lunedì 20 luglio 2009

Facciamo volare l'aquilone?

C'era una volta una ragazza,
che si chiamava Melarianna.
Doveva guarire da un male gravissimo. Così andò da una maga che le disse: "Devi trovare la strada che ti porti fino a trovare il fiore magico. Basta che lo osservi e vedrai che guarirai. Melarianna si chiese: "ma dove trovo questo fiore magico per guarire?"

E, cercò ovunque, ma non lo trovò. Poi decise di guardare nel deserto. Era un deserto immenso ma si mise lo stesso in cammino. Era l'unica possibilità che gli era rimasta per trovare il suo fiore. Il fiore magico che certamente l'avrebbe aiutata a guarire. Ma, invece di trovare il fiore, trovava bambine. Erano piantate li come cavoli per terra. E, vedendola arrivare le chiedevano: "Vuoi essere la nostra mamma."

Ne raccolse prima una e poi un'altra ed un'altra ancora, sempre con la speranza che prima o poi avrebbe potuto trovare anche il fiore magico che cercava. E, così se le portò con se. Ne avrebbe raccolta anche altre, ma era gracile e debole e non c'è l'avrebbe fatta a camminare con quel peso sulle braccia. E, poi stava attraversando un deserto da giorni e non poteva che andare avanti con tutto quel peso. Camminando, camminando ad un tratto si trovò di fronte ad una montagna.

Aveva una parete ripidissima. Non ce l'avrebbe mai fatta a scalarla da sola e per giunta con due bambini in braccio. Pensò preoccupata. Ma non potendo più tornare indietro, non aveva altra scelta, e così iniziò a scalare la montagna. Che fatica, con dei bambini in braccio. Arrivata in cima, finalmente, vide con somma meraviglia, d'altra parte, una distesa immensa di acqua, ed una spiaggia bianca. Certamente deve essere il mare...non l'aveva mai visto prima, pensò contenta, e via giù a capofitto fino ad arrivare sulla spiaggia bellissima con giardini e frutti, uccelli, pesci e tant'altra roba buona da mangiare.

E, così si costrui una casa di legno. Le bambine crebbero fino ad arrivare un giorno, che erano grandi.

Un giorno un veliero approdò lì, e scesero tre bellissimi ragazzi, che si innamorarono delle sue ragazze ormai grandi. Cosi quando loro dovetto rupartire si portarono con se anche le tre bellissime figlie di Melarianna.

Quando il veliero scomparve all'orizzonte lei rimase sola sulla spiaggia. Si girò per tornare alla sua casa di legno. E, si rivide di nuovo davanti la montagna che sovrastava la spiaggia. Si girò indietro ma non c'era più il mare, ma solo un deserto di pietra e sterpaglia.

Davanti a se la radura verde con un bellissimo fiore mai visto prima. Che fosse il fiore magico che sempre aveva cercato e mai trovato? Si chiese. Corse lì e lo raccolse.

Da vicino era ancora più bello. I petali sembravano fatti di polvere di stelle. Quella polvere era così lucente che lei riusciva anche a specchiarsi dentro. E, così riuscì a vedere se stessa, quando era ancora una bambina e poi quando era là, dietro, davanti alla montagna che pensava di non riuscire mai a scalare. E, dietro di se ancora deserto. Si ricordò di quando aveva raccolto le sue bambine, li in quell'orto magico, dove più che cavoli si coltivavano bambini.

E, si rivide raccoglierli. E, si rivide ferma con tutte le sue paure davanti alla montagna. Ma, questa volta a differenza di prima si accorse che ai piedi della montagna sulla destra un pò nascosta dalla boscaglia c'era una casa tutta rotta, che non aveva vista prima. Vi entrò dentro.

C'era un uomo in compagnia di tre bambine. Prese in braccio le bambine per portarsele via. Uscì fuori per andare via. Ma ad un tratto si volse indietro a vedere la casa e fu a quel punto che decise di rimanere lì. E' così si fermò a ricostruire la casa. Un giorno che era seduta davanti alla porta nel giardino della sua casa, mettendo una mano in tasca, trovò una polverina strana tutta lucciante.

Un pò della polverina gli cadde a terra, e come per incanto sbucarono li dei fiori bellissimi.

Ne raccolse uno, e specchiandosi dentro, si ritrovò su una spiaggia bellissima in compagnia delle sue bambine e del suo uomo.

Mamma, mamma svegliati! Facciamo volare l'aquilone?

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