venerdì 31 dicembre 2010

"SOGGETTI SMARRITI: IDENTITA'" di Mauro Orlando


"SOGGETTI SMARRITI": IDENTITA'

...., lo possiamo definire un "viaggio.....(in questo caso)...nel significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

(NdR) Il Viaggio è previsto in 17 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su quant'altri sono interessati a pubblicarli.



INDICE

1. il VIAGGIO

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.html

4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’


http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-identita-di-mauro.html

7. POESIA per.. “l’IO”

8. Poesia per “gli altri”

9. PAESOLOGIA

10. Politica

11. Maliconia

12. Festa

13. Amicizia

14. Nostalgia

15. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria

16. Sapere-politico

17. Cinismo (lettere per i vivi)


IDENTITA'


Ci sono parole buone che ci sostengono nelle decisioni importanti della nostra vita,che illuminano i passi che compiamo, che ispirano i nostri modi di orientarci nel mondo,che riempiono i vuoti e gli spazi della nostra mente,dei ricordi,della memoria e danno senso ai rapporti con gli altri.

Ma le stesse parole possono essere ‘avvelenate’ quando confondono realtà,finzione e aspirazione e diventano “mito” per persone ,singoli,gruppi o comunità e diventano “sostanza”,”essenza” che escludono il dibattito,il conflitto,le differenze o peggio si fanno “sostanza” biologica,storica o culturale sfociando nel razzismo e nel fondamentalismo.

Essa è parola che determina incompletezza, comunicazione, convivenza, scambio, interazione …alterità.


Non privilegia la coerenza,la stabilità,l’unità,la chiusura ,la sufficienza ma l’apertura,la comunicazione,lo scambio,il mutamento,la trasformazione,la creatività e l’innovazione.

Identità può diventare parola avvelenata e tossica pur essendo parola nitida e bella,fiduciosamente condivisa,di uso universale quando promette ciò che non c’è,quando ci illude in ciò che “non siamo e non vogliamo”,quando fa passare per reale ciò che è finzione ,al massimo ,aspirazione o “falsa coscienza” e “mito” di una modernità strapiena di beni,di merci,di ricchezza e desolatamente povera di relazioni e di progetti di convivenza e condivisione.

di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunità RNCD


“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”.

lunedì 27 dicembre 2010

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI COMUNITA' RNCD


ASSEMBLEA ORDINARIA

DEI SOCI (Ordinari e Onorari)


venerdi 7/01/2011 alle ore 05,00 - 08.00 in prima convocazione
ed in seconda convocazione
SABATO 8 GENNAIO 2011 alle ore 18,00

a casa della Vice Presidente CARMELA D'ANTONIA in

Contrada Pianella - Paduli (BN)

OdG

- rinnovo cariche sociali;
- approvazione quota iscrizione soci volontari ordinari;
- bilancio consuntivo 2010 preventivo 2011;
- proposta editoriale e criteri raccolta fondi (fundraiser);
- definizione organigramma;
- programmazione attività anno 2011;
- varie ed eventuali.


segue spaghettata danzante......


INFO

Vi chiederete come facciamo ad arrivare a casa di Mecala
(Carmela D'Antonio) la nostra immaginifica vice presidente?
Be se siete dotati delle nuove teconologie NAVIGATOR potete inserire questi dati:
Latitudine 41° 9'57.45"N
Longitudine 14°55'35.00"E
+MAPS
http://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode&q=contrada+pianella+paduli&sll=41.442726%2C12.392578&sspn=14.420021%2C28.081055&ie=UTF8&hq&hnear=Contrada+Pianella%2C+82021+Sant%27Arcangelo+Trimonte+Benevento%2C+Campania&ll=41.165825%2C14.926397&spn=0.000884%2C0.001714&t=f&z=19&ecpose=41.16581911%2C14.92639709%2C457.45%2C0.027%2C0.281%2C0

per chi non è navigator ma nuotaterron

USCITA BENEVENTO CENTRO

proseguite a dx sulla statale 90bis delle puglie in direzione Foggia;
continuare fino al palo del segnale del 16° KM AL PALO fermarsi e girare subito nella prima traversa a DESTRA e proseguire sempre diritti (superando sulla sinistra una bella discarica) per circa 1 Km la seconda casa a sinistra scendendo siete arrivati troverete un palloncino sul cancello. Se vi perdete chiamate:

Mecala +39 339 8240289

Nanos +39 338 4122630

lunedì 20 dicembre 2010

"SOGGETTI SMARRITI": LA TERRA di Mauro Orlando


"SOGGETTI SMARRITI": LA TERRA

...., lo possiamo definire un "viaggio.....(in questo caso)...nel significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

(NdR) Il Viaggio è previsto in 17 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su quant'altri sono interessati a pubblicarli.



INDICE

1. il VIAGGIO

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html

2. COMUNITAS

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-immunitas.html

4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-terra-di-mauro.html

6. IDENTITA’

7. POESIA per.. “l’IO”

8. Poesia per “gli altri”

9. PAESOLOGIA

10. Politica

11. Maliconia

12. Festa

13. Amicizia

14. Nostalgia

15. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria

16. Sapere-politico

17. Cinismo (lettere per i vivi)

LA TERRA

La questione di base è per ‘il soggetto”, oggi come per il passato, come abitare e pensare la terra. E l’analisi del “come”, della “terra” e delle “abitare” è quanto c’è di più interessante per impegnarsi in un lavoro anche conoscitivo oltre che estetico, esistenziale, etico o politico . Riguardo all’“abitare” bisogna riconoscere un debito alla teorizzazione filosofica di Heidegger e alla sua filosofia sulla esistenza autentica . La radice di abitare è quella del verbo avere. Avere la terra. Possedere la terra. Dominare la terra. Padroneggiare la terra. Controllare la terra. Tenere la terra. Prendere la terra. Occupare la terra. Appropriarsi della terra. Ognuno s’accorge di questo immediatamente.

Di fatto bisogna riconoscere che l’ordine sociale e culturale espelle la natura in cui esso originariamente si è costituito. Tale trionfo dell’artificio e della tecnica nella modernità coincide con il dominio quasi assoluto dell’intelligenza meccanizzata sugli enti intramondani siano esseri umani, oggetti e manufatti o prodotti naturali? O questo trionfo è dovuto anche alla delega che la filosofia o il pensiero in generale attualmente hanno concesso alla “tecnica”, fino al punto paradossale e tragico nella storia del secolo passato di nascondere la mano dell’uomo che ha trasformato i forni da pane in forni crematori degli umani?

La filosofia e il pensiero umano hanno ancora il compito precipuo di espandersi o allocarsi nel tempo e nello spazio che agiscono sulla terra? La filosofia comunque non è mai una disciplina accademica ma un modo di essere …. un corridoio aperto attraverso cui la persona ricerca la verità di sè e del mondo che la circonda. Per amarlo e migliorarlo.

Per parlare di una formulazione alta e profondo sulla “terra” dobbiamo necessariamente in ambito filosofico parlare di Heidegger( Essere e tempo) e Schmitt (Il nomos della terra). Non per salmodiare in modo rituale da allievi fedeli e proni ma per individuare un nuovo modo e un nuovo ‘nomos’ per pensare e vivere “il proprio territorio” in una epoca postfilosofica, postmetafica, postpolitca e soprattutto postideologica.

Occorre intendere che l’abitare la terra di Heidegger, come quello di Schmitt è comunque nel circolo. L’uno sprona e l’altro frena, il tempo. E nessuno vanifica l’ipotesi del cerchio magico e ipnotico. La contemporaneità con gli inevitabili strascichi del moderno , la tirannia del postmoderno tecnologico con gli echi mai sopiti del classico ,ci impone un orizzonte del pensiero, dove gli strumenti della ragione sono coniugati necessariamente assieme quelli della passione ,del sentimento ,del cuore ,consapevoli che gli orizzonti si allontanano tanto quanto ci avviciniamo.

Perchè come ricorda la poetessa Marina Cveteva, “ Il pensiero è una freccia. Il sentimento –un cerchio”. Bisogna ,quindi, riprendere il cammino dal pensiero di Heidegger, integrandolo con la nostra esperienza dell’abitare quotidiano felice o infelice, che arricchisce di nuove considerazioni un nuovo modo di pensare , fare e utilizzare al meglio “una critica severa della condizione in cui si trova lo svolgimento della nostra esistenza”,evidenziando che non si tratta di tornare al passato mitico o edenico di “paradisi perduti”o “isole felici” da rincorrere, ma di pensare,vedere , vivere e raccontare “i piccoli paesi” gli oggetti,le piante e gli uomini che li abitano concretamente con nuovi occhi e anche con nuove parole.

"Per vivere in un paese - scrive Franco Arminio (poeta e scrittore Irpino come me) - devi dismettere ogni arroganza. Non importa se la nascondi o la fai fluire. L’arroganza si sente, agisce come un acido che corrode i tuoi legami con gli altri. Il paese è una creatura che ti chiede misericordia. Devi sentirti come un cane bastonato. Non devi sentirti uno che ha qualcosa da insegnare, uno che vuole cambiare la sua vita e quella degli altri. Il paese ti chiede di amare quello che sei e quello che il paese è. Non devi fare altro”.....la terra è lo stesso luogo, quello che appare a Heidegger, come a Hegel, quello ipotizzato nel IV sec a.c. da Platone con il mito della caverna per evitare che i sensi diventassero catene costrittive e imparare a usarli per poter “ritornare a riveder le stelle”. Il luogo dell’essere umano nella sua essenza ideale è nel suo “esserci” gettato nel mondo e predisposto alla morte come fatto naturale e razionale.

La vita è lineare, quindi si tratta di “tornare al passato” per essere capaci di pensare e lanciarsi nel futuro.

“Il futuro – scrive M. Zambrano - ci si presenta anzitutto come ciò che sta per arrivare… il futuro lo sentiamo arrivare, sopraggiunge in maniera inevitabile”……


di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunita RNCD

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”.

giovedì 16 dicembre 2010

REPORT MISSIONE TERABITHIA 10/13 DICEMBRE 2010

SIAMO DELLA STESSA MATERIA DEI SOGNI:
La cosa più difficile non è stato il viaggio all’andata, nonostante il mare in burrasca forza 10, con onde giganti di almeno 8 metri che ci facevano ballare la pizzica sul ponte e mi hanno fatto stare almeno a me con la testa nel vaso della toulette per più di un'ora, ma quando siamo dovuti ritornare a casa, nonostante il mare non fosse mosso.

Oggi credo che siamo tutti più ricchi e soddisfatti di questa nostra avventura ed i miei compagni di viaggio il mitico dr. Luigi Maresca, Trombele e Luzy, avevano gli occhi lucidi dalla gioia.









Abbiamo consegnato così sia l’ecografo al Direttore Sanitario il mitico Dr. Elezi Besnik, che lo ha assegnato ad un’area della radiologia generale per poter meglio assistere i pazienti sia della ginecologia che della pediatria, ma abbiamo consegnato anche casse di coccole & sorrisi in abbondanza.




In cambio però abbiamo ricevuto più di quanto immaginavamo. Grazie a tutte le persone che hanno contribuito a questa meraviglia; dagli angeli in divisa della Guardia di Finanza NUFROM di base al porto di Valona, con il Colonnello Cosimo Serra ed il Maggiore Fabrizio Cavallo e tutti i loro uomini che portiamo nel cuore, il personale medico e paramedico dell’ospedale di Valona, Suor Maria Agostina Piazza, per non parlare della mitica Arta Luci (nostro angelo custode) ed a tutti i lupi di mare che abbiamo incontrato in questo viaggio immaginifico, senza poter dimenticare le mamme ed i bambini nelle corsie, ed i ragazzi che ci hanno interpretato ...un grazie particolare al Coordinamento Generale della Missione TERABITHIA formato dai mitici: Enzo, Andrea e Cristiana ed un grazie a noi tutti che ci abbiamo creduto, perché siamo “sognatori pratici” e siamo fatti della stessa materia dei sogni!

Parlando con il Primario della Pediatria abbiamo preso un impegno: ossia quello di dipingere i camici del personale operante nel reparto di pediatria durante la prossima missione a maggio 2011, questo poiché entrambi abbiamo riflettuto sulla impatto emotivo che il camicie bianco aveva sui bambini nel loro reparto, appena lo vedevano piangevano. Anche bambini che magari conosceva privatamente il personale medico e non, che semmai lo avevano già precedentemente conosciuto in borghese, si mettevano a piangere. E così abbiamo fatto la proposta di colorarli, e lui ci ha detto: “Proviamo!”

Quindi quando ritorneremo la prossima volta ci attrezzeremo di colori, e chi sa che non riusciamo a fare anche una rinfrescata alle pareti! Ci riflettevo in questi giorni, sarebbe bello colorare tutta la pediatria.

Per quanto riguarda il nostro intervento di clown posso dirvi che basta poco per far sorridere i bambini. Un grande successo lo hanno avuto le bolle di sapone ed i palloncini, subito di grande impatto. La mia marionetta ha funzionato benissimo. L'ho utilizzata soprattutto con i bimbi molto piccoli e riproponevo i loro stessi suoni. Di grande efficacia è stata la musica, sia suonata dal Dottor Trombele, sia fatta suonare a loro con strumenti semplici, Luzy è stata dolcissima! Il Dr. Luigi Maresca ha assistito ad un parto, hanno un’ottima professionalità. Pensate che a Valona il 99% dei parti è naturale, che bella cosa. Loro hanno umanizzato da tempo le nascite a differenza di noi che viaggiamo con percentuali di cesareo al 80%.

Per Trombele, Luzy e Luigi poi l'Albania è stata una bella sorpresa.
Un saluto a tutti ed un arrivederci a presto in Albania.

Clown Dottofessa Mecala
Vice-Presidente Comunità RNCD
Responsabile Missione Terabithia II
10/13 dicembre 2010

100.000 QUERCE DI NOME DANIELA

Una nostra amica comune mi ha chiesto: "..ma sai chi è Daniela?"

Io penso che Daniela sia una quercia, e per questo ne andrebbero piantate molte di più di 7000!

Si molte di più...."....Il piantare di queste querce non deve essere un atto della necessità ecologica, cioè una relazione puramente materiale-ecologica, bensì tramite esso deve risultare un concetto di ecologia ampliato – e questo deve aumentare col passare degli anni, perché noi non vogliamo mai più porre fine all’ ‘azione piante’".....

.....un’azione che vada oltre le idee brevi ...ma che sposi... un'idea lunga.....un idea che si riferisca di più "...alla trasformazione della vita, di tutta la società e dell’intero spazio ecologico.(…) Ovunque sul globo terrestre, dove vi è terra si ha bisogno degli alberi, ma non solamente alberi, bensì particolarmente la forza e la forma di un’idea."

Ecco credo che la quercia sia femmina.....che ora si possa chiamare Daniela, o altro nome io non so! Ma so che lei mette radici... nella terra ..per far rinascere......perchè....? Ma, ... "la natura come l’organismo sociale della comunità umana (che) grida unificata a tutti gli esseri viventi (…), chiede liberazione, liberazione tramite lo spirito umano: che egli inizi a creare nuove relazioni, con il suo pensare, che generi concetti vitali lì dove i concetti di morte hanno preso possesso diffondendosi su tutto, che traduca ciò che di ampliato ha compreso in azione, e ........." realizzare così la più grande delle operi d'arti ....un uomo nuovo.

Ecco questa è una battaglia che mi piacerebbe ri-fare, piantare altre "7000querce" ma no che dico, credo che la giusta protesta oggi....sia piantare altre 100.000querce tutte di nome Daniela!

Clown Nanosecondo

P.S. I brani tra virgolette sono liberamenta tratti da un'intervista di Joseph Beujs


100.000 QUERCE DI NOME DANIELA!

lunedì 13 dicembre 2010

CARTOLINA DAL MESSICO da Clown Nasorosso

Vi racconto un po’ della mia vita come clown. Ho avuto la meravigliosa opportunità di essere al tempo stesso studente di medicina e clown.

Il fatto che io possa vedere pazienti e verificare di più della loro malattia, è poter convivere con essi un momento più umano, non sempre con una barzelletta o uno scherzo, c'è un avvicinamento più profondo. Loro qui aprono il loro cuore e condividono un'altra parte della loro vita.

Questo aiuta a capire più le persone. Questo l'ho potuto fare senza il naso rosso, ma anche quando sto nella mia caratterizzazione come clown il Dr. Naso Rosso, (così mi chiamo), mi diverto al 100percento e realmente credo che come persona questo mi ha aiutato ad essere più sensibile, a cercare l'empatia con ogni essere umano, e smettere di essere una persona che vede solo la conseguenza negativa dei problemi, bensì cercare dalla cosa negativa la cosa buona. Spero presto di poter venire in Italia e poter condividere queste esperienze con tutti voi di persona.


Saluti da Messico,
Daniel Velasquez – Clown Dottore Nasorosso
http://www.facebook.com/?tid=1695316153153&sk=messages#!/profile.php?id=747599044

sabato 11 dicembre 2010

MISSIONE TERABITHIA 2: DONAZIONE ECOGRAFO OSPEDALE DI VALONA

I nostri 4 eroi sono sbarcati questa mattina sabato 11 dicembre alle 11,30 nel porto di Valona in Albania. Mare in burrasca forza 8/9 ha trattenuto la nave nel porto di Brindisi fino alle 4 di questa mattina. Ma poi il capitano ha dato ordine di salpare, e così hanno affrontato il mare aperto. Alle 11,30 sono stati accolti nel porto di Valona dai nostri amici Albanesi. Vi aggiorneremo sulla missione in corso d'opera. .....(continua)


(foto da Valona di Patriot Traga)

AGENZIA ANSIA 12 dicembre ore 17,00 :
DALLA NOSTRA SVITATA CLOWN DOTTOFESSA MECALA:

La partenza era prevista l'11 dicembre 2010 alle ore 23,00 dal porto di Brindisi ma il viaggio degli "eroi" e' cominciato alle 5 di sabato mattino 12 dicembre con la prua della nave dentro un mare forza 9. Le onde alte più di 8 metri hanno rallentato di molto la traversata che è durata 14 ore ...tra toulette e vomiti. Siamo riusciti finalmente a sbarcare a Valona sani e salvi alle 14,30. Ad accoglierci nel porto di Valona i pinguini insieme alle suore e ai finanzieri, arta e la sua luce! La doccia al freddo al gelo di mura in costruzione.. paese che vai e usanza che trovi.. per fortuna che ci hanno invitato a cena nella caserma della Guardia di Finanza di Valona. Al ritorno chiamateci "rambo"!
dalla vostra svitata Mecala, e rambi 2Luzj, 3Trombele e il 4dottLuigi
N.B. l'ecografo e' in ospedale! MISSIONE COMPIUTA.il resto del quasi dipende dal freddo! (ero già pronta a tutto ....)
Ok Mecala : ci teniamo in contatto quando passa di nuovo il satellite.....CIA MECALA...anzi no RAMBESSA 2)
bollettino dei naviganti
13 dicembre 2010 - ore 18,45:nave viaggia sicura verso porto Brindisi con nostri 4eroi a bordo: missione compiuta. Mi hanno detto che ci è voluto più coraggio a ritornare che a partire.....


....è vero capitano nanos... volavamo troppo alto e ci dispiaceva davvero rimettere i piedi a terra.. ma abbiamo dovuto farlo.. ci aspettano nuove avventure e nuovi progetti da realizzare per spacciare il sorriso in questo mondo, e allora siamo ritornati sempre gli stessi ma più arricchiti.. alla fina abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo portato... l'umanità è micidiale quando ti accarezza il cuore. Dottofessa Mecala


il 10 dicembre 2010
si riparte per l'Albania


rientro in Italia il 13 dicembre.



Obiettivo della missione:
DONAZIONE DI UN ECOGRAFO ALL'OSPEDALE DI VALONA

messoci a disposizione dal Dr. Luigi Maresca - Ginecologo di Piana di Sorrento, che dedica questa "Azione di Buona Salute" alla memoria di suo Padre Nello e Sua Madre Lena:

"Facendo la sintesi della nostra vita in fondo noi siamo quello da dove veniamo e quello che riusciamo a lasciare nei nostri figli, che nel mio caso si chiamano come i miei genitori Nello e Marilena. I genitori sono le radici i figli i frutti."
(Luigi Maresca)

L'iniziativa è stata promossa dalla nostra associazione Comunità RNCD in collaborazione con il Coordinamento Missione Terabithia di Brindisi, per rispondere ad una specifica richiesta fattaci nel corso della prima missione di maggio 2010 dal Direttore Sanitario Dr. Elezi Besnik dell'Ospedale di Valona.

La missione per Valona si aggiorna con questa iniziativa e si propone di ritornare con l'intera "equipe di clown dottori" nel mese di maggio 2011.


In questo caso l'obiettivo della missione Terabithia 2 è dunque semplicemente consegnare al Direttore Sanitario dell'Ospedale di Valona
l'apparecchiatura ecografica e definire anche eventualmente un percorso di formazione specifica. In proposito stiamo cercando di costruire anche delle collaborazioni con alcuni docenti universitari e specialisti.

L'equipe che partecipa alla missione TERABITHIA 2:


Capa Missione
Dottofessa MECALA
Vice Presidente della Comunità RNCD

al secolo Carmela D'Antonio


Medico Specialista

Il Dott. Luigi Maresca - Ginecologo


Supporto per "giro visite" al reparto di pediatria dell'Ospedale di Valona:

Clown Trombele al secolo Raffaele Morgillo;
Clown Luzi al secolo Daniela Mastrocinque.

L'evento è realizzato in collaborazione con la Caritas di Valona e di Brindisi

Coordinamento Generale Missione Terabithia 2 da Brindisi
Cristiana Zongoli


Un ringraziamento speciale per la collaborazione


"AI MAGNIFICI":


Arta Luci & Redion Ismailaj da Valona

Saura Ferrarese della Caritas da Chioggia

Andrea Rubini da Imperia

Liliana Gianconetti della Caritas di Bologna;

Adele della Caritas di Brindisi

Suor Maria Agostina della Comunità Religiosa di Valona
al Comando di stanza a Valona della Guardia di Finanza

ed al Dr. Luigi Mauro da Piana di Sorrento
per la sua generosa disponibilità.



Clown Nanosecondo
al secolo
Enzo Maddaloni
Presidente Comunità RNCD
www.radunonazionaleclowndottori.org
info@radunonazionaleclowndottori.org

"SOGGETTI SMARRITI": LA COMUNITA' ..INOPEROSA di Mauro Orlando

"....amo le "eterie e i thiasi' greci non per supponenza e snobberia elitaria e esclusiva. Per me la democrazia individuale- comunitaria non è un ossimoro intellettuale ma uno stile di vita e una ricerca di senso e di identità troppo importante per il resto della non più tenera età!" (mauro orlando)

"SOGGETTI SMARRITI":
...., lo possiamo definire un "viaggio.....(in questo caso)...nel significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

(NdR) Il Viaggio è previsto in 16 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sul nostro blog e su quant'altri sono interessati a pubblicarli.


INDICE

1. il VIAGGIO
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2. COMUNITAS
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html

3. “IMMUNITAS”
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4. La comunità …inoperosa”

http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/12/soggetti-smarriti-la-comunita-inoperosa.html

5. La terra

6. IDENTITA’

7. POESIA per.. “l’IO”

8. Poesia per “gli altri”

9. PAESOLOGIA

10. Politica

11. Maliconia

12. Festa

13. Amicizia

14. Nostalgia

15. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria

16. Sapere-politico


"LA COMUNITA' ...INOPEROSA"

La parola magica ….è inoperosità comunitaria . Se abbiamo scelto la parola «comunità», ci accorgiamo che essa è riconducibile, in definitiva, ad un duplice senso: ciò che è in comune ed essere-in-comune.. L’essere-in-comune rappresenta la modalità di esistenza del libero individuo che partecipa direttamente, insieme agli altri, a ciò che è in comune. L’essere-in-comune è appunto riferito ai componenti della comunità.

Ma gli stessi componenti, sebbene fondamentali per l’esistenza della comunità, possono essere gli artefici di un ribaltamento dialettico un cambiamento di visione che li deve condurre da una modalità disgregativa a una aggregativa. È una dimensione plurale della comunità in cui la “molteplicità” fa intravedere una dimensione in cui la persona non è separata dalla vita, o da se stessa, ma coincide con essa in un sinolo inscindibile di forma e forza, di esterno e d’interno, in cui il soggetto è finalmente norma a se stesso e non deve nulla ad istanze trascendentali o trascendenti. In altre parole, un unicum, o singolarità, che coniuga il singolare e il plurale nella stessa persona.

Ed ecco allora il paradigma o la categoria originale e diversa della provvisorietà e ….della inoperosità. L’improduttivo spazio e tempo dell’inoperoso non è delimitabile da un opaco dispositivo di miscelazione di desideri arcani, pulsioni di fuga, resistenze inerziali, eremitaggi esistenziali, silenzi e rifiuti assoluti, immobilismi estremi.

Volendo far uso di un lessico più squisitamente filosofico, possiamo peculiarmente qualificare l’inoperoso come la prevalenza dello stare dell’essere sul divenire dell’essere: esso è il sottrarsi giocato contro l’esporsi. In tal senso, è la faccia speculare del potere: l’abbandono simmetrico alla cattura. Noi vorremmo scongiurare l’abbandono delle emigrazioni,le fughe nella propria autosufficienza intellettuale o sociale,la cattura nelle neoideologie postmoderne del “fare” come variabile indipendente della producibilità umana universale e necessaria.

Dobbiamo pensare per non disperare che possa esistere o essere pensata una possibile nuovo modo di fare economia. Si parla di economia ‘noetica’. Una possibile nuova situazione in cui le visioni, i miraggi, le speranze segrete e inconfessabili, le introflessioni integrali, i mutismi e gli arresti incondizionati, le resistenze estreme e l’estrema inarticolazione dell’inoperoso diventano la prassi possibile per vivere e pensare “i piccoli paesi” dell’abbandono, e dei “terremoti”,delle emergenze o delle urgenze naturali o meccaniche.

Essa, grazie alla sua razionalità metapoietica, fa dell’inespresso,del fantasioso,del sogno e del non pianificabile il suo oggetto perspicuo, che non lega le proprie sorti e le sue finalità alla esplosione consumistica e sublimazione riproduttiva. L’inespresso e l’inarticolato non necessariamente devono essere letti nell’ottica sublimato, modificato e riprodotto.

Attenti e sospettosi che anche l’inoperosità può essere trasformata in mercato operoso che mette in scena il fantasmagorico teatro della fruizione consumistica dell’inespresso. Che l’inerzialità, l’inespressività e l’inappagabilità dei desideri possono diventano sempre riproducibili, attraverso sequenze/figure immaginifiche: replicanti che si spacciano per mutanti. In queste condizioni inedite e nuove rifiutarsi di pensare che non v’è alcuna speranza di poter ingabbiare anche l’inoperosità nel ciclo o della salvezza o nell’orizzonte della linea di fuga.

di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunità RNCD

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima”

martedì 7 dicembre 2010

"SOGGETTI SMARRITI: IMMUNITAS"


"SOGGETTI SMARRITI":......., lo abbiamo definito un.. "viaggio... alla ricerca...del significato delle parole" curato dal Prof. Mauro Orlando - Presidente Onorario della nostra Comunità RNCD.

Nota: Il Viaggio è previsto in 16 tappe che qui riportiamo come indice. Ogni argomento sarà pubblicato in Post unico nel corso di questi mesi sia sul gruppo facebook http://www.facebook.com/group.php?gid=60258100629 che sul nostro blog.


INDICE

1. il VIAGGIO
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-il-viaggio.html
2. COMUNITAS
http://radunonazionaleclowndottori.blogspot.com/2010/11/soggetti-smarriti-comunitas-di-mauro.html
3. “IMMUNITAS”
4. La comunità …inoperosa”
5. La terra
6. IDENTITA’
7. POESIA per.. “l’IO”
8. Poesia per “gli altri”
9. PAESOLOGIA
10. Politica
11. Maliconia
12. Festa
13. Amicizia
14. Nostalgia
15. Della comunità o della “consapevolezza” provvisoria
16. Sapere-politica

“IMMUNITAS”

La democrazia in cui viviamo è un sistema costruito secondo una logica "immunitaria", che rende cioè immuni i suoi membri dal pericolo di contaminarsi con tutto ciò che vi è di esterno, di estraneo? Siamo tutti, per natura, lanciati in una corsa all'affermazione di sé che vive il rapporto con l'altro come un ostacolo o, al più, come uno strumento?

Discorso preliminare è quello di evitare ‘pensieri deboli’, praticismi agnostici, ’antintellettualismo strapaesano’, ‘pigrizie e parassitismi mentali”, “sagre del luogo comune” ecc.

Per tornare a noi, la nostra esperienza ha la necessità di affermare l'originarietà della relazione, della comunità, scardinando l'immagine che abbiamo di noi stessi come individui che si costruiscono prima ed indipendentemente dalla relazione con l'altro.

Agiscono immunitariamente – scrive il filosofo Roberto Esposito-“ da una parte …. tutti gli apparati istituzionali, a partire dallo Stato, dalle forme giuridiche. Dall'altro, tutte le organizzazioni territoriali, le comunità etniche identificate da un elemento comune, sia esso il territorio, la lingua, la religione, la cultura. Questi gruppi, culturalmente o territorialmente definiti, tendono a chiudersi, ad immunizzarsi rispetto all'esterno”.

Il problema quindi non nasce insieme allo scontro locale-globale ma le categorie mentali della nostra cultura occidentale sin dalla polis greca ad oggi si è accresciuta la paura dell'altro e con essa l'esigenza di sicurezza, la spinta a proteggersi da pericoli reali o apparenti.

Oggi la paura è paura dell’emigrato come “specchio scomodo” del nostro sentici sradicati, periferici, esuli,incompresi …scomodi.

Scrive ancora Esposito: “ Si instaura una dialettica speculare tra sé e l'altro, dove l'altro assume i caratteri del sé e dunque ci rispecchia, e ci ricorda la nostra stessa alterità. Il sè, infatti, porta dentro questo carattere di perenne sradicamento, come diceva Simon Weil, che nella modernità ha cercato di cancellare con una dialettica distruttiva di sè e dell'altro.

L’esperienza comunitaria diventa in questo caso importante teoreticamente importante a livello individuale come rieducazione dello sguardo,della mente e del cuore aperti verso l’altro come persona e come territorio e socialmente e politicamente pensando alla “comunità” come lo spazio e l’occasione della “Relazione come origine” che non deve scomparire ma essere praticata.

Si tratta di tornare ad essere consapevoli della necessità di rafforzare e praticare tale natura comunitaria contro tutti quelli che vogliono iniettarci il veleno dell’immunità ricreandoci ‘ nobili radici’ improbabili a copertura delle nostre paure probabili. Credo sia necessaria continuare nell’esperienza e nel tentativo di una svolta culturale dove “i morti seppelliscono i morti” e curare a fatica un sentimento e una idea di identità non con la faccia rivolta al passato non più come realtà chiuso dentro un recinto di una ‘pòlis’ che ci impone fondamenti di ‘stanzialità’ ma che ci costringa all’apertura .alla socialità di una ‘motilità’ difficile ma ricca emotivamente e socialmente nella cifra della molteplicità e delle differenze.

Si tratta di partire da una ridefinizione e una pratica del soggetto, dell'identità, del corpo individuale e comunitario.

In realtà noi siamo un costrutto che si evolve continuamente nel rapporto con l'ambiente, e non esiste dunque una autentica identità bloccata in sé né dalle radici e nemmanco dal suo sviluppo storico.

E in questo modo che ci mettiamo sulla strada anche di una idea e pratica della libertà propulsiva (altruista e plurale nella insicurezza) e non reazionaria ( auto padrona e auto protetta nella sicurezza).

E’ la relazione l’origine dell’esitenza e della molteplicità e pluralità di ciò che cresce in comune

“L'antitesi che la modernità ha costruito tra libertà e comunità - scrive Esposito- è il segno dell'immunizzazione di un'idea che era all'origine dotata di un senso molto più ampio. La libertà è nel comune” …….o è altro che non deve interessarci.

di Mauro Orlando - Presidente Onorario Comunità RNCD

“Merita il nome di sapere soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima.”

giovedì 2 dicembre 2010

“LE MANI” (relazione fotografica) di Andrea Maddaloni


PREMESSA

Si è perso il tempo delle carezze. E così le mani si confrontano sempre meno con il sentimento e l’amore che esse stesse sanno dare. Quello che si propaga attraverso le mani è meditazione, è stato di nuova consapevolezza, è grazia che ci serve per cogliere un fiore, è disegnare la vita con nuovi colori, è tirare le corde di un aquilone, è modellare un pezzo di creta, è creare le parole per chi non sente e non parla, è dirigere un concerto, ma la cosa forse più bella che le mani possono creare, insieme, è l'abbraccio. L'abbraccio fa parte dell'amore e dell'amicizia senza differenza d'importanza. L'abbraccio come opera d'arte. Mani sulla fronte per trattenere ricordi, mani sulla bocca per reprimere emozioni, mani intrecciate che sciolgono grovigli di pensieri, mani sulla guancia che asciugano lacrime di sfogo, mani tese in avanti che attendono un abbraccio, mani che si lavano della loro stessa ipocrisia, mani giunte per pregare. Mani che cercano le mie mani, mani che guariscono il dolore. Mani che sanno far male, mani che sfiorano il suo viso, mani che esplorano il suo corpo, mani di chi le mani le usa da una vita e che attraverso le mani mostra i segni del suo passato e perché no anche del suo presente.

MOTIVAZIONI

La scelta di questo tema, credo, sia già stata ben spiegata nella parte precedente. Nella mia vita le mani, o meglio quello che le mani sono in grado di trasmettere, in maniera particolare rispetto alle altre parti del corpo, hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora una parte vitale del mio vivere quotidiano e che in ogni modo cerco di ottenere dalle persone con cui sono portato ad approcciarmi. E’ per questo che ho deciso di rappresentarle attraverso la fotografia, uno dei mezzi artistici che di più apprezzo in assoluto, che ha a mio modo di vedere la capacità di immortalare l’attimo esatto in cui quest’energia o “semplicemente” quest’emozione si trasmette. Senza contare che numerosi fotografi conosciuti hanno scelto questo soggetto come tema per i loro lavori fotografici, essendo all’occhio di tutti in qualche modo fotogenico e immensamente comunicativo.

I° Multimediale – Accademia delle Belle Arti - Urbino 01/12/2010
Andrea Maddaloni