(Riflessione su Darwin di Renato Palmieri)
"L'eredità concettuale di Darwin": "selezione naturale, albero della vita, classificazione delle specie sulla base della loro genealogia, estinzione in seguito a selezione, "tempo profondo" - deep time, cioè l'enormità della scala dei tempi trascorsi - e ancora la distribuzione biogeografica dei viventi, la selezione sessuale, la coevoluzione, l'economia della natura e infine il cambiamento graduale. Anche un grande fisico come Lord Kelvin sentenziò che non c'era stato abbastanza tempo perché si fosse evoluto tutto quello che si è evoluto.
Non mi resta, ora, - come corrispettivo del famoso viaggio di Darwin alle Galapagos, fondamento dell'Origine delle specie - altro che uscirmene sul terrazzo di casa mia e fotografare questo geranio:
Sono evidenti il trivium dei tre petali superiori, più sottili, e il bivium dei due inferiori, più grossi: tra questi si situano gli organi sessuali del fiore. E' la stessa struttura formale che nel regno animale va dagli echinodermi zigomorfi del Paleozoico all'Uomo di Leonardo e in quello vegetale perviene alla specializzata Orchidea. Al punto che, non molto tempo fa, sulla rivista FOCUS fu pubblicata una fotografia di orchidea, tanto somigliante a una figura umana da suggerire al fotografo la didascalia: Sorrida, prego!
Si tratta quindi, semplicemente, di domandarsi come può essere accaduto che una serie identica di modificazioni casuali abbia portato a una morfologia omologa dopo la separazione dei due regni, animale e vegetale, risalente a miliardi di anni fa.
La risposta a tale domanda chiude il cerchio con le epigrafi sugli embrioni-chimera che ho preposte alle questioni della fisica: se l'universo fosse sotto il segno del caso, dovremmo consentire con Monod sulla sorte umana (Il caso e la necessità): "L'uomo finalmente sa di essere solo nell'immensità indifferente dell'Universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è scritto in nessun luogo". Per fortuna un geranio ci assicura il contrario."
Una sera andai a fargli visita a casa sua "alle porte del paradiso" a Napoli con alcuni amici per parlare della sua legge unigravitazionale, "ricordammo anche Darwin, e alla fine della sua lezione ci disse:
“....il cammino dell’uomo nel terzo millennio è sicuramente predeterminato da un riconoscimento o da una rinuncia: il riconoscimento della sua autonomia dalle "cose" o la rinuncia ad essa ......l’unica cosa a cui non possiamo rinunciare però adesso è magiarci le pizze"
.... ne aveva ordinate cinque, con cinque birre. E, si una a testa!
Fonti:
Renato Palmieri
Napoli, 13 aprile 2008
http://zed8.tripod.com/coper.htm
mercoledì 25 novembre 2009
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