lunedì 18 aprile 2011

STAGE CLOWN A BOLOGNA di Jean Méningue

7/8 e 21/22 maggio


stage clown tenuto e diretto da


Jean Méningue



l'evento è organizzato da
FRATERNALCOMPAGNIA
e si tiene nella
Sala Teatro in Via Libia, 69 - Bologna


Info e contatti:
http://www.fraternalcompagnia.it/
info@fraternalcompagnia.it
tel. 051/6218151
mob. +39 349 2970142

BUONA PASQUA A TUTTI

IL CONCERTO

domenica 17 aprile 2011

Il Clown acrobata

Tempo fa mi sono chiesto: “se io fossi un motociclista del tempo?”, in questi giorni mi sono chiesto: "voglio essere un acrobata!"

Il clown non è una risata di derisione, ma è il rivelare se stessi per se stessi a gli altri. Questo è il motivo per cui molti hanno paura dei clowns, perché l'uomo saggio (il clown) non ride con tremore.


L’acrobata è strappato dalla tristezza del circo, ambiguo nel suo mostrarsi capace di grande acrobazie, è così umano nel suo fallimento.


Ecco! Si.... geniale!! ..Così posso “umanamente” dedicarmi ai miei fallimenti e ridere di me senza neppure più tremore di cadere.


Certo è una ricerca attraverso un’esercitazione dei propri limiti, affidata alle miei fantasie, al sogno del continuare a praticare “acrobazie”, addomesticandomi al domestico, come una tigre, una foca o addirittura una pulce?


Il mio non è un lavoro di un clown professionista, ma ogni esercizio ogni acrobazia vuole essere ricamata su miei ricordi e stati d’anima personali.


La stessa voce di "russo” è il mio stare nel sogno con rumore, quasi ad impadronirmi del mio stesso suono, respiro, voce, che non riconosco più.


La distorsione della voce, come limite del mio essere nel quotidiano lontano da tutti perché insopportabile. E, già! Non mi sopporto manco io a volte, figuriamoci gli altri!


Non è più un prendere la parole per raccontare le proprie origini, ma trasformare un proprio limite, una propria paura, e semmai riuscire a stare con gli altri.


La prima sera che sono arrivato allo stage con Jan Mening al Cerquosino i miei compagni di stanza: Cesaro Jorilis e Francesca hanno potuto verificare di persona le mie “origini internazionali” di clown… e così la mattina dopo mi hanno detto: ”Nanos ..ma tu russa!” (tutti con un accento francese, per genitilire la comunicazione).


Ed io: "Si! Tutta mia famiglia “russa”...." (con accento russo….. e loro si sono messi a ridere).


"Mio nonno russo, faceva cameriere su Orient Express, mia nonna pure lei "russa" bisticcia ogni giorno con sindaco paese perché lui non voleva dare casa più grande per sua numerosa famiglia, mio padre pure russo faceva autista di camion andava avanti e indietro in steppa con renne; solo mia madre “fiorentina” era di origine italiana. La gentilezza dei suoi tratti mi hanno sempre fatto sembrare bambolotto “russo” ...più che “matriosco”."


E, così “specchiandomi” ho beneficiato della straordinaria libertà di liberarmi dal pregiudizio delle mie origini e dei difetti del mio corpo “arrendendomi” ad esso.


E, così è nato l’acrobata Nanosecondo. Mi sono reso osservabili, comprensibile, non solo in psicologia, ma anche in biologia, e quindi nel comportamento, nelle azioni e reazioni di un clown di un circo più grande che è quello della vita.


Qui non c’è tecnica teatrale che tenga si tratta solo di un gioco. Un triangolo tra l’emozioni il corpo ed il clown, con il suo “pubblico”. Non ci può essere più nessuna parentesi, tra il dire e il fare. La stessa emozione si trasforma in gesto ed il gesto da giustificazione al corpo, ai nostri istinti per provare cosi a sedersi dentro di "sé" (ops "se" senza più nessun accento) per guardare il più bello spettacolo del mondo: se stessi.


E, così provare, nonostante tutto, a passare un'emozione, una sensazione.


Il clown così, il mio clown, non appartiene più al mondo dei burattini, anche se lo sembra in apparenza, ma è la caricatura di se stessi in un esagerato affresco a pittura bianca, rossa e nera.


Come ogni affresco così può raccontare una storia, la sua. Può raccontare la verità, per parlare delle sue più grandi aspirazioni: saltare dal punto più alto nel collant senza rete appeso solo con ad filo di nailon.


L'uomo e le sue sofferenze, d’amore.


E, semmai poi perdersi il filo del discorso ..stando per un attimo sul filo del rasoio …ed anche se le viene in aiuto Arianna si perde anche il suo filo, ritrovando solo più tardi tra i denti lasciato li da un bacio.


Arianna la sua amata non fa nulla per liberarlo. Se non dirgli fai presto devi iniziare!


"Va bene " penso “questo è buono” lo spettacolo continua!


E, così si trova un albero bello al quale si aggrappa con un nuovo filo di scozia. La storia sembra poter essere divertente, e più che convenzionale, emozionale, non c’è nessuna cattiveria? Dice il maestro! Ma tu sei troppo buono. Riflette: un atteggiamento. Ariane non è più coinvolta nel lavoro come è, così si lascia perdere nel labirinto. La segue il lavoro, note, commenti. Il ruolo di osservatore esterno, sì, ma che non esclude il dialogo pensa lui sconcertato e così si lega ad una imbracatura. Vino veritas è già quando è vero per ogni clown. D’altronde per questo i clown hanno sempre naso e scocche rosse: sono sempre imbriachi.


Lei replica, ma io non bevo. Sarebbe quasi un suggerire a fare la stessa cosa per mantenersi lucidi? Ma lo potrà mai convincere?


Ma che cosa allora sarebbe bene e cosa male per il futuro acrobata? Fare la pulce, con le loro scarpe troppo grandi, non sembra una felice idea. Sarebbe uno spettacolo grottesco. Uno spettacolo di se basato su un risultato di umorismo feroce sarebbe un clown che sradica, i suoi piedi dalla pista di un circo equestre per scendere in strada inadeguato, solo diventando goffo, grottesco, un buffone può finalmente decidere di giocare a "se fossi "o" volessi essere": inimitabile purezza e pura leggerezza per questo acrobata.

SOGGETTI SMARRITI: LA FESTA

SOGGETTI SMARRITI...,lo possiamo definire un "viaggio... alla ricerca" (anche in questo caso) del significato delle parole, curato dal Prof. Mauro Orlando* Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

(NdR) Il Viaggio è previsto in 17+1=18 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su altri che sono interessati a pubblicarli. La riproduzione non è vietata.




Indice

1.
IL VIAGGIO

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.html

4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-dellio-di.html

8. RESPONSABILITA'-POTERE

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-responsabilita-potere.html

9. Poesia per “gli altri”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/01/soggetti-smarriti-poesia-per-gli-altri.html

10. PAESOLOGIA

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/02/soggetti-smarriti-paesologia.html

11. La Politica

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/03/soggetti-smarriti-la-politica-di-mauro.html

12. Maliconia

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2011/03/soggetti-smarriti-maliconia-di-mauro.html


13. Festa


14. Amicizia


15. Nostalgia


16. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria


17. Sapere-politico



18. Cinismo (lettere per i vivi)


LA FESTA

La festa nella nostra vita rispecchia lo spirito leggero, provvisorio, creativo che vuole espressamente evitare finalità, modelli, formalismi già consumati nel passato.” Basta “ Un luogo per chi ha due minuti tra le dita per sé”. Un luogo dove si possa comunicare e “conversare non sotto il peso delle nostre parole e dove si possa passeggiare con la naturalezza e la leggerezza di un passero sopra il ramo”. Dove viviamo la vita e …noi che ci conficchiamo in essa istante per istante.

Una “Festa” non è un ‘porto’ in cui stabilire preventivamente e prospetticamente ciò che è possibile fare e non fare in essa, ma sapendo che ciò che si fa e si dice può essere disfatto, reso inoperoso e provvisorio, liberato, sospeso e sopratutto liberato da un “progetto” rigido e strutturato e economicamente definito, non contrapposto alle logiche egli scopi dei giorni “feriali”, operosi e produttivi. E’ un fare e un non fare come caso estremo di sospensione.

Non ci sono fini, strenne, regali, oggetti d’uso e di scambio. Bisogna ridare senso alla categoria di “festosità” sganciata dalla ritualità, dalla ripetitività, dalla progettualità come attributo del pensare, dell’agire e del vivere. Recuperare la perdita del senso e la voglia di ‘festosità’ per non rischiare di danzare senza la musica. Una festa che non diventi progetto razionale e necessariamente ‘ingessato’ ma neanche che sia ‘liquido’,'mitico’o ’sacro’.

Una Festa degli “inoperosi e provvisori” strappati all’egemonia dell’economia … in cui le relazioni sociali vengono invertite. Leader-popolari e popolo-leader….sovranità ai Re buffoni, ai Clowns e ai poeti a dispetto di Platone e alla tirannia della Ragione. Una disattivazione dei valori e dei poteri costituiti non come concessione temporanea ma come assunzione mentale e culturale.

Una festa delle parole nomadi, della musica libera e leggera esibite nella loro pura inoperosità, leggerezza e gioco …. senza ‘maschere carnascialesche” come neutralizzazione del volto e delle persone reali, autentiche e profonde. Una Festa dell’arte ….. l'arte che apra all'infinito il mondo della significazione: colore, ritmo, profumo, pesantezza, profondità, spessore... La festa della “poesia” ……. Le Muse , i Poeti e i Clowns come “genius loci” che circolavano secoli fa per le nostre terre grecizzate prendono il loro nome da una radice che indica l'eccitazione, la tensione viva che s'impenna, si fa impazienza, desiderio o collera, che arde per sapere e fare …. la pace.

di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunità RNCD


(auguri a tutti gli uomini e clown di buona volontà... dalla Comunità RNCD"


INTERVISTA A GREGG BRADEN: ALLE PORTE DEL CAMBIAMENTO 2012



Biografia di Gregg Braden
http://www.solonewage.it/libri_e_riviste_biografie-gregg_braden.htm

venerdì 1 aprile 2011

PICCOLI FIORI NASCONO AD ARIANO, INNAFFIATELI!

Ariano Irpino 29/03/11 - Continua il percorso della clownterapia (una nuova strategia d'amore) iniziato ad Ariano il 10 febbraio scorso al palazzetto dello sport. L'evento è stato promosso dal comitato “Pinko Pallino “ di Ariano Irpino in collaborazione con “Raduno Nazionale di Clown e Dottori” . Dal corso e dalla formazione, con un importante laboratorio ,sono nati dodici nuovi clown. Domenica scorsa c'è stata la presentazione ufficiale con uno spettacolo bellissimo nell'ex cine oasi di Ariano.


Spiccano le uniche due figure maschili Felice Vitillo e Pascal Melchionna immedesimatesi nella parte del clown, che dopo un'importante terapia di gruppo ,hanno tirato fuori dalle loro personalità. Ognuno di noi ne ha uno dentro di sé e con questo percorso ben seguito da un clown d'eccezione, Enzo Maddaloni in arte Nanosecondo si fa in modo che fuoriesca.

Il loro scopo è quello di entrare a portare sollievo e conforto negli ospedali a bambini ammalati , ma prima di fare questo importante passo è sicuramente necessario continuare il percorso formativo che avverrà prossimamente nelle piazze a diretto contatto con la gente. Si conta di fare altri laboratori e formare nuovi clown in modo da ampliare l'associazione di cui , ormai fanno parte. Psicologia, filosofia, spiritualità , arte ,scienza ,poesia:.tutte queste discipline si celano dietro la figura del clown terapeuta..

Enzo Maddaloni in arte Nano Secondo quale spiega che c è una profonda diversità tra il clown di teatro, di circo e quello che va negli ospedali o nei luoghi per alleviare le sofferenze. Prima di prendersi cura degli altri il clown deve prendersi cura di se stesso , poi delle persone che soffrono e quindi dell'intera comunità.Ecco cosa dicono i promotori della clownterapia “Crediamo che la gioia debba essere promossa e introdotta in tutti gli ambienti, ma prima di tutto negli ambienti in cui si soffre.


L'energia della gioia rigenera, purifica, irradia, espande, unisce, armonizza. La gioia è una dote innata dell'individuo che traumi o dolori possono aver nascosto. Lo scopo di questo corso è quello di portare i volontari a ritrovare prima di tutto la gioia in loro stessi, imparando a donarla, attraverso il servizio disinteressato, ai loro fratelli”.

Emozionato Enzo Maddaloni nel giorno in cui per la prima volta il gruppo arianese si è aperto alla città: ”Sono piccoli fiori, innaffiateli” Ve li affido!

di Lucia Cafazzo

Tratto da :
http://www.cittadiariano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=6638&Itemid=1&mosmsg=Grazie+per+il+tuo+voto%21


per info

Comitato Pro motore pinko pallino

ariano irpino av

PROGETTO CLOWN "DOTTORI"

maria sibilia +393396651149

anna di cosmo +393393197443

patrizio lo +393335797423