domenica 25 dicembre 2011

SOGGETTI SMARRITI: CINISMO (Lettera ai vivi) del Prof. Mauro Orlando

SOGGETTI SMARRITI...,lo abbiamo definito un "viaggio... alla ricerca" (anche in questo) nel significato delle parole curato dal Prof. Mauro Orlando. Con questa "lettera ai vivi" si chiude ma spero che possa riprendere a breve il ciclo della ricerca sul significato possibile delle "parole".



Il Prof. Mauro Orlando è il Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.


Indice

1. IL VIAGGIO
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.htm l

4. La comunità …inoperosa”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-dellio-di.html

8. RESPONSABILITA'-POTERE
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-responsabilita-potere.html

9. Poesia per “gli altri”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-per-gli-altri.html

10. PAESOLOGIA
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/02/soggetti-smarriti-paesologia.html

11. La Politica
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/03/soggetti-smarriti-la-politica-di-mauro.html

12. Maliconia
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/03/soggetti-smarriti-maliconia-di-mauro.html

13. Festa
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/04/s-oggetti-smarriti.html

14. Amicizia
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/05/soggetti-smarriti-amicizia.html

15. Nostalgia
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/06/soggetti-smarriti-la-nostalgia-di-mauro.html

16. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/09/soggetti-smarriti-della-comunita-o.html

17. Sapere-politico
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/10/soggetti-smarriti-sapere-politica.html

18. Il dono
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/12/il-dono.html

19. Cinismo (lettere per i vivi)


CINISMO: (LETTERA AI VIVI)

Uscendo dal bar ho sbagliato strada. Il vento era fortissimo e nevicava. Il cuore si è gelato sotto il cappotto.

Scriveva la Rochefoucauld “chi vive senza follie, non è così savio quanto crede”. Sacrosanta verità per demarcare un confine tra vita normale subita e vita impegnata per scelta a saper affrontare “venti fortissimi e nevicate”.

Un lento e inconsapevole morire per un “un cuore gelato sotto il cappotto” parla di noi quando accettiamo supinamente di smarrire il gusto e il senso di una esperienza comunitaria rassegnati alla insensibilità del senso comune, alla rassegnazione del “così va il mondo”, alla connivenza con l’insensatezza della banalità, alla ingenua o consapevole disponibilità a farsi complice di qualunque cosa a qualunque prezzo.

Uno spettro inquietante si aggira come un “venticello” per le nostre terre sopraffacendo la nobilitata e propulsiva “ipocondria” arminiana: il cinismo.

Il cinico contemporaneo non ha come punto di arrivo la classica botte di Diogene ma una ordinata e riconosciuta carriera spesso segnata da frustrazione, rassegnazione e avvilimento morale. Il ‘cinicus’ antico era una forma estrema di affermazione della dignità, una riproposizione coerente di distanza dalle pochezze umane e dai pressappochismi e interessi pratici, della cura di una estrema padronanza e sovranità su se stesso e i propri difetti pubblici e attivazione del governo dei propri demoni interiori negativi come la “razionale auriga” platonica.

Il neocinico cura e ostenta una “falsa coscienza illuminata” con un discreto vocabolario polimorfo e una forma malcelata di “disincanto” che li rende molto efficienti e accettati sul piano pratico.

Qualcuno autorevolmente in modo cattivo ha scritto che il neocinico è “ un caso limite di melanconico che riesce a controllare i suoi sintomi depressivi conservando una certa capacità di lavorare” che mal sopporta “avvisi ai naviganti” disinteressati o venati di ironia e peggio di benevole commiserazione perché “intellettuali e …quindi inutili”.

Bisognerebbe imparare dal “cinismo classico “ dei morti di Franco Arminio ("Cartoline dai Morti" e un libro di Franco Arminio Ed. Nottetempo) che ci regalano una morale fatta di libertà ed autonomia e non “coperte di linus” come alibi pseudopsicologici ma soprattutto con il compito “etico” di riscaldare quotidianamente, profondamente e continuamente il nostro “cuore” infreddolito e debole.

Nella “pòlis” greca il primo atto cinico contro la costruzione di “una comunità” libera e consapevole, avvenne con un atto violento formalmente e simbolicamente reale e tragico.

La restaurata democrazia ateniese aveva bisogno della condanna a morte di Socrate nel 399 a.c. e la promozione sul campo degli “Antistene, Diogene di Sinope, Cratete e Ipparchia” come fatto consequenziale, illuminante e normalizzante.

Con quell’atto si condannava la ragione, il sogno, il sentimento, la fantasia, la democrazia che presume farsi “comunità” di un sapere non commerciale e commerciabile che ha solo il compito di difendersi per smascherare, responsabilità, inadempienze , ostilità, rancori latenti e combattere quelle palesi e praticate. Le ragioni del cuore non possono mai entrare in un orizzonte limitato che gli è estraneo per statuto.

Non vive di pensieri corti, di i rapporti di forza, della pratica o l’ aspirazione dei poteri a tutti i livelli.

Ritornando in metafora : “sbagliare strada” affrontare un ”vento fortissimo e una nevicata” è ancora parte possibile e integrante del vivere umano. Ma evitare sempre e comunque “Il cuore gelato sotto il cappotto” che è il vero e tragico morire sia personale che comunitario anche della limitata vita umana troppo umana …..e per questo…….

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”.

di Mauro Orlando(*)


RINGRAZIAMENTI:

Con questa “LETTERA AI VIVI di Mauro Orlando (Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD) si chiude questo “viaggio …nel sapere” attraverso il significato delle parole o meglio dei suoi possibili e diversi significati. La parola scritta ma anche parlata. La parola che affidiamo al cerchio o ad un pezzo di carta o come messaggio di naufraghi in una bottiglia abbandonata alle correnti.

Per questo ringrazio con affetto e stima infinita il Professor Mauro Orlando per aver “curato” questa rubrica di “SOGGETTI SMARRITI”. Personalmente in questi ultimi 10 anni della mia vita (e fino ad oggi) mi sono messo in testa di praticare un sogno: realizzare una comunità di clown e sognatori pratici, dando un nuovo e più giusto significato alle parole e cambiando me stesso.

La terra è incinta e noi tutti possiamo aiutarla a partorire il nuovo, molto umano.

La mia esperienza di Clown mi ha portato a “viaggiare” spesso con la mia moto del tempo nello spazio tempo ops…nel regno del tempo all’incontrario dove ancora oggi provo a conferire il giusto ordine alla mia anima.

Grazie di cuore, angelo Mercuzio(*), dal tuo custodito

Clown Nanosencodo
Al secolo Enzo Maddaloni
Presidente (provvisorio) Comunità RNCD

mercoledì 21 dicembre 2011

SOGGETTI SMARRITI: IL DONO di Mauro Orlando

SOGGETTI SMARRITI...,lo possiamo definire un
"viaggio... alla ricerca" (anche in questo) nel significato delle
parole curato dal Prof. Mauro Orlando.

Il Prof. Mauro Orlando è il Presidente Onorario della nostra
Comunità RNCD.
di mauro orlando








Indice


1. IL VIAGGIO
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.htm l

4. La comunità …inoperosa”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-dellio-di.html

8. RESPONSABILITA'-POTERE
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-responsabilita-potere.html

9. Poesia per “gli altri”
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-per-gli-altri.html

10. PAESOLOGIA
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/02/soggetti-smarriti-paesologia.html

11. La Politica
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/03/soggetti-smarriti-la-politica-di-mauro.html

12. Maliconia
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/03/soggetti-smarriti-maliconia-di-mauro.html

13. Festa
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/04/s-oggetti-smarriti.html

14. Amicizia
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/05/soggetti-smarriti-amicizia.html

15. Nostalgia
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/06/soggetti-smarriti-la-nostalgia-di-mauro.html

16. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/09/soggetti-smarriti-della-comunita-o.html

17. Sapere-politico
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/10/soggetti-smarriti-sapere-politica.html

18. Il dono


19. Cinismo (lettere per i vivi)


IL DONO

«Nacqui a legami di amore non di odio» (Antigone, v. 523).

In un momento epocale del crollo dell’economia di mercato e del relativo modello di scambio sociale è opportuno e d’obbligo una ricerca e una pratica di “umanesimo delle montagne” come inizio di ripensamento di una conoscenza, di una politica e di una etica possibile. In tale considerazione si impone l’importanza delle tensioni emotive nella riflessione filosofica ed esistenziale della modernità, non solo ricostruendo la fitta rete di riflessioni che hanno impegnato assiduamente diversi pensatori riguardo i caratteri apparentemente più costanti della dimensione umana.

Preliminare è “smentire la presunta razionalità dell’individuo moderno, avvalorata dalla tradizione liberale”, non solo per mettere in evidenza i limiti e le aporie del paradigma dell’homo economicus, quanto piuttosto di riconoscere nelle esperienze paesologiche nei piccoli paesi l’importanza e la persistenza delle passioni, dei sentimenti e dei sogni nella modernità. Si impone la scelta di un “sapere arreso” nella logica del “dono” che si pone in antitesi concettuale ed etico della logica dell’ utile e del profitto.

Richiamavo all’inizio le parole di Antigone non per connotare la categoria di dono come attributo naturale e di genere passivamente subito e portatore di rinuncia ed esclusione ma come strumento umanistico attivo di cura e definizione di sé e come soggetto eminentemente relazionale ed ospitale. Una ospitalità ed una accoglienza non circoscritte e limitate alla sfera privata autogratificante ma naturalmente razionali, votate e orientate alla sfera pubblica e comunitaria.

Una scelta di cura e di dono come autentico desiderio o passione come fedeltà e coerenza a se stessi in una ineludibile relazione e dipendenza dall’altro. Una scelta libera, consapevole e responsabile di un “io” plurale-comunitario autonomo nella dipendenza contro un individuo auto sufficiente e compiuto in se stesso, chiuso alla dimensione dell’alterità e della differenza.

Abbiamo scelto la poesia come strumento di “cura di sé” comunicativo e non come mezzo personale di un modello eroico-aristocratico dell’individuo che spinge ad abbandonare “vita, salute e quiete” a favore di una gloria che si rileva “puro desiderio di plauso e di approvazione altrui che rende gli uomini dipendenti dal giudizio della moltitudine e li fa agire unicamente in funzione della visibilità e del riconoscimento esteriore”.

La poesia ha il privilegio e lo schermo di essere intellettualmente apolide e libera e non abita la contraddizione ” umana, troppo umana” della scelta tra l’ideale della Bellezza e del significato del Reale, tra la centralità dell’uomo o della sovranità di Dio. Il poeta vive l’esperienza della possibilità dell’estraneità o sudditanza dell’uomo alla “terracarne” fidando e usando il potere del linguaggio e si permette di irridere la ragione quando si fa astratta, universale ed autoritaria e di portare pur il silenzio della natura e della morte alla trasparenza della parola e al formalismo mortuario del significato.

La poesia di oggi, resa esperta, dalla più recente storia, della catastrofe dell’umano e dallo scacco della ragione, cerca altro nelle macerie del linguaggio, del sentimento, delle passioni e delle idee: non nuovi ‘significati’, ma un più antico suono, non l’armonia dell’universo ma il silenzio dello spirito e il respiro del corpo-carne.

Accostandosi premurosamente alla natura e driblando con estro la Verità astratta e consolatoria, questa poesia ridà alla parola significante il peso e l’umore della terra, delle erbe, delle pietre, degli animali e anche dell’uomo. Una “ragione poetante” , alleggerita dalla egemonia della logica pura, dello scientismo dissacrante e materialistico o delle metafisiche camuffate da fedi militanti, ha appreso, e ci ha appreso che, oltre lo stare-insieme nella ‘polis’, v’è, anche per l’uomo, la possibilità di un più aperto, ospitale stare-accanto nella ‘comunità’, anche nell’esperienza del sacro e non adagiarsi comodamente seduta su “sedie” immobili e ‘ferme’ o peggio “mute” e appese decorative come “quadri alle pareti” .“…….stare qui, animarsi, rianimare l’amore, la bellezza…. stare qui mentre nel mondo accadono tante cose…”.

La condizione umana generalmente è saper stare al mondo e saperci stare bene …..da soli o in gruppi umani…per necessità o per caso poco importa…..ma stare al mondo è anche muoversi in esso, vivere in esso in uno spazio-tempo particolare, limitato, essendo figli e padri della sua e propria cultura.

Noi vogliamo stare in questo modo nel nostro spazio-tempo che determina il territorio chiamato Irpinia ognuno con la propria disposizione percorrendo curiosi le vie che ci hanno tracciato gli altri e inventandone dubbiosi di nuove per inesplorati sentieri …nel presente che si radica continuamente e proviene dalle radici di un passato che fa fatica a passare e sempre per costruire un futuro che comunque inquieta ma carica il presente di dubbi, sospetti ma sopra tutto di responsabilità……che sia questo un pensare e un donare “paesologico”?

Il dono è capace di sviluppare una passione in grado di rinsaldare il legame sociale, in quanto non pura gratuità, a determinarlo non è tanto il modello dell’amore cristiano, l’agape, ma la philia, amicizia vicina al modello dell’eros come “desiderio dell’altro”, del legame dell’altro in quanto fine a se stesso”. Il dono guadagna la dimensione di “evento simbolico che permea la realtà concreta degli individui”, in quanto “simbolo della incompiutezza dell’io”.

Il legame sociale che ne risulta è condivisione della comune insufficienza, mozione della sfera affettiva e rottura dell’autosufficienza narcisistica dell’io.


“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il
giusto ordine all’anima”.

domenica 18 dicembre 2011

TANTE ANGURIE A TUTTI




DISCORSO DEL PRESIDENTE DI FINE ANNO 2011

Io sono uno.... i ricordi con voi tanti e tutti indimenticabili.

Spero presto di poter inaugurare nella nostra comunità libertaria di clown & sognatori pratici una Squola Guida per PILOTI di "MOTO DEL TEMPO".

Per il momento spero che il nostro viaggio possa continuare sui binari delle ferrovie anche se a volte dimenticati.

Più che camminare nella bellezza, proviamo a danzare,

Presidente (provvisorio)
Comunità RNCD
Nanosecondo



a presto, Nanosecondo

venerdì 9 dicembre 2011

LA VIA DEL CERCHIO di Manitonquant

“La Creazione è un Cerchio. Un Cerchio formato da tanti Cerchi. Sfere, spirali, ellissi, anelli. Lo spazio si curva, le galassie girano, le stelle e i pianeti ruotano seguendo delle orbite. Dalla nostra Terra che ruota guardiamo un universo che gira. Giriamo e giriamo, nella nostra danza circolare senza fine. I nostri anziani ci hanno insegnato che per essere in armonia con la Creazione dobbiamo pensare e agire in modo circolare. Quando ci ritroviamo insieme in un cerchio ci sentiamo nel posto giusto e in armonia con la nostra natura.

Quando invece ci ritroviamo in un auditorio e tutta la nostra attenzione è rivolta verso un punto di fronte a noi, un palco, una piattaforma o una tribuna, si percepisce un senso di costrizione, di artificio. Si ha la sensazione che viene richiesta la nostra attenzione ma che non siamo veramente presenti. A parte quelli che stanno sul palco, non vediamo nessun volto ma solo le spalle delle altre persone e nessuno vede noi.

Quando siamo in cerchio è come tornare a casa e quando cominciamo a farne esperienza, a relazionarci in cerchio, condividendo i pensieri, le emozioni, i sogni, le decisioni, il lavoro, il gioco e la creatività, ci rendiamo conto che rende la nostra vita più ricca, appagante, piena.

L’essenza di un Cerchio è l’eguaglianza, non c’è alto e basso, nessuna gerarchia di potere o ricchezza. Le azioni di un Cerchio non sono coercitive, ma prese di comune accordo, la modalità è la cooperazione, non il dominio. Dato che è naturale per gli esseri umani essere affettuosi e premurosi quando sono liberi dalla coercizione e dal dominio, l’energia che anima il cerchio è l’amore.”


PUBBLICATO ANCHE IN ITALIA IL LIBRO "LA VIA DEL CERCHIO"

http://www.lameridiana.it/Default.aspx?TabId=61&isbn=9788861532403

mercoledì 7 dicembre 2011

ASSEMBLEA SOCI COMUNITA' RNCD



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A Tutti i Soci
Associazione Comunità RNCD
Loro sedi

Oggetto: Convocazione assemblea ordinaria dei soci art. 12 statuto

E’ convocata l’assemblea ordinaria dei soci della nostra associazione in prima convocazione alle ore 06,00 del giorno 24/12/2011 ed in seconda convocazione il giorno 29 gennaio 2012 alle ore 17.00
a casa di Carmela Longo (in San Salvatore Telesino (BN) con i seguenti punti all’ordine del giorno:

  1. Comunicazioni del Presidente;
  2. Approvazione del bilancio consuntivo 2011
  3. Rinnovo delle cariche sociali;
  4. Programmazione attività 2012;
  5. Approvazione bilancio di previsione 2012;
  6. Varie ed eventuali.
In virtù dell’art 8, 9, 10 delle norme statutarie della nostra associazione si invitano i soci a rinnovare la quota tessera per l’anno 2012 già fissata in 30 euro all’anno, entro e non oltre il 29/01/2012.

Il versamento della quota associativa per il 2012 può essere effettuata anche a mezzo versamento sul CC POSTALE 3232889 intestato a “Comunità RNCD” entro la data suddetta indicando la causale del versamento “quota socio 2012”.

In virtù dell’art 12 dello statuto i soci impossibilitati alla partecipazione dell’Assemblea possono farsi rappresentare da un altro socio ordinario - in regola sempre con il versamento della quota associativa suddetta - mediante delega scritta e firmata. Ogni socio presente all’Assemblea non può rappresentare più di uno dei soci assenti mediante la consegna delle deleghe scritte e firmate dal socio assente.

Fraterni saluti,
IL PRESIDENTE
Enzo Maddaloni
(Lettera Firmata)

P.S. LA PRESENTE COMUNICAZIONE E’ SPEDITA A MEZZO EMAIL AI SOCI ATTRAVERSO IL GRUPPO BACHECA ELETTRONICA COMUNITA RNCD; CON POST SUL BLOG DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE; E COME EVENTO SUL GRUPPO FACEBOOK, A FAR DATA DA OGGI 07/12/2011.

lunedì 5 dicembre 2011

lunedì 28 novembre 2011

EMMANNUEL LAVALLE IL 28 DICEMBRE A BENEVENTO


Caduti tutti nella ReteArcobaleno, tra abbracci liberi e comunitari,

http://beneventoecosolidale.wordpress.com/associazioni/rete-arcobaleno/

in compagnia di brindisi augurali,

il 28 dicembre 2011 ore 19,00



LIBRERIA MASONE BENEVENTO

Viale dei Rettori, 73F (presso terminal autobus extraurbani)

Uscita BENEVENTO CENTRO


..........tra l’altro presentazione

del libro L'ARTE DEL CLOWN di Emannuell Lavalle

(sarà presente l’autore)

Mi presento, sono Emmanuel.

Vengo da lontano (anche tu?) ho visto della luce accesa sulla Terra e sono sceso. Poi il motore mi si è fuso, pure le ali, non ho più capito niente e sono rimasto.

Stupito e stupido in un mondo che mi pare un grande circo. Perciò faccio l'insegnante di clown.

A 16 anni ho guardato il mio insegnante di matematica ed ho pensato: se uno ragiona come un cinghiale di certo non insegnerà la matematica ma l'arte di essere un cinghiale. È matematico.

Cosi ho deciso: farò il più bel mestiere del mondo: insegnare! Insegnare l'arte di ritornare a zero. Ho letto Tagore, Nell, Bettelheim, Steiner, Krishnamurti, Lao-zu... poi ho capito di non capire niente. È duro stare sulla terra, ho detto al mio gatto, con i fulmini nella testa, senza credere al calcio alla tivù e neanche alle proprie opinioni. Lui, ha alzato le spalle e ha risposto: “l'arte del clown è un bellissimo viaggio verso la semplicità”. “Ah si?” Ho detto. Poi ho alzato il naso e visto l'Angelo Gabriele, con la sua vecchia bici scassata che diceva: "La vita crea se stessa ad ogni secondo ma noi non lo sappiamo." "Bravo Gaby!" ho detto. Dobbiamo tornare alla sorgente celeste, là dove come tulipani fioriscono gli scherzi. Non so neanche cosa significano queste parole d'altronde: questa è l'arte dei clown.

Perciò quest'anno ho deciso: è ora di creare l'École des clowns, me la sento. L'École des clown ovvero l'arte di.

L'arte di cosa? L'arte di....ma dimmi tu perche vuoi sapere sempre tutto invece di gustarti con calma l'immensità del non sapere, la fragranza dell'essere ...stupito!


"Cogito ergo sum diceva Cartesio,

il clown scavalca questa frontiera e attraversa la frontiera tra il sapere e il non sapere.

Nella fragranza dell'azzurro mattino esso ha girato la chiave d'oro:

non cogito, sum ridens perso nell'infinito dell'essere."


FONTE:

http://www.emmanuelgallot.com/biografia.html



giovedì 24 novembre 2011

IO SONO IN DEBITO!

Jacques Derrida (filosofo francese) anni fa diceva (più o meno) che: noi ci sentiamo, “chiamati in diretta” a delle risposte o a delle responsabilità immediate. E, che è vero, che esse sembrano iscriversi più naturalmente nello spazio di un “luogo comunitario” o aspirante tale, che possa, anche attraverso la pratica, poter continuare a sognare.

E’ anche vero, e sarà sempre vero, che ognuno di noi rischia sempre, a questo proposito, di restare per tutta la sua vita sempre in difetto, o meglio “in debito”… nella realizzazione dei propri sogni ?



Infatti, pare che le nostre risposte e le nostre responsabilità non saranno mai adeguate, e mai abbastanza dirette, ed è così che rischiamo di restare sempre in debito.

Io sono in debito dappertutto, e per me sembrano infiniti.

Derrida diceva (anche) che la parola o meglio... “…nella dimensione dell’oralità, l’anima è presente a se stessa”….nel mentre nello scritto… "l’anima è assente da sé".

Ecco perché tempo fa scelsi la via del cerchio, la via della parola, la via del cuore e della bellezza, mentre oggi mi ritrovo così di nuovo a scrivere, rischiando di dilatare nel tempo questo insegnamento, modificando anche la sua forma essenziale, che è quella dell’attimo, del presente.

La stessa scrittura è, per Derrida, "differante", nella duplice valenza etimologica: “essere differente, essere diverso”; nel secondo caso, invece, “differre” vuol dire sia “essere differente” che “differire, rimandare”, insomma restare in debito anche per non aver chiesto perdono in tempo, per una parola pronunciata in un momento d'ira, semmai senza una parola ed un abbraccio alla persona offesa.

E, così mi sono ritrovato, perdendo un'occasione in una “differanza temporale”, di nuovo in debito.

Molte volte, come adesso, mi sono affidato alla scrittura, che pare resti per più lungo tempo, anche se penso che nel cerchio la parola detta duri molto di più della parola scritta, ed in questo caso credo che abbia torto Derrida quando afferma che la parola scritta dura più della parola pronunciata.

Invece creo che sia giusto considerare come afferma lo stessa Derreda, che la parola scritta "toglie al suo messaggio la sua collocazione spazio-temporale", rendendola suscettibile di diverse interpretazioni nel corso del tempo da parte di ognuno. Proprio in rapporto a ciò la stessa parola scritta, in rapporto al sentito personale “differenza temporale”, può assumere “essere differente” non tanto nel suo significato in se ma proprio nel suo “essere nel tempo”. La parola stessa potrà essere interpretate diversamente proprio da quell'anima mancante dell’istante, da un animo più maturo e se volete privo di ogni limite anche temporale.

Esempio classico e quando ci ritroviamo a rileggere un libro dopo anni. Lo stesso libro ci parla diversamente dal come ci ha parlato la prima volta che lo abbiamo letto. Quella stessa parola scritta tempo prima assume nella nostra "anima" differente una natura diversa. La stessa parola “orale” invece resta indelebile nel suo significato a quel momento con l'animo che l'abbiamo ascoltata e ci risuona dentro, al di la del fatto se quella parola l’abbiamo pronunciata in un momento d’ira, o con il cuore.

Le parole in ogni caso quando sono pronunciate in forma orale, avendo un’anima o meglio uno stato d'animo preciso, restano indelebili nel cuore delle persone. Bene o male che sia va considerato che ognuno di noi è bene e male. E, che si comporti come si è comportato, resta in quel momento di per se perfetto così com'è.

Ciò non significa che si debba accettare l’altro per questo. E, ciò non significa che si debba essere sempre d’accordo con lui e/o con lei, ne che devi sopportarlo/a. Ciò significa solo amare la persona per quello che è, cosi, ora e sempre e non (solo) i suoi atti. Avendo coscienza tutti che le parole, una volta pronunciate, non entrano solo nella nostra mente (o su un foglio di carta), ma entrano a far parte di una fascia che circonda il pianeta delle nostre esistenze. Qui possiamo incontrare la coscienza (l’anima) che non ci appartiene (che non è fissa ma mutevole) ed alla quale ci possiamo solo accedere proprio attraverso uno stato d’animo che non è anima ancora definita ma semplicemente non più turbato da rancori e risentimenti, perche sono solo questi che possono fare vittime o semmai al contrario nella loro revisione ed assenza compiere "magie gentili".

Tempo fa incontrai il maghissimo Mr. Lapo che mi disse: “pensa sempre con generosità all’amicizia come valore per espandere tutti i tuoi sentimenti, affetti e passioni per un cambiamento radicale e autentico”, personalmente non sempre ci sono riuscito, ma per ciò vale ciò che scrivevo prima ed in questo caso chiedo ora perdono perché rimanga a tutti voi amici vicini e lontani.

Negli ultimi anni della mia vita sto cercando di fare la più grande rivoluzione che è rappresentata da quel “vivere bene” che si realizza compiutamente solo nel “vivere insieme”, provando a cambiare un po’ alla volta me stesso più che l’altro. E, questo “non è niente di meno che l’amicizia in generale”.

Tutto ciò che accade nei luoghi: comunità.... “Per noi non tanto uno spazio chiuso, ma un spazio nomade e mobile.”, come dice il mio angelo Mercuzio…. affinchè ciò diventi la vera “opera dell’amicizia”.

E’ anche vero che tale tradizione ha scelto per secoli di modularsi sui principi di appartenenza, territorialità, culturali, etnicità e non su quello di fraternità o comunanza (koinonìa). La nostra lontananza molte volte si è trasformata in deficit di comunanza, di quel senso di solidarietà non estraneo al concetto stesso di “comunità”.

Per questo e per tanto altro ancora mi sento vicino e in comunanza con quel sogno di amicizia, che intendo ancora praticare, aldilà dei miei limiti umani, molti umani, con tante persone che ho incontrato nei miei viaggi, con la moto del tempo. Insomma, da quando mi sono deciso ad essere quello che ero proo semplicemente a continuarlo ad essere: clown e sognatore pratico.

Più che speranza ho fiducia nell’intenzione di tutti di continuare un esperienza che possa riuscire a trovare spazio e senso nell’esperienze stessa dell'essere "differenti".

La nostra Comunità di Clown è fatta di Sognatori Pratici che, per questo, in fondo al cuore dovrebbero restare inguaribili ottimisti. In questo senso spero di essere annoverato tra gli uomini di lunga vita per avere il tempo di pagare i miei debiti e altri possa avere il tempo di pensare meglio ai propri. Ecco, adesso resterò in silenzio per pensare meglio solo ai miei debiti.

Con affetto, lunga vita a voi!

Enzo Maddaloni, Clown Nanosecondo