Nanosecondo: Carissimo Mercurio sta storia però di eros… sapere e potere non mi convince. E poi che centrano le Rane? E, dai mi so fatto pure convincere e come un Gabbiano mi so andato a infilare con la testa in una busta della spazzature per soddisfare i miei bisogni di sopravvivenza. E, poi, per non far cadere la mia “fama” di clown ho continuato a viaggiare sui limiti dei confini umani (troppo umani) e mi so pure trasformato in Rana per cadere in una pozzanghera di merda più che di acqua torbida. Figurat... io che volevo nascere Principe, oggi mi sono pure adattato a star meglio come Ranocchio, anche se come Gabbiano mi sentivo meglio, a dirti il vero, mi sentivo più libero.
MERCURZIO: Aristofane che si dilettava come te nell’inventare favole allegre e ironiche per educare gli uomini del suo tempo quelli di potere in particolare ma anche il povero e pulcioso Socrate, pensava che le Rane (anfibi che sono in effetti rane-cigni dalla voce meravigliosa), simboleggiavano il valore della poesia e dei poeti e creativi come voi Clowns. C’è persino un incontro con il tuo amico Dioniso con le rane, che cantano il loro amore per la poesia, poiché proprio su questo è incentrato il loro canto e il loro breve dialogo con Dioniso. Ecco quindi che in questo modo il titolo della commedia appare alludere al potere della poesia, della fantasia e delle creatività, una cosa che, secondo la visione ideale di Aristofane può persino portare la salvezza alla città, alla comunità o al gruppo…….Euripide scriveva dei poeti “Il poeta deve nascondere il male, non rappresentarlo e insegnarlo. Come c’è il maestro per i ragazzi, così c’è il poeta per gli adulti. È del bene che bisogna parlare.”
NANOSECONDO: la storiella potrebbe essere per l’occasione quella dell’… “…uccellino era caduto da un albero e si era rotto un’ala. Un elefante passo di li, lo vide e gli fece una cacata addosso. All’inizio si rattristi ulteriormente ma quando si accorse che il calore lo aiutava a sopportare il dolore e quando dopo un po’ iniziarono a comparire i vermetti si rese conto che tutto sommato quella caccona gigante lo stava aiutando a guarire. Dopo qualche giorno passo di li un Leone che lo vide e con una zampata ne fece un solo boccone.”
MERCURZIO: Queste sono storielle un po volgari…..per il vulgus per intenderci….Sai noi arcangeli siamo un po’ aristocratici. ”Aristos” …..il meglio, per intelligenza contro la stupidità che pensiamo sia il male peggiore che gli uomini possono praticare nella loro vita terrena. Se dovessimo pensare a un nuovo patto con voi o a un possibile nuovo decalogo della ‘postmodernità’ se no al primo al massimo a terzo punto lo classsificheremo. Cosi anch’io ho imparato che non sempre chi ti mette nella merda ti vuole male e chi ti toglie ti vuole bene. Io ti voglio raccontare un’altra storiella di uno di voi che per avere usato troppo la ragione ha finito per perderla… ” Un uomo sedeva per terra e sembrava discorrere con le bestie, tanto che esse non avevano alcun timore di lui: un uomo pacifico, un predicatore della montagna, dai cui occhi parlava la bontà un persona. ”Che cerchi qui?” Gridò Zarathustra stupito. “Che cerco? Rispose quegli: la stessa cosa che tu cerchi, guastafeste! La felicità sulla terra. Ma per questo vorrei imparare da queste mucche (o rane)”
NANOSECONDO: Anche lui fa i “cerchi” di parole? Come la Rana fa i cerchi nello stagno. Beh! Mi so reso conto che tutta la società degli umani è basata sul controllo e sul potere, ma credo anche che il potere finirà sempre per essere il problema. Sai io penso che “...la liberazione incomincia proprio in un cerchio, ascoltandosi gli uni con gli altri,…” per questo faccio i cerchi del clown scemano.
MERCURZIO: Il “Cerchio” di cui tu continui a parlarmi va bene per voi mortali purchè sia per gioco e non diventi un mito come la coperta per Linus. Voi siete adusi ad inventare miti o simboli per dare un nome all’innominabile ma soprattutto per fronteggiare resistere alla paura dell’ “ assolutismo della realtà” e alla pretesa di un possibile controllo delle vostra esistenza, contenere le minacce, allontanare i pericoli, placare le ansie e esorcizzare le paure o la “ la paura” prima: la morte. Voi avete bisogno di creare simboli, sogni, utopie per dare un ordine alle cose, alle persone e perfino all’anima inventandolo irascibile, concupiscibile e razionale…
NANOSECONDO: Ma non nessun mito solo una “via” se vuoi per confrontarci con questa voglia innata nell’uomo di dominio su gli altri , ma fondamentalmente su se stessi che rendono la gente più stupida, non più intelligente. La competizione esiste per trarre il maggior vantaggio economico ma ciò che sta facendo è quello che gli uomini oggi vedono distruzione e rovine. E poi tu parli di sogni ed utopie come se fossero da maledire ma se forse è proprio l’utopia il sogno, l’immaginazione di vedere un nuovo mondo una nuova realtà che può salvare l’uomo? Manitonquant, un mio carissimo amico, nativo d’America mi dice sempre: “Sai Nanos…..ho sentito dire che la via del conflitto e della competizione, del dominio e della superiorità, rende le persone più forti e più intelligenti – la vecchia teoria della "selezione naturale". Penso che ciò sia totalmente sbagliato. E’ stata la cooperazione a creare la nostra intelligenza. Gli uomini non erano veloci come le gazzelle né forti come i leoni, e dovettero riunirsi in gruppi per sopravvivere. Dovettero imparare a comunicare per poter cooperare. Così si sviluppò il linguaggio, e l’intelligenza, grazie alla cooperazione - non la competizione - tra esseri umani. Quando mettiamo insieme le nostre menti e facciamo rimbalzare il nostro pensiero e la nostra creatività l’uno sull’altro, diventiamo brillanti. Il conflitto e ilriempire il mondo di immondizia e distruggere la terra, creando povertà e ineguaglianza. Promuove le guerre tra nazioni e fa progredire l’oppressione. Nutre il crimine, le droghe, e la disperazione. Ma tutto ciò e’ intelligente? "
MERCURZIO: Bisogna prima di tutto mettersi d’accordo sulla parola “intelligenza”. Il kaos, i conflitti , il disordine , il dolore vi inorridisce ed impaura. So che alimenta la poesia. Poièin per i greci è la parola che fa accadere. Che ordina la improbabilità e l’irreversibilità del mondo, del reale, delle esistenze individuali per dare senso, contenere, regolare le diversità, le irregolarità. Un poeta, un clown, un pazzo sono cari agli Dei: regolarizzano gli irregolari umani. La linea retta crea tensioni, ansie . Il futuro è sempre in avanti e va anticipato o profetizzato o incanalato in una possibile dialettica razionale: tesi, antitesi e sintesi. Che noia non c’è tensione, dinamismo ….vita. Il cerchio potrebbe diventare tranquillità, ordine e rassicurante e avvolgente come la sacca materna. Ma la vita umana è la fuoriuscita dall’utero materno e anche nel caso del “cerchio” è il ritorno alla vita, alle gioie, dolori di tutti i giorni.
NANOSECONDO: Ma, Tu mi parli ancora di eros, sapere e potere è questa è una vecchia storia quando il mondo ma io so pure che il mondo, la realtà che viviamo può cambiare, il problema è comprendere qual è la via migliore.
MERCURZIO: La via migliore è la vita per quella che è data agli uomini. Il mondo umano è enigmatico, ambiguo e la concretezza del vivere ci rende artefici e risolutori di enigmi. Noi stessi siamo “enigma” di noi stessi. Vi siete trastullati per secoli e secoli a cercare di seguire il detto “conosci te stesso”. E siete ancora punto e a capo. Siete ancora al punto dello sciocco che confonde la luna con il suo dito. Non esiste la via migliore. Ogni via è la migliore in quel momento e per quelle circostanze. Vi rendete conto che potete pensare, sentire e agire solo secondo una “etica del finito”? Ma perché pensate sempre a noi immortali o persino a Dio che avete per vostra comodità d’ordine voluto pensare persino “trino”. Basta “pizellacche e fanfaluche” fate i seri …… vuie “…appartenite a morte” diceva saggiamente il grande Totò,il saggio Totò.
NANOSECONDO: Tra cielo, mare e terra ci deve essere un’altra via….la via del cerchio secondo te potrebbe essere una strada. Dove gli uomini si siedono tutti alla pari, nel rispetto reciproco e iniziano cosi a confrontarsi fuori dalle logiche di potere. Sai ogni volta che faccio i cerchi del mio clown scemano “la biblioteca dell’anima” mi rendo sempre più conto di quanta magie ci sia in questa esperienza e come questa faccia bene alla salute.
MERCURZIO: Voi non dovete cercare vie d’uscita, dubbi, scuse. Oggi avete scelto di vivere la modernità (così la chiamate).Vivete una cultura incentrata sulla libertà individuale e la responsabilità in una “etica del finito”. Avete compiti di contrastare, capire destini avversi e paradossali sfide e dispute ma solo tra gli uomini. Lasciate perdere le contraddizioni di Edipo o i paradossi di Giobbe che pretendevano niente meno che contrastare il Destino o interrogare il Dio del patto e della promessa. Gli dei si divertono con gli uomini e come dicevo al massimo prediligono o sopportano i poeti, i pazzi o i clowns.
NANOSECONDO: Insomma faccia bene alle tre nostre anime: animale-eros; affettiva-il cuore (il sapere); lo spirito- quella che ci congiunge all’universo ed agli altri. Sai, tempo fa ero un po’ umano anch’io (ora un po’ tutti mi definiscono “disumano”) , ma quando sono andato in giro con la mia moto del tempo non sono "fuggito" dalla mia "realtà" ma dalla mia "verità" cercando attraverso la fuga come il mio amico Henry Laborit di recuperare quella parte autentica di me: la mia “realtà biologica” che non più in armonia mi faceva star male. Io non sono una creatura immaginaria del “se” - “se” senza accento, come “ponte” tra la nostra verità e la nostra realtà – ma creatura molto più reale della mia stessa fantasia, l’unica che mi permette di “navigare fuori dalle rotte abituali” per ricostruire anche una nuova comunità. E, si il clown “strumento sociale” per ricostruire una nuova comunità che non usi “eros …sapere e potere” nella sua esclusiva formula, ma che possa ripristinare il vero senso dell’amore a partire dal quotidiano, per far rivivere la stessa democrazia. Perché? Ma, il clown è l’unica creatura che può riuscire a far vivere le tre dimensioni dell’amore:
EROS ( Io > Altro ) : Amore sensuale caratterizzato dal voler possedere l’altro (Sensualità). Io voglio possedere te perché sei mio. "Voglio esclusivamente il mio bene". Desiderio sessuale del corpo;
FILIA ( Io = Altro ) : Amore che si fonda su un rapporto relazionale libero, paritario, senza alcuna velleità di possesso (Amicizia). Tu ed Io siamo sullo stesso piano. "Desidero il bene d’entrambi";
AGAPE ( Io <> altro) : Amore che diventa totale dono di se (Carità). Io mi dono liberamente a te. "Per me il tuo bene è più importante del mio".
A Mercù…ogni tipologia d’amore genera una sua specifica modalità di relazione tra le persone coinvolte. Secondo questo schema, ogni persona dovrebbe saper vivere questi tre tipi di relazione a secondo della situazione. Purtroppo, in moltissimi casi non è così. Oggi, tutti riescono a vivere la dimensione della sensualità caratterizzata da un egoistico voler possedere o essere posseduti. Pochi riescono ad instaurare liberi rapporti d’amicizia senza chiedere niente in cambio. Ed è sempre più raro trovare chi vive la stessa carità (il vero senso del dono, non pietista) nella propria vita. Io scopro sempre più che il mio Clown è di per “se” la "mediazione" delle “pratiche” corporee, avendo coscienza che la materia, il nostro corpo, è “vuoto-vuoto” e l’unico che lo può riempire è lo spirito, per questo il Clown è: “uomo intero” la via del cerchio poi mi sembra una via giusta da riprendere come uomini.
MERCURZIO: A queste tue considerazioni degnamente umane ho già risposto anche se la tua formulazione è aggiornata e più complicata. Siete tra gli animali gli essere più deboli ed esposti a danno .Evitate le complicazioni, i paradossi vi espongono a seri rischi.
NANOSECONDO: Sempre più mi accorgo che non c’è motivo di conflitto all’interno del cerchio perché ogni umano ha bisogno delle stesse cose: essere riconosciuto, essere amato.
MERCURZIO: Ah vedo che ogni tanto la tua anima razionale fa capolino e comincia a mettere ordine .”Legèin” legare è la stessa radice di “lògos” ciò che voi mortali italiani avete tradotto con la parola “ragione”. Sappi però che la logica del “cerchio” è premoderna .E’ “olistica” come per i greci antichi “la singolarità è meno importante della totalità”. L’uomo singolo, pensatore o cittadino, è niente rispetto al gruppo,comunità,’pòlis’.
NANOSECONDO: Ma mi sono reso conto che per essere riconosciuto ti puoi solo riconoscere negli altri e nel cerchio questa cosa travalica anche la stessa dimensione del nostro spazio e del nostro tempo. Lo stesso clown non è ricettacolo di spazzature ma canale di energia vitale che ci mette a contatto con gli altri.
MERCURZIO: Non è possibile per voi mortali riconoscersi negli altri. Vedo che ancora vi trastullate con paralogismi o falsi discorsi. Ogni uomo è nel su spazio e nel suo tempo che può viverlo dall’interno o dall’esterno. Tanti vostri filosofi si sono trastullati sul concetto di tempo interiore. Vi ricordo Pascal, Bergson e tanti altri. E allora? Pensate che si scervellassero per riconoscersi negli “altri”? Ma era l’ultimo dei loro più reconditi dei problemi.
NANOSECONDO: Quando mi siedo di fronte ad un altro uomo vedo in ognuno la “santità” , l’essere unico e divino e quindi c’è solo motivo di amarlo per così com’è anche perché ha gli stessi miei bisogni.
MERCURZIO: Ecco ….il “mito” ritorna, insidioso e puttano. Ma di quale ‘santità’ vai parlando- o Nanos. Non sarai ancora sotto l’effetto di quell’altro giochino che voi chiamate ‘amore’ per non affrontarlo di petto come ‘forza’ tutta materiale, fisica e chimica ma che dalle nostre parti chiamano ‘eros’. Non ho mai visto due soli uomini con gli stessi bisogni. Che noia mortale una vita di questo tipo.
NANOSECONDO: Sai quel mio amico mi ha detto che “La via del cerchio fa parte delle Istruzioni Originali dell’umanità. Non è solo una via indigena, è una via umana, la via che aiutò gli esseri umani a divenire esseri umani - homo sapiens, l’uomo saggio. Diventammo umani quando formammo un cerchio e incominciammo ad ascoltarci l’un l’altro, e diventiamo ancora saggi quando ci riuniamo in quella maniera …”
MERCURZIO: Questo va già un pò meglio. Voi uomini avete inventato una cosa molto intelligente anche se dolorosa e difficile. Il senso tragico della vostra esistenza. La vita è bella e crudele, felice e dolorosa insomma “tragica”. Avete la possibilità di giocare tra il ‘caso’ (tyche) e la ‘necessità’ ( anànke). I greci sono stai i vostri maestri da seguire. I greci non sono stai tragici perché hanno inventato e scritte le tragedie ma perché era un popolo umanamente e precipuamente tragico. E questo gli dato senso,lustro e rispetto nella storia delle vostre culture. Lasciate stare i popoli primitivi, gli aborigeni e quant’altro. Essi non conoscono il gusto della sfida tragica con sé stessi , con gli altri e con gli dei come gioco “umano troppo umano” per dare senso alla vita e soprattutto alla morte.
NANOSECONDO: Insomma sta storia dell’eros, sapere e potere appartiene al vecchio paradigma il nuovo paradigma non può che essere altro e per questo bisogno continuare a viaggiare per vie fuori dai confini abituali in cui ci ha relegato questo modello di società umana. C’è bisogno che ci siano molti più clown, molti più esploratori di nuovi sentieri…insomma ….. mo, dimmi che ne pensi Mercù….
MERCURZIO: Il clown, il poeta, il folle hanno ben altri compiti e funzioni nell’economia della vita terrena. Essi non devono esplorare nuovi sentieri, indicare vie, essi stessi sono il sentiero e la via. Non riconoscono confini perché sono insensati e irresponsabili come i bambini che invitano Zarathustra a guardarsi allo specchio per vedere il suo vero volto “con un ghigno deforme di un demonio”. Voi potete in un modo o nell’altro aiutare i sofferenti umani a imparare a meglio gioire, a disimparare a fare male agli altri o a escogitare cose che fanno male agli altri. Ad essere oltre la compassione insomma lavando per prima la propria anima dall’orgoglio o dalla vergogna. Praticare l’amore che superi anche il perdono e la compassione. Tenendo fermo il proprio cuore che non si porti via troppo lontano anche la ragione, “guai a coloro che amano, se non hanno una elevatezza che sia superiore alla loro compassione”…..così parlò Zarathustra uno dei mortali che meglio vi sia riuscito umanamente.
NANOSECONDO: Sai dopo che mi hai detto sta storia dello specchio per vedere il vero volto mi convinco sempre di più che il cerchio può essere una via. Sedersi nel cerchio in silenzio e guardarsi semplicemente negli occhi può aiutarci a specchiarci con se stessi e con gli altri e farci ritrovare quel armonia e la bellezza del poter rinascere, da quel utero materno nel quale ognuno di noi prima o poi dovrà ritornare, ed una volta “usciti fuori”, confrontarsi con la bellezza degli angeli e dei demoni che vivono in ogni essere umano. Sai Mercù il mio Clown, mi sta aiutando anche a fare questo.
Dialogo immaginifico tra l’Angelo Mercurzio - Mauro Orlando,
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ed il Clown Nanosecondo - Enzo Maddaloni
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