A 7 anni quando facevo il chierichetto, vestito di bianco e di rosso, nel Duomo di Salerno li vedevo uscire dal retro della sacrestia tutti in fila per uno. Avevano divise verdi e zaini in spalla. Mi sono sempre chiesto: "..dove vanno?".
Nei giorni scorsi l'ho scoperto finalmente, sono scout! E, così sono stato un po’ con loro a vedere quello che avevo visto. La route sarà come la via del cerchio del mio clown? Li su Valle Santa sopra San Lorenzello è stato bello incontrarli di nuovo, anche se ci siamo fatti la doccia con la pioggia di traverso. E adesso vi dico quello che loro mi hanno fatto vedere......
“A ridere c’è il rischio di apparire sciocchi;
A piangere c’è il rischio di essere chiamati sentimentali;
A stabilire un contatto con un altro c’è il rischio di farsi coinvolgere;
A mostrare i propri sentimenti c’è il rischio di mostrare il vostro vero io;
A esporre le vostre idee e i vostri sogni c’è il rischio d’essere chiamati ingenui;
Ad amare c’è il rischio di non essere corrisposti;
A vivere c’è il rischio di morire;
A sperare c’è il rischio della disperazione e
A tentare c’è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l’angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.”
(brano tratto, da “Vivere Amare Capirsi” di L. Buscaglia)
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