lunedì 2 novembre 2009

EROS....ECONDO? (dialogo immaginifico tra il Clown Nanosecondo ed il Suo Angelo custode Mercurzio)

Nanosecondo: Carissimo Mercurzio te l'ho detto un sacco di volte...i Clown, i Pagliacci, sono gli unici che riescono a parlare con gli Angeli e con i Demoni, a volte si fanno aiutare dai becchini al cimitero. Clown, colonus: contadino; lo zotico, l’inurbano, colui che sta fuori la logica perbenista. Il Clown, il Pagliaccio, è colui che si rotola nella terra e ri-nasce dalla terra. Si sporca per ri-emergere e trasformarsi. Ricicla, nel contempo, tutte le sostanze tossiche e nocive, acide e velenose. Insomma, come il pesce Pagliaccio è in simbiosi con l’Anemone Velenosa per sopravvivere, per questo t'ho detto di aiutarmi a salvare Amleto, anche perché credo che anche lui fosse un clown ed i Clown e poi in fondo sono essi stessi un po’ Angeli ed un po’ Demoni? Per questo a volte facciamo così tanta paura ai bambini. Però come, i contadini riusciamo anche ad utilizzare tutti i residui, gli escrementi, per concimare la terra e far ri-nascere nuovi frutti. Lo sai anche tu che la merda è una benidizione del cielo. Ci aiuta a farci eliminare le cose inutili a noi ma anche utile a noi stessi per concimare i campi e renderli fertili. Anche voi Angeli vi confrontate ogni giorno con il male ma anche tu sai che non puoi eliminare la zizzania se non il grano non cresce. Per questo non siete pronti ad uccidere, nonostante armato anche tu con la spada. Tu lo sai, perchè sono un po’ agnostico, ed oggi anche un pò angosciato ma penso che non si dovrebbe mai uccidere nessun essere umano, animale o vegetale perchè se no uccidiamo un pezzo di noi e del nostro amore per la vita. Qua però na cosa te la devo dire perchè la tengo proprio sul groppone e non "mezze parole": "Il Cristianesimo dette da bere ad Eros del veleno. Costui in verità non ne morì, ma degenerò in vizio". Così scrisse anche un famoso filosofo - che credo che tu conosca molto bene. Annunciò un giorno la morte di Dio, si chiamava Nietzsche, ma io lo so "LUI" si fece una grande risata e disse che poi tutto sommato gli piaceva sto filosofo perchè era uno dei più spregiudicati e radicali pensatori tra gli umani. Dio rise di sè! Anche lui un pò Clown.

Mercuzio: Caro Nanos, sta storia che mo pure Dio è Clown tienitela per te se non ti becchi una scoumunica ...anche se ti dico che LUI quendo sente ste cose si diverte un universo.....ma per tornare a noi ....ti dico che come il riso.....anche l’eros l'esperienza più ignota per l'uomo, anche quando più esibita o mal praticata, della vostra cultura e della vostra storia, che vi offre al contempo una sorta di specchio delle radici più remote e cancellate della logica dei vostri odierni comportamenti sessuali. E’ la storia dell' “uomo del desiderio” che dovresti riscrivere.

Nanosecondo: Ma che dici Mercù io sta storia - almeno per me - ci sto provando a riscriverla almeno da sei anni. Ma, più che una storia è un viaggio nel tempo che sto realizzando con l’aiuto della mia moto. Una cosa però l’ho capita: solo se riusciamo a trasformare tutte le nostre paure in desidero di libertà e di rispetto possiamo riscrivere la nostra storia. Ma, poi come faccio a riscriverla da solo sta storia se ci sono tanti protagonisti ed io non posso condizionare nessun per il rispetto del "libero arbitrio"? Per questo ho preso a prestito la storia “riadattata di “Amleto avvisato mezzo salvato”. Se vuoi è una metafora. Le metafore aiutano a superare le paure e trasformarle in desideri un pò come le fiabe. Non credi?

Mercurio: Questa storia di trasformare tutte le paure in desiderio mi sembra che possa essere un rischio. E, poi stai ancora appresso le Fiabe? Faccio un esempio: se l'uomo trasforma le paure della concupiscenza o della libido in desiderio, rischia di mettere in atto come uomo solo le sue voglie e non si sofferma nell’analisi delle pratiche attraverso cui ogni individuo è stato spinto a fermare l'attenzione su se stesso, a decifrarsi, riconoscersi e dichiararsi soggetto di desiderio, mettendo in gioco gli uni con gli altri un certo rapporto che permette loro di scoprire nel desiderio la verità del loro essere, (per questo hanno paura?) sia esso naturale o viziato.

Nanosecondo: Ma dai per te è facile tu sei asessuato e non puoi provare emozioni, per te è facile “non sei umano”, sei un angelo. E, poi lo sai che proprio Voi avete inventato la “morale”. Ma ogni morale, in senso lato, comporta due aspetti, quello dei codici di comportamento e quello delle forme di soggettivazione, nel senso di un possibile dominio di sé o alla formazione di uno stile di vita. Non in riferimento ai divieti e alle prescrizioni ma all'implicazione potere-piacere-sapere. Il "soggetto del desiderio" appare come soggetto capace di organizzare la sua vita a partire dall'esperienza corporea che noi, in termini del tutto moderni, chiamiamo sessualità. Ma la sessualità mica l’ho inventata io? L’ha creata Dio, solo per metterci alla prova per farla diventare violenza e paura o per farla diventare strumento d'amore (?). Tu lo sai meglio di me che la centralità del corpo ha una funzione decisiva nella formazione dell’uomo, quel "se" ……(che spesso uso senza accento)... nel senso dell’andare verso l’altro nel rispetto…(un se non condizionato) ..ma anche senza paure ma solo con amorevole desiderio. E’ proprio attraverso la pratica del “se” …..che nel viaggio …il corpo può emerge come soggetto morale. Per questo vorrei salvare anch’io Amleto!

Mercurio: Ma si hai ragione a salvare Amleto, perché credo che il tuo obiettivo dominante come Clown sia quello di aggirare l'ipotesi repressiva o, più propriamente, di chiarire quello strano complesso di colpa della civiltà contemporanea rispetto alla repressione sessuale come colpa storica, che vi ha preceduto e che ancora vi pesa. La sessualità così intesa mette capo all'individualità, al fatto che ognuno di in ogni caso è esso stesso unico e divino e quindi in quanto tale degno di rispetto.

Nanosecondo: E, poi lo sai anche tu, così come vuole Yorick, spirito del teatro, "...memore del fatto che una verità imparata da un buffone si ricorda per tutta la vita...". Ecco penso che bisogna sforzarsi per cercare di trasformare anche il più malefico delfino del re in pesce, ed ogni pesce in delfino del nuovo re più giusto e meno traditore del primo! E, poi lo stesso "soggetto del desiderio" appare come soggetto capace di organizzare la sua vita, a partire dall'esperienza corporea che ogni umano, in termini del tutto moderni, chiama sessualità. A Mercù… cu sta cosa della morale ci avete detto un sacco di fesserie…. lo sapete benissimo che la centralità del corpo ha una funzione decisiva nella formazione del “se….” (andare verso), poiché è proprio attraverso la pratica di "se corporeo" che la materia vuota .. può riempirsi e colmare con lo spirito i suoi vuoti….e così l'uomo può emergere anche come soggetto “morale”, comprendendo il vero senso della sessualità come nascita e rinascita dell’uomo stesso. Non più nella PAURA ma nel desiderio e nell’amore, senza più paura che produce violenza.

Mercuzio: Uaoo, beh! Deo "confessarti" a Nanos che sono contento di te la tua esperienza di clown mi fà comprendere anche a me a volte che dobbiamo andare tutti a cercare “il difetto” non solo del pensare al peccato, ma del vivere questa vostra forza naturale, questa energia universale della sessualità con amore infinito. Normalmente gli umani (in verità non so cosa pensaere a volte se tu sei umano oppure no!) praticano quattro grandi assi d'esperienza: il rapporto con il corpo, il rapporto con la sposa, il rapporto con gli altri in generale, il rapporto con la verità di voi stessi e della vostra vita mentale e sociale. Forse non lo sai ma già i greci, uomini saggi che vi hanno preceduto sulla vostra terra intorno al Mediterraneo, hanno caratterizzato la loro vita in merito alla sessualità su tre dimensioni: l'aphrodisia che denota l'ambito materiale dell'esperienza del piacere; la chrésis che riguarda le modalità d'uso dei piaceri e la possibilità di procurarseli e di evitarne i danni; l'enkrateia che riguarda la misura, la giusta proporzione nella fruizione e nel godimento. I greci non avevano nozione della sessualità nel senso vostro attuale. Per loro la personalità morale con-cresce e si dispiega con le potenze stesse della corporeità, che bisogna saper bene amministrare e ben investire per essere felici. Da qui la centralità dell'enkrateia che si caratterizza appunto "come una forma attiva di padronanza di sé, che permette di resistere lottare e assicurare il proprio dominio nell'ambito dei desideri e dei piaceri". La sessualità presso i greci si svolge tra il dominio di sé ( mi va bene sta cosa che dici del “se” senza accento nel senso dell’andare verso…..) e il dominio degli altri: possibile il secondo solo se si realizza il primo.

Nanosecondo: Azz! Finalmente su una cosa ci ritroviamo a Mercù….la corporietà è un dato fisico-naturale secondo l'ordine della natura di Dio (?); il corpo è costituito secondo un regime naturale che deve rispettare, per conservare la sua forza ed il suo equilibrio, e la sessualità è relazione di piacere e di amore, è atto di elezione, solo nel rispetto dell’altro. Allora che dici? Lo possiamo salvare ad Amleto?

Mercurio: Beh! Te l’ho già detto. Non mi sento un Becchino..., e credo di poterti dare una mano comunque, anche se ho capito che, come al solito, per non negare il tuo essere Clown, Pagliaccio ti vai ad infilare sempre in storie di merda. Uaooo! A Nanos , mi stai facendo diventare Clown come te! Queste parole non sono certo degne di un Angelo (?) …anzi ormai quasi arcangelo come me!

Nanosecondo: Azz a Mercù!....finalmente una volta che anche tu dubiti del tuo “se……..”?

Mercurio: Beh ,dal momento che parli del mio “sé”, ti voglio confidare che uno dei vostri umani difetti è quello di non sapere che voi giocate sulla triade sessualità-sapere-potere sempre in nome del vostro esuberante “io”. Voi uomini dovreste avere il coraggio una buona volta di esercitare verso voi stessi lo sguardo sovversivo del genealogista. E, dunque, ribaltare la prospettiva dalla quale guardare al potere. Sostituire cioè la “prospettiva a volo d’uccello”, propria dei filosofi che pretendono di dare, dall’alto, una visione globale della sovranità e del potere, con la “prospettiva della rana”, che, da una posizione decentrata, de-angolata, segue la vita reale nelle sue piccolezze, nelle sue apparentemente irrilevanti casualità. È un’analisi dal basso, che deve portare alla luce ciò che si nasconde sotto la superficie dei fenomeni, che si esaminano non il potere sovrano che promana dall’alto e si esercita verso il basso ma i micro poteri (anche e soprattutto individuali) che sono diffusi e in atto a livello del quotidiano, gli effetti che il potere genera nella società, nelle forme della cultura e del sapere. Il potere ,quello vero ,non localizzato solo nelle mani dei governi, parlamenti, aule giudiziarie o delle istituzioni particolari amministrazioni locali, polizie, eserciti che sembrano fatte per trasmettere ordini, farli rispettare e punire chi non obbedisse. Il potere si può esercitare anche da parte di ognuno di noi verso l’altro da “sé”, uomo o donna che siano.

Nanosecondo: A Mercù questa è la cosa che più mi cruccia in questo momento. Lo sai è da un po’ di tempo che con la mia moto del tempo stavo viaggiando sulla via del cerchio...quella che arriva alla soglia del cuore....e dove ho incontrato anche un sacco di persone bellissime, con tutte le sofferenze ed amori. E, quando mi sono trovato difronte a questo problema del eros, del sapere e del potere che dici tu mi sono sognato che mi ero trasformato in Gabbiano e così ho iniziato a vedere il mondo da quella prospettiva. Ora tu mi dici che lo devo vedere con gli occhi di una Rana? ......Sai che ti dico ...che forse hgai ragione adesso ci provo: ...kRA, Cra ,Kra, Cra!

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