contrasto e presentarsi come verità universale ed assoluta.

La famosa “notte in cui tutte le vacche sono nere”.

A noi piacciono le notti stellate o velate da nuvole e gridare laicamente con Kant il piacere di ammirare “il cielo stellato sopra di noi e la legge morale dentro di noi”!
È solo con la mortificazione o con lo svanire delle passioni e dei sogni pratici che si fa strada il pensiero autoritario e totalitario. “ L’intelligenza in occidente -scriveva A. Savinio - ha una funzione singolare: divide e separa “.


“Lo spirito europeo odia il grumo”..aggiungeva in modo colorito e sapienziale. Senza il conflitto, il dissenso, la diversità di pensare e di essere, non nascono le città aperte o i cittadini liberi.
La ricetta secondo lo scrittore latino Lucano è la pratica della “ concordia discors” una concordia sempre discordante. Bisogna coltivare sempre una sorta di “antipatia per i grumi che si fanno rancore, ira, rabbia repressa: evitare che prendono possesso delle menti, con recriminazioni personalistiche, critiche pretestuose di una possibile denuncia della “microfisica dei poteri …ad usum Delphini” ad uso di volta per volta esercita poteri usurpati e non verificati.

Oggi siamo di fronte alle macerie di questi impeti dell’anima senza necessariamente sentirci orfani o sperduti. Oggi guardiamo con diffidenza agli impegni militanti, ai radicalismi critici autoreferenziali, agli anacoreti di avvenire messianici, alla speranza stessa che dà le ali al pensiero e ai progetti palingenetici. Bisogna tuttavia essere sempre “sentinelle vigili e responsabili” per evitare altresì i cosiddetti “totalitarismi molli”, “il totalitarismo dell’indifferenza”, “ l’integralismo del pensiero che torna ad essere non solo unico ma unanimistico, trionfatore e inaccessibile alle correzione, ai sospetti, alle diversità e ai dubbi.


Lo spegnersi delle antiche passioni non è di per sé una maledizione. Compito di democrazia liberale è ritrovare il gusto di ‘dividere e separare’. Bisogna coltivare “il sospetto” verso tutto quel che tende a divenire un Tutto, un Uno non frazionabile, raggrumato, granitico e rigido. L’acqua sorgiva, pura e incontaminata, ha bisogno di un buon letto per scorrere e rinnovarsi nella sua purezza insidiata nel suo cammino da scorie naturali e artificiali e di anse e terreni devianti e ostili. La distinzione bellicosa fra amico e nemico, che secondo C. Schmitt è condizione della politica non si esprime di fronte ai vuoti delle vecchie ideologie totalizzanti , i nuovi etnocentrismi intransigenti e autoritari o i radicalismi “senza se e senza ma”, o gli agonismi retorici, parolai, velenosi e verbosi e non trova facili sostituti in slancio, impegno e soprattutto responsabilità.


“Cacciato dalla porta, il normale conflitto personale e politico rientra dalla finestra in veste mutata: non sotto forma di reciproco rispetto delle ‘pluralità’ – di decisioni discusse e condivise, di contratto sociale che disciplini i contrasti e li renda compatibili con l’idea laica di un bene collettivo o comunitario coadiuvato da una nuova forma di diritto positivo che si incentra sul principio naturale alla ‘differenza’ biologica, etnica, culturale religiosa, di opinione e di genere“.
E’ inutile perseguire ‘armonie forzate’, ‘mitiche fusioni degli animi degli individui’ nella pratica fattuale di una politica culturale non necessariamente provvista di “anima, sentimento, speranza e sogno”.


Resistere al grumo o ai grumi o agli acidi corrosivi dei sospetti è possibile, sempre che la politica e la cultura ritrovino sé stessa e la sua natura “asocievolmente sociale”, come la definiva Kant, fatto che verifichiamo quotidianamente nel ricercare attraverso un’immagine personalizzata esterna che comunque rappresenta autenticamente la profonda autenticità interna.
Riscopra con piacere e non con diffidenza e paura “ il principio dell’incertezza, del mutevole, del provvisorio, della mitezza e della lentezza, della bellezza e del sogno e anche l’esperienza dell’errore e del dubbio”.

Dovremo perseguire una “ Politica e una Cultura ” secolarizzate senza la perdita di una loro certa ‘sacralità’ e irragionevolezza.

Secondo la convinzione saggia e paradossale che “L’essere umano non ha un senso unico, prescrittivo e imponibile per una meta certa e definibile una volta per tutto, ma un senso gli è necessario comunque per vivere pensando, sognando e facendo”.

In questo quadro analitico il senso del vivere e gestire un “potere” anche personale ha un senso e un dovere unicamente dove non si pone come fine un uso autoreferenziale, strumentale ed autoritario ma rileva per sé comunque un diritto ed un dovere di decisione e operatività libera e non condizionata perennemente.


Il democraticismo personalistico e parolaio è la malattia infantile di una vera e concreta democrazia.


Ma sempre una gestione autorevole ed operativa di un potere delegato e condiviso si costruisce giorno dopo giorno sulla possibilità di una verifica della sua funzione e correttezza nel rispetto dei principi statutari definiti, necessariamente legata al principio di consapevolezza, di riconoscimento, discusso e approvato in vista di una pratica e una decisione secondo il principio di responsabilità e dei valori, principi e modalità condivisi, a maggior ragione questo ragionamento vale per la nostra comunità che ha una sua pecularietà di basarsi sulla sogno e creatività finalizzata alla necessita di far emergere un “io” clownesco.

Mauro Orlando
Presidente Onorario
Comunità RNCD

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”.

domenica 9 gennaio 2011

6 GENNAIO AD ALBEROBELLO ...PER GLI ORFANI DEL GONGO

Il cinque e sei gennaio 2011, il giorno della Befana, siamo stati ad Alberobello per dare una mano all'Associazione Pannarté che doveva raccogliere fondi per la costruizione di una casa per bambini orfani a Bossobe in Congo.





La casa è diretta da Don Sebastian Apete, che ci è venuto pure a trovare ad Alberobello.





E già c'erano proprio tutti in piazza.....c'era Volalìlùlà in compagnia di Giannanà & Figli.....






..con la partecipazione straordinaria ed in via del tutto eccezionale di Pigiapino.




Abbiamo però scoperto una tresca amorosa tra Piagipino e Volalìlùlà .....





...nel mentre Mecala, disperata provava a scrivere la sua fiaba d'amore sul rotolo di carta pergamenata....e Giàgià, impassibile, guardava incantata.... la scena dell'abbraccio.....mentre Carduccio cercava di consolare Mecala ...senza riuscirci..

....a quel punto Mecala tutta arrabbiata corre nel mercato vicino e dal fruttivendolo si fà dare un po di capi d'aglio per soffrigere un infernale sortilegio....






http://www.pannarte.it/





...l'unico effetto drammatico che avuto il sortilegio è stato quello di far addormentare Giàgià e Nanosecondo!



Ma finalmente per fortuna arrivò Fatadivento con il suo barattolo magico tintinnante di tante stelline nella mano destra e nella sua mano sinistra un bicchiere di un intruglio miracoloso per far innamorare finalmente Piagiapino con Mecala......



...cia può fà, cia può fà gridava con il suo megafano in piazza Split, ...mentre insieme a Giannanà provavano a raccogliere il sogno che la notte prima Mecala si era fatto dormendo sotto un trullo con Pigiapino.



E' già è stato magico per tutti dormire sotto il tetto di un trullo della casa di Fatadivento.... dove gli amori soffiano sotto la porta e se tu li apri loro possono entrare.

Mille sogni d'amore bellissimi a tutti.....e tanti tetti ai bambini orfani del Congo....

da Nanosecondo

Il Comune di Alborebello in uno all'Associazione PANNARTE' ci hanno inviato una bellissima lettera di ringraziamenti ed un attestato per la partecipazione.

"SOGGETTI SMARRITI: POESIA per l'IO" di Mauro Orlando

"SOGGETTI SMARRITI": POESIA per l'IO

...., lo possiamo definire un "viaggio.....(in questo caso)...nel significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

(NdR) Il Viaggio è previsto in 17 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su quant'altri sono interessati a pubblicarli.



INDICE

1. il VIAGGIO

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.html

4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’


http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-dellio-di.html

8. Poesia per “gli altri”

9. PAESOLOGIA

10. Politica

11. Maliconia

12. Festa

13. Amicizia

14. Nostalgia

15. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria

16. Sapere-politico

17. Cinismo (lettere per i vivi)

POESIA per.. “l’IO”

Nei tempi di tristezza e deriva politica il pericolo più insidioso per gli individui e le piccole comunità può venire da un pensiero troppo innamorato di sé stesso e ancora una volta impaurito dalla poesia quando non si chiude in sé stessa ma osa puntare il dito verso di noi. Quando si fa “sublime” diffuso e massificato, fare arte, spettacolo.. accettando una comunicazione eccessiva, trasversale, politicamente corretta e caciarona per imbrigliare il nostro “io” in un autismo privato deluso, empirico,infelice, “solitario y final” o in una rimozione o autismo corale di un territorio violentato e emarginato. Una sorta di crollo o degradazione della poesia nell’epoca in cui la stessa poesia si fa edonistica indifferenza o eccessiva esposizione e si omologa ad un mondo istupidito e superficiale. Quasi una autarchia creativa del sublime” a cui viene dato o la libertà di sovraesporsi o di relegarsi in regime di innocenza o narcisismo territoriale, storico e politico come una specie in via di estinzione o che dia voce ad una malinconia collettiva o autismo corale che rimargina ( cioè esalta e falsifica) lo sbandamento di una comunità che non c’è più o che non ci sia mai stata se non nella mente di Platone ,Rousseau o peggio Marx.


I nostri paesi, rimuovendo la poesia come forza spirituale e autentica del senso, perderebbero la realtà del proprio “io”, rinunciando alla possibilità e necessità di rieducare, nel pensare e vivere il proprio paese e territorio, i propri occhi catarattati e il proprio “logos” indurito per riscoprire la “grande vita” paesologica che circola nelle proprie vene per pompare sangue nuovo al proprio cuore, sottraendosi alla deriva tutta politica dei pensieri corti e tristi nella palude di un regime che si è fatto tumore antropologico incurabile e metastasi diffusa.


La poesia va difesa, letta e meditata perché mette in testa una paura vera, offensiva, rigorosa, selvaggia, nuda, serissima. In certi momenti non basta solo preoccuparci con la denuncia delle sorti della nazione o dei nostri territori o paesi , bisogna provare terrore per reagire e riprendersi le redini dei nostri demoni interiori e dei tanti tristi , atterriti e silenziosi compagni di viaggio di questa esperienza comunitaria che ama la diversità della poesia come intuizione minacciata di sopravvivere e la voglia di rimanere voce feconda dei nostri territori abbandonati ad una sismicità rimossa,contenuta,controllata o peggio repressa .


di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunità RNCD

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”.