giovedì 7 giugno 2012

INFO COMUNITA' RNCD

Info ai naviganti: ci siamo trasferiti sul nostro nuovo blog



COMUNITA’ RNCD – Clown Sociali & Sognatori Pratici

questo è link da inserire tra i tuoi preferiti:
http://comunitarncd.wordpress.com/


a breve aggiorneremo anche il sito della nostra associazione che resta al momento:

http://www.radunonazionaleclowndottori.org/


Organismi Sociali (aggiornato al 05/03/2014) 

Presidente Vincenzo Maddaloni +39 338 4122630

Vice Presidente Simone Braca +39 349 6081924

Tesoriera Luigina Di Cosmo detta Anna + 39 338 8000986

  
info@radunonazionaleclowndottori.org


Sede Sociale

Via Oliva , 13 
82029 San Marco dei Cavoti (BN)

 
CF: 92049730622

L'unico modo per sostenerci con le vostre donazioni:
C/C postale n. 3232889
intestato a:
Associazione non profit
in breve Comunità RNCD* (acronimo di: “Raduno Nazionale Clown Dottori”* )

N.B. Inserite sempre causale del versamento, ve ne saremo grati.



sabato 2 giugno 2012

CERVELLI IN ONDA: "WE HAVE A DREAM"

....PER LA PACE E LA CONVIVENZA CIVILE: perché tutti abbiamo un sogno....

"Cervelli in onda” è il nome, volutamente fantasioso, di un movimento di persone che intendono mettersi in rete per progettare percorsi di collaborazione e integrazione tra più professionalità e competenze, oltre che tra singoli e tra associazioni, sorto dal desiderio di trovare modi per stanare il diffuso disagio individuale e sociale sommerso. La nostra dunque non è l’ennesima associazione: tutti infatti vengono riconosciuti nelle professionalità e nelle scelte di campo già fatte: tutti (sia individui che associazioni) sono accolti, valorizzati e considerati parte integrante e fondamentale di questa rete.

Tale gruppo è rigorosamente apartitico ed è nato nella valle telesina nell’ambito del volontariato e dell’impegno civico, frutto dell’esigenza di conoscersi, riconoscersi e creare rete, per fare proposte fattive sul territorio,  senza dunque delegare tutto il lavoro sociale ai professionisti del settore: chiunque, anche singolo, voglia e cerchi di dare il suo contributo per migliorare a qualsiasi livello la comunità dove vive, effettua in realtà lavoro sociale, anche se di tipo aspecifico. Ogni persona anche nel proprio piccolo fa volontariato ogni qual volta dà parte di sé (del proprio tempo, delle proprie risorse e capacità) in maniera spontanea e gratuita, secondo un orientamento solidaristico e volto alla tutela del bene comune.

Vogliamo dunque coinvolgervi in un progetto ambizioso, in cui c’è bisogno delle forze e dei sogni di tutti.

Intendiamo vivere un primo momento comunitario dal titolo: 
“WE HAVE A DREAM”

a favore della costruzione della pace e della convivenza civile.
Vi invitiamo ad unirvi a noi “in una notte” di impegno concreto di riflessione, di  risposta alla crisi sociale, economica e delle coscienze  che stiamo tutti vivendo.

Ci incontreremo a
Telese, in piazza Minieri

sabato 9 giugno 2012
dalle 21 fino alle 2,00 di domenica 10.

Sarà una notte di testimonianza non sfarzosa né chiassosa, anzi silenziosa, consapevole e attenta, un’occasione per riflettere insieme e smuovere un campo di energie e di sogni  di persone semplici che dal basso e senza protagonismi intendono impegnarsi per costruire un mondo più giusto, più bello, rispettoso verso tutte le creature, animate e inanimate, con cui condividiamo il nostro esserci su questa Terra.

Vogliamo mettere insieme il nostro essere risorsa, in una veglia che sia di presenza, attiva e fattiva nelle nostre comunità, che vuole comunicare il desiderio di unire le forze, la speranzosità realistica di chi si impegna nel proprio piccolo, e in prima persona, senza deleghe e senza individualismi, ma con in cuore un sogno da condividere e da realizzare con coscienziosità e metodi di pace, perché la via è la pace.

L’iniziativa conta sulla massiccia partecipazione di tutte le Associazioni, Scuole e di CHIUNQUE ABBIA IL “SUO SOGNO” e intende condividerlo!

Tutti i cittadini e tutte le associazioni, comitati civici, ecc. costituiscono infatti una risorsa unica e irripetibile del nostro territorio: vogliamo mettere in rete queste risorse,  in una sorta di laboratorio permanente, in cui alla base ci siano principi quali  l’accoglienza di ogni persona e/o associazione, la gratuità,  il confronto e il dialogo basato sulla non violenza, l’umiltà di riconoscersi “parte di un tutto”, senza protagonismi, l’impegno costante per la tutela dell’ambiente, fisico e sociale in cui viviamo.

Vi proponiamo inoltre, sin da ora, di avviare una mappatura delle realtà associative e non, dei comitati civici e quant’altro sia espressione, nella valle telesina, di gratuità e spontaneità volte alla costruzione e alla tutela del bene comune.

L’idea è, appunto, di metterci in rete, trovare spunti di lavoro insieme, così che ognuno apporti le proprie risorse, in un’ottica di condivisione. Aspirazione ardua e impegnativa, ma si ci può fare!

Chiediamo, dunque, di poter interagire con voi … a partire dalle proposte già avviate (vedi serata “We have a dreams”) o proponendo idee e aperture …. Da poter mettere in rete e da condividere.
Sia come associazione che come singoli vi chiediamo di inviarci, se si vuole, la propria adesione, essendo “Cervelli in onda” lieto di incontrare e confrontarsi con tutti, inoltre inviateci la scheda relativa alla propria attività di volontariato, ecc., indicando possibilmente:
             Nome (singola persona  o associazione, comitato, ecc.)
             Descrizione dell’attività di volontariato ed impegno civico svolti e ambito di riferimento (es: sociale, ambiente, minori, anziani, ecc., con le relative attività)
             Sede (eventuale):
             già in rete con
             recapiti (tel. o cell., indirizzo e-mail)

(*) Le schede delle associazioni e delle singole persone che aderiranno, avranno uno spazio on line su Vivitelese

Indirizzo mail al quale inviare le proprie adesioni: cervellinonda@gmail.com

Recapiti telefonici:
dott.sa Raffaela Letizia 340.4820898;
dott.sa Carmela Longo 340.8648989;
dott.sa Luisa Palumbo 339.4073466.
ANCHE NOI ABBIAMO FATTO UN SOGNO…….



venerdì 1 giugno 2012

GAETANO CALABRESE: POETA ERRANTE DELL'IRPINIA!

Cari Amici, un incontro con la poesia, in ogni caso, è benefico.

Non parlo ovviamente della mia poesia semplice, modesta, che non aspira ambiziosamente alla celebrazione. Io sono uno dei tanti poeti sconosciutissimi:

(foto di Mario Perrotta)
di quelli che scrivono versi per un’intima confessione alla vita, per meglio scontare il tempo al presente, per trovare risposte alla verità. La poesia, si sa, è indispensabile e inesauribile e quando tocca le corde del cuore e dell’immaginazione si fa voce nel nostro io. Perciò, se ora una piccola eco di me risuona e risuonerà nella vostra anima posso essere più che contento, perché vuol dire che un pezzo della vostra anima è e sarà anche in me e che posso compiacermi di custodirla sempre.
A presto, Gaetano Calabrese – Poeta errante dell’Irpinia


Gaetano è un nostro carissimo amico, tempo fa ci regalò a noi clown una sua bellissima poesia che insieme alla fotografia di Mario Perrotta divenne "immagine simbolo" della nostra Comunità RNCD attraverso il depliant della nostra associazione:


I Clown, cercano nelle comete
La luce delle stelle
wowoow
Orchestrano la nenia del cuore
Solitario
Non curante
del tempo etereo
Legato alla terrietà
Cerchiata degli umori
Ottenebrando
Rigurgiti di dolori
mai
Estranei.

(poesia di Gaetano Calabrese)

Oggi ci ha fatto un altro dono, una piccola raccolta di poesie dialettali inedite che invito tutti a leggere perchè sono molto belle…….belli sono anche i disegni realizzati da lui e le immagini che le accompagnano. Anche questo è un viaggio immaginifico nel regno del tempo all’incontrario.

Grazie di cuore Gaetano

POESIE DIALETTALI di Gaetano Calabrese

Il link per scaricare il libretto:

http://rebstein.wordpress.com/2012/05/03/il-poeta-errante-dellirpinia/#more-48268


 

giovedì 31 maggio 2012

Elisir d'amore per...i colori,i sapori, gli odori delle "parole"

Uomo, la mosca ha un volo più veloce del tuo occhio e una vita più breve del tuo
dolore” (Anonimo, VII secolo a.C.)

 





“ Interrogammo i templi di Selinunte, il loro silenzio aveva più peso di tante parole”  (J.P. Sartre e S. De Beauvoir)


di Mauro Orlando
Elisir d'amore per...i colori, i sapori, gli odori delle "parole"






giovedì 24 maggio 2012

2012, ANNO UNIGRAVITAZIONALE

CONFERENZE
di Renato Palmieri

Lunedì 30 Aprile 2012, ore 17.30
Duemila e dodici: fine di un’era e di un mondo



Mercoledì 30 Maggio 2012, ore 17.30
Fisica unigravitazionale: inizio di un’era e di un mondo




dove?2012, ANNO UNIGRAVITAZIONALE

Sala Convegni
ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI
Via Monte di Dio, 14
Palazzo Serra di Cassano
Napoli
http://www.iisf.it/



Inquadramento nella storia della scienza moderna: Piergiorgio Fusco, fisico delle particelle presso l’Università di Bari, Relazione sul libro di Renato Palmieri “La fisica unigravitazionale e l’equazione cosmologica”, SCHERIA, Rivista dell’ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI, anni XIV-XV, nn. 30-31, 2005-2006, pp. 45-50.





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DNA Olopòiema
                                                        


IL MANIFESTO
                                                            
 DELLA FISICA UNIGRAVITAZIONALE
PRIMI APPUNTI




 Vi invitiamo a sottoscrivere il MANIFESTO. Inviate il vostro nome, cognome, luogo e data di nascita ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
repalmi@tin.it

PER APPROFINDIRE LA CONOSCENZA VISITATE IL NUOVO SITO DI RENATO PALMIERI DAL QUALE POTETE SCARICA ANCHE IL PROGRAMMA 

Olopòiema
per sviluppare tutte le forme dell'universo da un fiotto di fotoni ....e luce fù!:



mercoledì 23 maggio 2012

IL CLOWN PERSONA DELL'ORIGINE

Il clown va a cercare nel corpo un suono ed un gesto della precivilizzazione. Così il clown si mette un altra faccia per prendere le distanze da se stesso e ritornare a se stesso, come persona. Rende cosciente ragionevole il razionale e irragionevole l’irrazionale. Il clown ha coscienza di come guarda abitando gli occhi, il tono degli occhi fanno la differenza per essere clown.

Egli cosi può esplorare un luogo qualsiasi e trasformarlo in luogo straordinario meraviglioso piacevole anche se si tratta di un luogo triste come un ospedale. Egli fa entrare cosi dentro questo luogo attraverso lo sguardo dei suoi occhi che diventa il suo mondo. Un mondo che non esiste ricreandolo.

Egli cosi lascia fuori la porta le sensazioni tristi e se pure le ha, le vive, le testimonia, con occhi nuovi. Egli va in un luogo cosi piacevole meravigliosamente e straordinariamente piacevole e cosi può incontrare l’altro.

Il clown cosi resta trasparente e privo dai condizionamenti della “civilizzazione”. Come un primitivo (come un bambino) vede un autorità senza paura la imita, ne fa una caricatura di se stesso, a specchio. Egli è così, non l’altro. Il clown cosi coglie, lascia, la purezza del bambino divino e supera il suo limite con l’altro.

Il clown come specchio dell’animo umano.

“Un personaggio ha dei conflitti, delle passioni, una storia: al contrario, la maschera neutra (il clown) è in uno stato di equilibrio e di economia dei movimenti”. (Jacques Lecoq)

La maschera neutra è una maschera intera, che rappresenta un volto umano in uno stato di calma e silenzio, privo di espressione. Si tratta di una maschera referenziale, che serve per facilitare ad eliminare le altre maschere quelle che mettiamo tutti i giorni.

Il naso rosso permette di sentire lo stato di neutralità che precede l’azione: in questo stato di disponibilità, scoperta e recettività allo spazio che lo circonda, egli può guardare, sentire, toccare gli elementi della vita con la freschezza della prima volta.

Il gioco è la cosa più seria per un clown. Il naso rosso lo fa vivere nel presente, non ha memoria e non ha progetti, non ha conflitti: è pura azione, senza alcuna riflessione ma solo intenzioni. Non è più un individuo, ma l’uomo e/o donna interi, non più frammentati e cosi si confronta e supera i suoi limiti, egli diventa il mondo.

Una volta che il clown sente questo stato neutro, il suo corpo sarà disponibile, come una pagina bianca su cui potrà scriversi il dramma a venire.

A differenza di altri personaggi, che recitano una parte per il pubblico, il clown ha un contatto ed un rapporto diretto con il pubblico. Egli vive “con” o “sotto” gli occhi del pubblico. Non si fa il clown davanti ad un pubblico, ma con il pubblico.

Il clown quando entra, anche se non sembra nel senso che non è girato verso il pubblico con i propri occhi, entra in contatto con il pubblico. La sua azione è influenzata dal pubblico. Se il clown non considerasse le reazioni del pubblico si imprigionerebbe da solo. Ogni minima reazione, ogni minimo gesto, una risata, può essere spunto per far partire un’altra azione.

Più che il mondo animale si rifletta in lui , il clown scopre l’animale che è in lui, ed osserva l’effetto che fa diventato animale sul mondo – pubblico.

Il clown fa nel corpo una cosa straordinaria eccezionale e così anche la cosa più semplice, un gesto, un suono, bastano. Come se fosse la prima volta, incarna l’intensità maggiore ed un gesto ordinario si trasforma in straordinario.

Questa semplice comprensione fa la differenza tra clown e l’attore ed è cosi che il clown si “proclama ad alta voce...e nel far risuonare se stesso” ridiventa di nuovo persona dell’origine.

Nota:
Vi invito a leggere questo altro post: "IO SONO....PERSONA"

“IO SONO…. PERSONA?"

La parola “persona”,…significa in origine “maschera”.

Prendo spunto dalla definizione di persona come definita da San Tommaso  designa la realtà umana, il singolo individuo nella sua interezza.

“Personare” che dal latino significa “risuonare, far risuonare…proclamare ad alta voce” è un nome tratto dalle tragedie e nelle commedie dove gli attori si mettevano una maschera per rappresentare colui che avrebbe cantato o narrato gesta.

Il concetto di persona, in quanto singola, individuo, è estraneo al pensiero greco, che da più importanza e riconosce valore (alla persona) solo come all’universale, all’ideale, all’astratto, e considera l’individuo solo come momentanea fenomizzazione della specie.

Il concetto di persona quindi è una conquista del pensiero cristiano. Per Sant’Agostino ad esempio significa singolo, individuo, non designa più una maschera ma un uomo, un individuo una specie umana. 
Io sono un clown non una maschera. In questo senso persona intera, un sussistere individuale nell’ordine dello spirito: “rationals, natura, individua, substantia…..”….”Un individuo che è indistinto in se stesso e distinto dagli altri.” (S. Tommaso)
Rido di me e delle mie parti ombre, che seguono il mio corpo e cosi sono il mondo.

"L’umorismo consiste nel sentimento del contrario, provocato dalla speciale attività della riflessione che non si cela, che non diventa, come ordinariamente nell’arte, una forma del sentimento, ma il suo contrario, pur seguendo passo passo il sentimento come l’ombra segue il corpo. L’artista ordinario bada al corpo solamente: l’umorista bada al corpo e all’ombra, com’essa ora s’allarghi ed ora s’intozzi, quasi a far le smorfie al corpo, che intanto non la calcola e non se ne cura."
(tratto da L'umorismo - L. Pirandello)
Qui introduco un'altra riflessione che in quanto persona il clown non è subordinato alla comunità, la quale trova invece proprio nella persona, nel clown, la ragione ultima del suo essere. La comunità infatti si costituisce affinché l’uomo nella libertà cresca e realizzi pienamente se stesso.  In questo senso uno, nessuno, centomila e non più maschera, ma persona che si realizza nella relazione.

Affinché questi “incontri” riescano vi è bisogno di un equilibrio fra limite e superamento del limite, fra protezione e apertura di “se”.

In questo senso il “se” che scrivo sempre è un "se" senza accento, e quindi “congiunzione” un andare verso......abbandonando il "sè" delle maschere che la comunità, la società ci ha dato di mettere. Insomma fra il delimitarsi ed il donarsi “Io sono…” perché riconoscendo i miei confini e i miei limiti, accetto il "fallimento" (uno degli obiettivi del clown è il “fallimento”!) ma è proprio qui che misurati i miei limiti ed i miei confini li posso superare.
Solo in questo caso posso tornare a superarli quando mi avvicino all’altro, lo incontro (specchiandomi), per toccarlo ma senza toccarlo, e forse chi sa in questo incontro sperimentare così un istante di unione, (un nanosecondo o mille anni, per il clown è la stessa cosa) per diventare tutt’uno con l’altro, per vivere l’amore e sorridere di me con lui e il mondo.
In questo senso l’incontro del clown con l’altro accade sempre al confine. Io sono ….io devo camminare e arrivare al mio confine, sino al punto massimo che mi è possibile, per avvicinarmi all’altro. Quando l’incontro riesce, i confini non sono più rigidi e separativi ma diventano fluidi, ed allora che, sul confine e superando il confine, avviene quel diventare uno.
L’incontro, però non è un qualcosa di statico ma un evento pulsante che si accompagna ad un gesto ad un suono ad un espressività emozionale del corpo insomma arricchito dall’esperienza nel qui ed ora, semplicemente e senza altro di più. E’ un esperienza fatta sul confine. C’è un'altra persona (clown) che tengo davanti a me, e gli vado incontro. Li posso essere felice, li proprio sul confine, io sono! E, posso prendere contatto con l’altro e “risuonare, e far risuonare” me in lui e lui in me. Un suono un semplice gesto, e tutto!
“NO! ….NO!...    ...................   NO!....NO!” 

In questo dialogo di risonanze, si propone di accettare un no! Per riscoprire così i propri limiti e ripristinare il senso di fiducia: provate a esercitarvi solo con il NO. 

Nota:
Vi invito a leggere il post: IL CLOWN PERSONA DELL'ORGINE

    

martedì 22 maggio 2012

IL DONO DI VENERE AL SOLE

Guardando questi primi video (ne sono 12 in seguenza automatica) potrete comprendere meglio perchè noi siamo energia e come il nostro corpo, le nostre cellule, vibrano in armonia con l'universo.


Ci sono cose che succedono adesso, come quella che il pianeta venere passerà tra noi e il sole.
Lo chiamano "il dono di venere al sole" ma è un dono che il sole farà alla terra e ai suoi abitanti.
Non possiamo che accoglierlo, come? Metterci in cerchio e andare in risonanza.
L'universo è frequenza, la terra è frequenza, noi siamo una frequenza, e possiamo solo essere.


La frequenza di vita, di creazione e di amore. La frequenza trasmessa dal sole. Le piante di frequenza vibrano durante la fotosintesi. La frequenza che qui potrete ascoltare è in 528 Hz ed è significava essere in sintonia con essa, perchè emettiamo questa frequenza noi stessi quando sperimentiamo l'amore incondizionato.

lunedì 21 maggio 2012

COSTELLAZIONI FAMILIARI con Cinzia Bracaloni


Costellazioni Familiari
con Cinzia Bracaloni


Il Metodo delle Costellazioni familiari è stato ideato da Bert Hellinger, psicoterapeuta tedesco, il quale, formatosi in molte discipline, ha ideato questo metodo “unendo” in maniera originale e con una personale interpretazione metodi diversi quali la gestalt, lo psicodramma, la terapia sistemica applicata ai gruppi e alle famiglie.


Durante una Costellazione Familiare si ha modo di osservare, attraverso la presenza in scena dei rappresentanti, le dinamiche che animano i gruppi sia familiari che di qualsiasi altro genere.

Le Costellazioni Familiari sono una tecnica sistemica attraverso la quale possiamo diventare consapevoli delle nostre radici, scioglierci dalle ripetizioni e dai legami distruttivi e riuscire ad attingere alla forza primigenia della nostra stirpe, ristabilendo ordine ed immettendo amore nel nostro sistema familiare.

L’amore ci lega, con amore ci possiamo sciogliere

INFO E PRENOTAZIONI: 
Per iscriversi contattare Cinzia o Anna che vi invieranno foglio informativo:
Cinzia Bracaloni Psicologa,  Albo Psicologi Lazio Cell. 3475224001 - cinzia.bracaloni@libero.it

Anna Tecce Psicologa-Psicoterapeuta Albo Psicologi Campania Cell. 3482865529 - annatecce@tiscali.it
Per informazioni rivolgersi anche a Sorrentina di NATURA AMICA Via Torre della Catena 133 Benevento, 082428995

I seminari si svolgeranno il 
27 maggio, 17 giugno e 8 luglio 
dalle 9 alle 18
presso lo Studio di Psicologia e Psicoterapia in
Via Landolfo della Greca, 4  Benevento.

google mappa
http://g.co/maps/s3q6b

"eventi lenti"
in collaborazione con Comunità RNCD
immagine
Irene Corti,l'albero della vita, 2009, acrilico su tela,50x70cm

giovedì 17 maggio 2012

METTIAMOCI IN CERHIO: "LA FIABA DELLA NOSTRA VITA"

Nel nostro piccolo manuale “METTIAMOCI IN CERCHIO” proponiamo una nuova  ed a mia opinione molto bella modalità di council: “La Fiaba della nostra vita” che abbiamo “sperimentato” nel corso di questi anni di pratica de “la via cerchio”.

Una delle cose che accomuna tutti gli esseri  umani dovrebbe essere il rispetto per se stessi e per gli altri. Di cuore ce n’è uno solo. Il cuore parla allo stesso modo nel petto di tutti e racconta sempre storie fantastiche. Il problema forse però è che questa voce del cuore non la sta più ad ascoltare nessuno. La voce del cuore è la voce del cerchio (council).

La “medicina narrativa”, come accenniamo nel libro “METTIAMOCI IN CERCHIO”, ci dà nuovi “strumenti” per rii-costruire. La stessa PNL  (Programmazione Neuro Linguistica) attraverso la ri-scrittura della propria storia, ci suggerisce che ciò è possibile. Quale migliore struttura letterarie più bella come la fiaba (è sempre a lieto fine) può essere allora utilizzata a sostegno di ogni terapie. D’altronde anche Ippocrate sapeva che il miglior paziente del medico e colui che si prende cura di sé, o meglio è il corpo che si cura da solo con l’aiuto del medico.

Ora considerato che gli ultimi studi nel campo dei “conflitti biologici” (Dr. R. C. Hamer, Biologo B. Lipton, Candace Pert, Beneviste la memoria dell’acqua, solo per citarne alcuni) e che il DNA è riscrivibile se non addirittura teletrasportato (Montagné 2011) credo che la stessa parola per ognuno di noi se esce dal cuore può aiutare a guarire.

Come fare?

L’esperienza sul “campo” …ops nel “cerchio”, mi ha fatto comprendere come possa essere importante riscrivere il (mio) vissuto o come dice Lipton le nostre “false credenze” o meglio ancora “trascurare la malattia” gioiendo di me e delle (mie) infinite possibilità che ho di riscrivere la mia storia, nella bellezza “letteraria” di una fiaba, (a differenza delle favole è sempre a conclusione felice).  E, così mi appresto con questo post a descrivere e sintetizzare attraverso ventuno passaggi fondamentali, partendo proprio dallo schema delle Carte di Propp che ne raccoglie trentuno, il numero ideale per una struttura del racconto (fiaba della nostra vita) per guarire da tutte le nostre “false credenze”.

Con questo schema proprio delle Carte di Propp cerco di sviluppare tra parentesi e in estrema sintesi se volete, il significato o meglio i simboli del viaggio del “nostro eroe” e che la stessa malattia produce. Se saremo capaci di “trascriverla” con la voce del cuore e quindi con una conclusione felice, aiuteremo o meglio sosterremo il processo di guarigione che il nostro corpo di per se fa da solo con l’aiuto delle terapie mediche.


PROPOSTA DI SCHEMA DE “LA FIABA DELLA NOSTRA VITA” ED I SUOI SIMBOLI, (O MEGLIO COME DOVETE RISCRIVERE IL VOSTRO VISSUTO E PERCHE’):

1) allontanamento (la malattia allontana sempre chi ne è colpito dal proprio ambiente familiare);

2) divieto (all’eroe viene proibito di fare qualcosa, gli viene imposto un divieto. La stessa malattia impone dei divieti e degli obblighi che a volte non si sono disposti a vivere);

3) infrazione del divieto  (l’eroe non rispetta la proibizione, trasgredisce il divieto che gli era stato imposto, una nuova via, coscienti del fatto che noi siamo la via e la meta allo stesso tempo e che il tempo è circolare, il nostro futuro è il nostro passato.);

4) investigazione (la malattia cerca elementi utili per uccidere l’eroe);

5) delazione (la malattia riceve da qualcuno informazioni che gli servono per danneggiare l’eroe). In questo caso per informazioni utili si può intendere anche cosa si è vissuto prima della malattia – conflitti vari, ecc – scriverli tutti nella propria fiaba significa essere sinceri con se stessi, e ciò di per se non può fare che bene) ;

6) tranello (la malattia cerca di ingannare la vittima per impossessarsi dei suoi beni o di lei stessa, l’eterno ritorno nelle false credenze, in questo caso riscrivere ciò attenendosi ai fatti e alle sensazioni del proprio vissuto ci fa attuare, attraverso la costruzione del personaggio fiabesco – sempre noi – un meccanismo di distanziamento – paradossale);

7) connivenza (la vittima si lascia convincere e cade nel tranello e si può aggravare, va in depressione non riesce ad affrontare la paura di affrontare i motivi che l’hanno potuta causare: in questo caso è importante fare un elenco ed una ricostruzione degli “incantesimi” che si sono subiti nel passato, abbastanza minuziosamente).

8) danneggiamento o mancanza (la malattia riesce a recare danno anche ad un familiare dell’eroe o ad un suo amico). Oppure mancanza: a uno dei familiari o degli amici manca qualcosa o viene desiderio di qualcosa. (Anche in questo caso bisogna essere sinceri con se stessi utilizzando la via del cuore.)

9) maledizione (l’eroe viene incaricato di rimediare alla mancanza o al danneggiamento). In questo caso prende atto delle “maledizioni” – anche qui fare un elenco di cosa è mancato nella vostra vita per sentirvi: accolti; gratificati, accettati e amati);

10) consenso dell’eroe (in ogni caso però l’eroe accetta e si impegna a riscrivere le sue relazioni evitando ogni danneggiamento o mancanza, anche proprie e quindi accetta di mettere “ordine negli amori”);

11) partenza dell’eroe (l’eroe parte per compiere la sua missione: guarire). In questo caso egli s’impegna nella definizione di Hellinger a mettere “ordine nei suoi amori” accettando e rispettando coloro – familiari e non).

12) l’eroe messo alla prova deve superare numerosi ostacoli (descrivere gli ostacoli tutti in maniera minuziosa di natura materiale e psicologici, in cambio della promessa di un dono che lui stesso farà “il perdono” e che lo aiuterà nell’impresa di guarire).

13) reazione dell’eroe (l’eroe affronta le prove e le supera). In questo caso anche se non vi sembra verosimile, l’obbligo nella ri-scrizione della fiaba della vostra vita deve essere positiva). In questo caso non ci si pone il problema della risoluzione di un possibile conflitto con questa o quella persona, ma solo la capacità di analisi e di riscrittura immaginaria della vostra realtà, anche se ciò vi potrà apparire non vero, fatelo lo stesso).

14) conseguimento del mezzo magico (solo cosi l’eroe s’impadronisce di un mezzo magico, la sua “magia gentile”. La “magia gentile” che egli stesso contiene e può produrre camminando nella bellezza della via del cuore).

15) trasferimento dell’eroe (l’eroe giunge, o viene condotto, nel luogo in cui dovrà compiere l’impresa). Descrivete il luogo più bello per voi, il vostro rifugio, il luogo, dove vi siete sentiti sempre immersi nella bellezza. Provate anche a sentirvi cosi immersi o come ogni cosa della natura che vi circonda: un fiore, un albero, un albero, una nuvola bianca che poi svanisce soffiata dal vento, una goccia di pioggia, ecc).

16) lotta tra eroe e malattia (scelto il vostro terreno di battaglia l’eroe si batte contro la sua malattia che avrà ricevuto un nome nel frattempo).

17) marchiatura dell’eroe. All’eroe è imposto un segno particolare, cioè un marchio (può trattarsi anche di un oggetto o un altro simbolo che ha valore nel rapporto con la sua malattia, la scelta qui è molto soggettiva e l’invito che faccio e pensarci bene a quale simbolo possa essere attribuito la vostra malattia, da cui potrà darvi ispirazione lo stesso nome che avrete trovato. Nominare la malattia, dargli anche una forma, di animale o altro è importante).

18) vittoria sull’antagonista (la malattia è vinta, provate a visualizzare prima come potete sconfiggere, anche con la vostra immaginazione la malattia). Studiate le soluzioni possibili in base hai vostri vissuti specifici);

19) rimozione della sciagura o mancanza iniziale (l’eroe raggiunge lo scopo per cui si era messo in viaggio).

20) ritorno dell’eroe (l’eroe raggiunge lo scopo per cui si era messo in viaggio e ritorna).

21) l’eroe sopravvive alla persecuzione o all’inseguimento (arriva in incognito a casa. L’eroe arriva al punto di partenza senza farsi riconoscere. Conclusione felice ottiene il meritato premio: guarisce. Si sposa, ritrova i suoi cari, si libera da un incantesimo, ecc. e qualsiasi cosa può rappresentare per voi un lieto fine bellissimo amato, desiderato.)

La storia che cura è un possibile nuovo approccio alla presa in cura e all’ascolto delle persone ammalate. La stessa malattia non più vista solo come un male, ma come “un occasione della vita stessa” per confrontarsi con essa riscrivendo attraverso un dialogo interiore.

In PNL (Programmazione Neuro Linguistica) si definisce questo processo “riformulazione dell’immagine negativa”. Nella sostanza si entra nel dolore attraverso una porta diversa che è quella della speranza.

La malattia quindi è affrontata in un ambiente nuovo con una relazione persona – medico-paziente,  capace di narrarla e di riscriverla come un “evento sensato della natura” – come dice il Dr. Hamer – che in esso si produce ma che si può anche trasformare, comprendendo cosa significa per noi e per la nostra vita questo evento.

Quindi un “percorso di transito” che diventa esperienza di vita.

“La fiaba della nostra vita” introdotta nella via del cerchio, la via del cuore resta un “prendersi cura di sé” (Heidegger).

Questi strumenti insieme con altri possono diventare “sostegno” nella “presa in cura” della persona e proprio attraverso la “Fiaba della nostra Vita” il medico potrà leggere le motivazioni possibili a base della stessa malattia e di come lei potrebbe evolversi, completando così quel percorso di ascolto che gli manca. Non si cura l’organo se non si prende in cura la persona.

Da tempo provo a raccogliere testimonianze, semplicemente verbali e/o di esperienze dirette attraverso l’attività di volontariato come Clown Dottore, ma sempre più mi sono reso conto che il raccontarsi, e lo scrivere e/o invogliare a raccontarsi, attraverso non lo schema di un “diario clinico” ma attraverso lo schema della fiaba, nello stesso tempo contestualizza e rende partecipe il soggetto e lo aiuta a pensare in positivo, nella sostanza che ce la si può fare. Insomma, una “Re iscrizione delle credenze” come sostiene Bruce Lipton nel suo libro la “Biologia delle Credenze”

 In questo caso nell’esplorazione dei simboli e dei significati ci possiamo far aiutare (integrando) i sei passi del FOCUSING di Gendelin. Attraverso i sei passi della sensazione sentita,  un po’ come intervistare il corpo, siamo noi a parlare e rispondere ma è il nostro corpo a ri-scrivere la nostra fiaba. In alcuni casi li ho provati quando mi trovavo come Clown Dottore a fianco di persone adulte ammalate e mi sono reso conto, che è uno strumento di “ascolto interiore” potentissimo e che certamente portava sollievo e aiuta, inserito anche in comica terapia (ridere di se, nel paradosso), quest’approccio aiuta la persona a superare gli schemi mentali che la stessa malattia ha indotto (l’effetto e sempre prima della causa), avendo più coscienza e consapevolezza del proprio stato. Credo che questa modalità di ascolto possa diventare un mezzo potentissimo per sostenere un positivo processo di guarigione.

Insomma METTERSI IN CERCHIO in tutti gli ambienti e luoghi riformulerebbero gli stessi vissuti. Le parole come proteine, il verbale  come  il sentire la metafora della malattia stessa, e quindi più che curare la malattia ci si prenderebbe cura come persona.

Mi ero posto sempre il problema di raccogliere alcune testimonianze scritte ma chiaramente questa cosa cozza con le intenzioni che il cerchio impone e che resta la riservatezza sui vissuti.

Per questo custodisco sempre queste cose che ho raccolto nei cerchi nella mia “biblioteca dell’anima”.

martedì 8 maggio 2012

ASCEA MARINA 2012: UNO SGUARDO SUL MONDO

2010, 2011, 2012 è questo il terzo anno che vede la nostra associazione impegnata a collaborare con l’Associazione “Parco del Cilento” Centro Studi “M.Franciulli Battagliese” www.csmfb.it, per le proposte di esperienze formative rivolte a studenti di istituti liceali con indirizzo Pisco–Pedagogico, nella splendida cornice del Villaggio Le Palme www.villaggiolepalme.it  di Ascea Marina (SA).



Due le sessioni che si tengono quest’anno, la prima dal 22 al 26 aprile e la seconda dal 2 al 5 maggio dal titolo: “Animali e qualità della vita”.

Il programma della 1^ sessione si è concluso oggi ed ha visto impegnati oltre cento studenti. E' stato fitto di incontri studio con seminari: di musico terapia; riabilitazione equestre; incontri per l’integrazione dei soggetti con disabilità e seminari esperienziali sulla comico terapia.

alcune immagini della 1^ sessione 2012
http://www.csmfb.it/documenti/video/CorsoFormazione/18primasessione.mpg

Molto bella l’esperienza di incontro fatta dal clown Nanosecondo, Caramella e Allunata con circa 80 studenti provenite da città della Campania.

La 2^ sessione in programma dal 2 al 5 maggio è stata ancora più impegnativa per il numero di alunni e lezioni che hanno visto impegnate in contemporanea Clown Caramella e Allunata insime a Nanosecondo.  Anche quest’anno abbiamo ricevuto apprezzamenti sia dagli alunni che dai professori.

Qualcuno di loro mi ha chiesto ma che c’entrano i clown con la riabilitazione equestre?
Risposta facile, ho spiegato loro, tra l’altro, che: il clown più che aspettare che il mondo animale si rifletta in lui, scopre l’animale dentro di se, osservando poi l’effetto che ciò fa su di lui, ritornato "animale", nel mondo. Il clown in passato saliva anche sui cavali nel circo equestre e fu il primo a cadere offrendo al mondo (pubblico) anche il suo fallimento, le sue fragilità che divennero la sua forza. Quindi in particolare con i cavalli e con il circo equestre il clown ci va a nozze.


Il clown vivendo la sua “animalità” vive la sua condizione di “precivilizzazione” riconsiderando le reazioni del mondo (tutto), altrimenti si imprigionerebbe da solo.


Nel corso dell’esperienza sono stati diversi i momenti molto belli nel vedere, anche se abbozzati, nascere dei piccoli clown. Una ragazza diversamente abile (alle gambe) ha giocato ad essere un animale ”fuoristrada”. Si è scoperta a camminare sulla terra scoscesa meglio delle altre sue compagne, ridendo a crepapelle della sua migliore prestazione nel camminare per sentieri "sconnessi". Magico è stato quando invitando a muoversi nello spazio come una foglia che cade, un po’ tutti hanno trovato difficoltà perché non sapevano come si muove una foglia quando cade da un ramo, salvo poi girarsi a guardare una loro compagna che, recuperata una foglia nel giardino vicino, tenendola tra le  mani davanti a se ad una certa altezza la lasciava cadere imitandone il movimento, accompagnata in questo da un altro studente che alle sue spalle "la copiava" a sua volta. Oppure cogliere la fragilità dell’imbarazzo di scoprirsi timidi tanto da entrare fino a nascondersi nel sipario, oppure a fare fossi per terra con i piedi e così poter ridere di sé o meglio con “se”.

Così si resta trasparenti e privi di condizionamenti (maschere) della “civilizzazione” e come un “primitivo”, come un “bambino” imita il mondo senza più paure, facendo la caricatura di se stesso. Così come clown si crea sempre la solitudine, come tutti gli animali, e il loro mondo. Così il clown può cogliere la purezza del divino, e più che specchiarsi nel mondo diventa lui mondo.

Infine, ci siamo chiesti: ma quanto a questi ragazzi/e oggi manca lo sguardo sul mondo?

nel frattempo potete vedere voi alcune immagini della 2^ sessione di maggio 2012
http://www.csmfb.it/documenti/video/CorsoFormazione/18secondasessione.mpg

sabato 28 aprile 2012

CI SIAMO MESSI IN CERCHIO...


Venerdì 27 aprile ore 20 libreria masone viale dei rettori – benevento c’è stata la presentazione “normale” di un libro?

“Mettiamoci in cerchio”

E non è forse l’ora di una nuova riprogettazione sociale degli spazi relazionali? Questo libro intende dare un contributo concreto in questa direzione.
Un assaggio di lettura cliccando qui.

Insomma più che un libro da presentare é un esperienza da vivere insieme. Più che un libro da spiegare é un libro da provare, è come un vestito su misura, e così ci siamo messi in cerchio.
Il cerchio è finito tardi e alcuni hanno deciso di passare la notte in libreria…….i soliti clown…..hanno spento la candela e hanno fatto ninna nonna tutti insieme accovacciati…..ah ah ah!

Foto di Camillo Fragnito
(per gentile concessione)

Fonte
http://clownanosecondo.wordpress.com/2012/04/28/2637/

lunedì 9 aprile 2012

CONFERENZA 5 LEGGI BIOLOGICHE


La conferenza del Dr. Pasquale Aiese si è tenuta
a Napoli il 28 Marzo 2012 alle ore 18,00 nella sala del Circolo Nautico Posilipo.
Il Dr.Pasquale Aiese è componente del
Comitato Scientifico dell'Associazione ALBA Nuova Medicina
www.albanm.com
Gruppo Facebook:
https://www.facebook.com/#!/groups/5leggibiologihce/

mercoledì 4 aprile 2012

L'ATTESA.........



Li sul monte c’ero anch’io ed ho visto angeli
che aspettavano che tornasse…….






buona resurrezione, per tutti chiaramente!








giovedì 29 marzo 2012

"IL DNA SI TELETRASPORTA"

Anni fa lessi il bellissimo libro di Igor Sibaldi Il Codice Segreto del Vangelo di San Giovanni che consiglio tutti di leggere.




Il risultato è sconvolgente: riportato nella sua forma originaria da Igor Sibaldi (traducendo letteralmente senza diverse interpretazioni), il Vangelo di Giovanni ci offre una religione completamente nuova, senza autorità, senza rituali, senza il peccato e la paura.

Non parla di «vita eterna» ma della dimensione reale dell'eternità, da vivere qui ed ora.

Il «Figlio di Dio» è una nuova fase evolutiva della coscienza umana. “Io sono…….Dio” (?) o “meglio una parte di esso….” gli stessi “miracoli” sono "racconti" o "RACCONTARSI" e/o al tempo stesso metodi di terapia e guarigione?

Il corpo è l’anima e lo spirito se ne prende cura,... ma come?

Sembra, inviando messaggi via etere, ma ciò è possibile solo se noi ci mettiamo in “ascolto”. Come dice il nostro carissimo amico e scienziatissimo Renato Palmieri: "nell'universo non c'è repulsione ma solo attrazione" perchè noi siamo attratti da ciò che ci fà evolvere, sempre e comunque.
LA FISICA UNIGRAVITAZIONALE: IL FOTONE
http://renatopalmieri.com/il-sistema-unigravitazionale/sezione-6-descriviamo-la-soglia-infinitesima-delluniverso-fisico-premessa/cap-6-1-il-fotone/

In questo senso “aiutati che di dio t’aiuta”. Ciò significa come sostiene il Dr. Hamer attraverso le sue 5 Leggi Biologiche , che la stessa “malattia” è un processo sensato ed evolutivo della natura, che il miracolo è parte di noi, e sta nel connettersi a queste energia attraverso l’ascolto.

In questo senso la stessa “medicina narrativa”, l’esperienza del cerchio – council – nella tradizione dei Nativi d’America rappresenta quel “percorso di transito” evolutivo delle nostre coscienze, a cui possiamo accedere e ”tele trasmette” il senso: del non giudizio, dell’accetazione di se stessi per cosi come si è, e delle possibilità di “comunicare” cambiamenti.

Noi siamo fatti per il 70% d’acqua che è un ottimo conduttore di energie, ed in questo senso ci vengono in aiuto i recenti studi del premio Nobel della medicina Luc Montagnè, confermati anche da un’altro ricercatore Salernitano, il Professore Giuseppe Vitiello (Docente di Fisica all’Universita di Salerno), anche attraverso i suoi studi sulle forme matematiche dei frattali. Gli stessi esperimenti sui cristalli d'acqua di Masaru Emoto si confermerebbe alla "luce" di questi nuovi test sperimentali di Luc Montagné.

La meraviglia delle meraviglie e che ci ritroviamo sempre più a riceve conferme oggi sui cambiamenti epocali che attraverso un nuovo paradigma nel XXI secolo si sta manifestando, e la storia parte da molto lontano.

Nelle stesse culture orientali, una particolare quella dei SUFI ci riporta in considerazione la forma della cassa toracica, come la "casa" e anche una delle forme primordiale della natura che anche facendo a metà una mela (senza bisogno di farcela cadere in testa, come dice il mio amichissimo Renato Palmieri) potete ritrovare.


In questo caso vi riconsiglio ancora la visione di questo bellissimo film-documentario:
THRIVE
http://www.youtube.com/watch?v=ZGK4PO_TOeE&feature=player_embedded

“E’ dunque possibile un feedback tra DNA e strutture a valle, in forza della ‘waves genomics’ di Gariaev. In linea con le scoperte della SBQ, già l’esperimento di Lory prova l’esistenza del quantum entanglement in biologia e la trasmissione a distanza dell’Energia-Informazione: una parallela coesistenza di realtà locale e non-locale nei sistemi biologici in forza di un DNA antenna in grado di ricevere, memorizzare, trasformare e trasmettere segnali quantistici mediante i geni. Si tratta ora di fare un ulteriore passo in avanti e scoprire quali effetti produce la trasmissione di informazione dal DNA alle strutture a valle, e viceversa. “
(Studio pubblicato su altri siti: vedi link di approfondimenti)


Qui riporto integralmente un comunicato stampa(*) del:
TEAM ITALIANO E FRANCESE, NUOVA SCOPERTA DELLA FISICA: L’ACQUA VIENE “INFORMATA” DAI PRINCIPI ATTIVI IN ESSA DILUITI. SI RIACCENDE IL DIBATTITO SULL’OMEOPATIA

"La prestigiosa rivista scientifica Journal of Physics ha pubblicato il lavoro di ricerca “DNA, waves and water” condotto sull’asse Italia – Francia dal Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier e dal fisico Emilio Del Giudice. Nuove prospettive sul funzionamento dei medicinali omeopatici e omotossicologici Milano, 22/07/2011 - Una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, Journal of Physic, ha pubblicato il lavoro di ricerca condotto da due gruppi di lavoro distinti, il primo francese coordinato dal Prof. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, con i tecnici e biologi Lavallè e Aissa, e il secondo tutto italiano coordinato dal fisico Prof. Emilio Del Giudice, (IIB, International Institute for Biophotonics, Neuss, Germany) con Giuseppe Vitiello (Fisico teorico del Dipartimento di Matematica ed Informatica, Università di Salerno) e Alberto Tedeschi, ricercatore (White HB, Milano).

Montagnier ha scoperto che alcune sequenze di DNA possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. Questo significa innanzitutto che si potranno sviluppare sistemi diagnostici finora mai progettati, basati sulla proprietà “informativa” dell’acqua biologica presente nel corpo umano:
malattie croniche come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, Artrite Reumatoide, e le malattie virali, come HIV-AIDS, influenza A ed epatite C, “informano” l’acqua del nostro corpo (acqua biologica) della loro presenza, emettendo particolari segnali elettromagnetici che possono essere poi “letti” e decifrati.

Possibili sviluppi di tale scoperta potrebbero quindi essere sia in termini diagnostici che di trattamento e terapia delle malattie. I segnali elettromagnetici presenti nell’acqua infatti sono riconducibili alla presenza o meno di una sua “memoria”, intervenendo sulla quale si prospettano ampie possibilità di trattamento e di terapia, con la prospettiva di cambiare di fatto la vita a molti pazienti, costretti all’assunzione di indispensabili farmaci salvavita che a volte recano però con sé il rischio di pesanti effetti collaterali.

Un’ipotesi di ricerca simile venne percorsa due decenni fa dal ricercatore francese Benveniste: la scarsità di evidenze scientifiche a suffragio della sua teoria ne causarono all’epoca l’isolamento dalla comunità scientifica, ma dopo molti anni quelle ipotesi tornano inaspettatamente di attualità. E’ opportuno anche ricordare che la medicina omeopatica e omotossicologica sfrutta da sempre i principi fisici per cui l’acqua può essere “informata” da sostanze in essa diluite: la ricerca di Montagnier, Del Giudice e Vitello indica la strada per arrivare a una migliore comprensione dei meccanismi di funzionamento del paradigma medico omeopatico ed omotossicologico, e pare creare la base per una futura generazione di rimedi farmaceutici senza effetti collaterali, che basano il proprio meccanismo d’azione sull’acqua “informata” dal segnale elettromagnetico prodotto da sostanze presenti in essa a bassissime concentrazioni ed “attivata” tramite peculiari tecnologie chimico-fisiche. Essi acquisiscono così proprietà curative, ma – grazie all’alta diluzione del principio attivo - sono privi di effetti collaterali.

In relazione alla pubblicazione del lavoro “DNA, waves and water”, il Prof. Giuseppe Vitiello (Professore di Fisica dell’Università di Salerno) ha dichiarato: “Il dato molto importante da sottolineare è che una rivista ufficiale di fisica come il Journal of Physics ha pubblicato per la prima volta una ricerca che normalmente sarebbe di competenza di un Journal di biologia o medicina. Un passo ulteriore a dimostrazione che la moderna fisica quantistica può dare un contributo fondamentale alle ricerche mediche di frontiera”.

Riferimento del paper: 5th International Workshop DICE2010, IOP Publishing “DNA waves and water” - L.
Montagnier, J. Aissa, E. Del Giudice, C. Lavallee, A. Tedeschi and G. Vitello - Journal of Physics: Conference Series 306 (2011) 012007 doi : 10.1088/1742-6596/306/1/012007.

Fonti:
(*) Comunicato Stampa - Ufficio Stampa AIOT: Glebb & Metzger Fabio De Carli 338‐3642542 011‐5618236
fdecarli@glebb‐metzger.it
La pubblicazione sul Journal of Physics è liberamente scaricabile dal sito ufficiale della rivista:
http://iopscience.iop.org/1742-6596/306/1/012007

Link argomenti correlati:
http://www.mednat.org/spirito/pensiero_crea.htm
http://www.mednat.org/cure_natur/omeopatia_lancet.htm
http://www.mednat.org/cure_natur/DNA_antenna.htm
http://www.mednat.org/cure_natur/DNA.htm
http://www.sisbq.org/genomicaondulatoria.html
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.it/2010/05/la-memoria-dellacqua.html
http://www.youtube.com/watch?v=ZGK4PO_TOeE&feature=player_embeddedBibliografia
http://renatopalmieri.com/

http://www.acquainformata.eu/archivio/luc-montagnier-premio-alla-carriera-in-medicina-dalla-prestigiosa-scuola-medica-salernitana/

Bibliografia:
Biologica delle Credenze – B. Lipton
Il Codice Segreto del vangelo di San Giovanni – Igor Sibaldi


"L' anima è ciò che è in ognuno di Voi, si è staccata da Dio e deve ritornare a ...
Quando voi dite che ci sono intorno a voi delle energie negative, sono dentro di Voi, ....

Quella è la strada che il loro Maestro ha scelto per purificare la loro Anima."
(Brani tratti da Vangeli apocrifi)



sabato 24 marzo 2012

AIUTIAMO DIO, LUI DA SOLO NON CE LA FA'!


"Bisogna avere ancora il caos dentro di sé per generare una stella danzante »
(Cosi parlò Zaratrusta, Nientz)

(Foto di Salvatore Di Vilio)
Il Clown Misterister, celebra la figura dell'uomo folle (La gaia scienza - Nietz), si, anche Lui se ne va in giro in pieno giorno con una lanterna accesa, e sottovoce, invece di urlare chiede ……. “dov’è il mondo?”, attirandosi anche lui lo scherno dei passanti.

Anche Lui alla richiesta di spiegazioni, afferma che il mondo non c’è più e con esso forse anche Dio (Lui?) “E’ morto?” Ma, possibile che nessuno ci crede più veramente. Ma, anche Lui nell'atto stesso di compiere questa affermazione si trova di fronte allo scetticismo e all'indifferenza, quando non alla derisione. Anche Lui, si proprio Lui, si definisce come il "testimone" di un omicidio compiuto dall'intera Umanità. E allora si chiede anche Lui: "Vengo troppo presto?", ;...."...forse che oggi gli uomini non sono ancora pronti ad accettare questo cambiamento epocale. I valori tradizionali sono sempre più pallidi, sempre più estranei alla co-scienza, nel mentre nuovi valori, quelli della gioiosa accettazione della vita e della fedeltà alla terra, sono ancora al di là dell'orizzonte: "Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino" (?)

“Vivo nella mia propria casa
Mai ho imitato qualcuno
E – derido qualsiasi maestro
Che non si derida da sé”
Sopra la porta di casa mia- R. W.Emerson)

Ecco nonostante tutto…. “…se non sapremo offrire al mondo impoverito un nuovo senso delle cose, attinto ai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione – allora non basterà. …forse allora sulla base di una comune e onesta ricerca di chiarezza su questi oscuri avvenimenti, la vita sbandata potrà di nuovo fare un cauto passo avanti”. (
Etty Hillesum, dalle Lettere)

“Gradualmente prende coscienza del fatto che "non sono mai le circostanze esteriori, è sempre il sentimento interiore [...] che dà a queste circostanze un'apparenza triste o minacciosa": in altre parole, a farci soffrire sarebbero le nostre "idee stereotipate su questa vita" che formano il nostro ‘io', "questo io tanto ristretto, coi suoi desideri che cercano solo la loro limitata soddisfazione [e che] va strappato via, va spento. [...] Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d'ordine, sicurezza; dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori.".
dal DIARIO di Etty Hillesum)

«A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare»…… «Si deve diventare un'altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere»…….«Le cose devono poter essere chiamate per nome, e se non reggono a questa prova non hanno il diritto di esistere»
dal Diario di Etty Hillesum)

Insomma più che chiedere aiuto al mondo, come sosteneva la stessa Etty Hellisum, credo che dobbiamo prendere sul serio l'invito anche di Clown Miserister e DOBBIAMO AIUTARE DIO, PERCHE’ DA SOLO NON CE LA FA’!

Questo di aiutare Dio è un filone che percorre la tradizione ebraica e che è esploso, in un certo senso,con la Shoà.

Shoà è il termine alternativo a Olocausto, proposto per primo da Wiesel che in seguito se n’è pentito. Infatti «olocausto» è un sacrificio offerto dai sacerdoti a Dio, mentre l’uccisione degli ebrei, non è un’offerta a Dio né le SS erano sacerdoti, quindi oggi si preferisce Shoà, che in ebraico significa «catastrofe»

La cosa che più ho apprezzato e condiviso, quando ho letto per la prima volta il "DIARIO" di Etty Hellisum (lo tengo in camera sulla scrivania, e spesso torno a leggerne qualche pagina, come adesso…) è stato il fatto che la sua religiosità, pure se contesa tra le due diverse teologie: ebraismo e cristianesimo; ha un ritmo religioso o meglio "spirituale" tutto suo.

Etty si rivolge a Dio come se stessa.

Ci sono alcuni passi del suo “DIARIO” che in questo senso sono significativi:

“In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi poesia” (Diario, p- 230)......oppure come …. "..... Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi” (Diario, p.169).

Si Etty parla a se stessa come a Dio. Quel suo "DIO PERSONALE" tanto ripudiato da Einstein “Io non credo in un Dio personale e non ho mai negato questo fatto, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare.”… relegando tutto alla scienza e non comprendendo che si tratta di “CO-SCIENZA”.

Beh anch’io come Misterister ho bisogno di cercare il mio mondo all’interno di me e come Elly spesso mi ritrovo a parlare con me stesso come se....: IO SONO …DIO!

Beh, almeno ci provo......(parola di Nanos Enzo)

Per approfondire vi consiglio la visione di questo
film documentario:



“Si trasformi l'Inno alla Gioia di Beethoven in un quadro e non si rimanga indietro con l'immaginazione, quando i milioni si prosternano rabbrividendo nella polvere: così ci si potrà avvicinare al Dionisiaco. [...] Ai colpi di scalpello dell'artista cosmico dionisiaco risuona il grido dei misteri eleusini: "Vi prosternate milioni? Senti il creatore, mondo?"
(F. Nietzsche, La nascita della tragedia)

Fonti
http://www.nostreradici.it/Etty-credo.htm