Ogni casa è impregnata di sogni,
restano lì per essere ascoltati.
C'è sempre una voce
che te li racconta,
mentre sfiori con la mano
l’intonaco ammuffito,
un piatto sporco fermo lì,
su una tavola rotta,
da tempo.
O, semmai un lavandino,
che si è svegliato
presto al mattino,
per sciacquare gli occhi
appena aperti,
al nuovo giorno.
O, come il portone di casa,
sull'uscio aperto
alla speranza incontra,
nuovi e vecchi clown.
(Nanos)
lunedì 9 agosto 2010
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