lunedì 9 febbraio 2009

Dialogo immaginifico tra un Clown , un Angelo: Mercurzio e un Aquila Reale

Caro Nanos,
beato te che sei un umano con propensioni al sogno e alla fantasia! La mia anima sente sempre più i morsi della tristezza e non ho un Getsemani in cui appartarmi per vivere sino in fondo la notte e i miei desideri. Gli angeli non possono sognare lo sai?


E, più che sognare a volte avrei voglia diventare una cosa, un albero, un fiore o la nuvoletta su cui mi adagio per riposare la mia fantasia che..., si! Visualizzo altro e non ho più voglia di guardare sempre con benevolenza gli uomini che non riescono a vivere oltre il passato, nel presente, e lontano dagli umori neri e le passioni tristi del futuro.
Ecco, diventare una cosa per non essere suscettibile di interpretazioni malevoli, astiose..... insomma umane troppo umane …..
La nuvoletta che da sempre aveva guardato gli uomini dall’alto ultimamente ha avuto dei problemi di incomprensione con le altre nuvole amiche, grandi, tronfie, piene di sé e nere di collera e di elettricità e aveva deciso di disinteressarsi dei propri problemi e dei conflitti con la propria specie ed interessarsi dei problemi di una piccola "altra comunità" che dall’alto appariva laboriosa, tranquilla, serena e anche felice. Ma, oggi le questioni sono controverse: libertà, libero arbitrio, questione di coscienza e più si parla della morte e del morire e più si dovrebbe essere capaci di ascoltare il silenzio.
Ma, a ben vedere con la sua sensibilità-iper avevi guardato con dolore che tutto non era come te lo eri immaginato o forse avevi sperato? E, per questo ero stato colto anch'io da una sofferenza che non avevo mai sentito prima, come anch'io inizio a provare come te un'emozione?
Avevo pensato anche che con le tue medicine, i tuoi palloncini o ....la tua moto del tempo potrei fuggire anch'io? Ma, sono perplesso e aspetto aiuti. Il tuo Mercurzio

Carissimo Mercurzio,
sai, oggi ho fatto quattro chiacchere con un Aquila reale, era bellissima! Teneva degli occhi di un’azzurro color del cielo quando si specchia nel mare.
L’ho incontrata mentre facevo un giro in alta quota con la mia moto del tempo. Speravo di incontrarti, ma dove eri finito? E, mi ha detto che lassù ci si scorda delle nostre misere vite.
Lei così si lascia cullare dal vento, senza opporre nessuna resistenza, fidandosi solo del suo sentire, senza maschere nè inganni.
Visualizza altro, senza neppure aver bisogno di trattenere segreti sentimenti.
E, così riflettevo che gli uomini, così abituati a non dire, per non ferire, forse, o per non spogliarsi di quelle poche false certezza che li proteggono, così abituati a sfuggire gli sguardi per non rimanerne coinvolti, così capaci di mentire a loro stessi, non si rendono neppure conto che lassù c’è "solo" amore.
Amore col cielo, amore con la terra piccola piccola, amore col sole, amore con il cielo che si specchia nelle acque, amore di occhi che si guardano e prendono lo stesso colore del cielo senza pretendere nulla di più, se non amore.
E, così sono rimasto un pò a volare con lei, senza nessuna resistenza. Mi sentivo leggero. E, così più che parlare, abbiamo danzato.
Nanos

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