I vecchi amici ci lasciano,
quasi tutti,
con discreto pudore e......
una coda di dolore
E' nella natura delle cose
mi dice
chi sa di scienza.
Nuovi giovani amici verranno
e riempiranno, ancora,
piazze di rabbia , musica e gioia,
intrecciando nuove leggere catene
per sentirsi legati , assieme ,
a due per due.
…..Anche per non farci sentire
più inutilmente soli.
Cosa canteremo per te
questa sera?
Amico fragile
che ci hai lasciati
in un sorriso strozzato.
Noi continuiamo a cantare
Vecchie canzoni
che non schiudono più balconi innamorati
oramai da un secolo
per mancanza di voce e di cuore.
Siamo gli ultimi dei moicani
che cantano
con parole intrise
di musica,bellezza e silenzio,
ancora il fremito umano
di una dolce nostalgia,
e il triste piacere
di un desiderio di presenza lontana.
Oh , la tristezza dolce e frizzante
di un ridente ricordo!
Cosa mi canterai tu,
nuovo caro amico di una sera,
di questa religiosa sera
di una infinita primavera dell'anima?
La prima canzone
Che si affaccia nella mente e nei ricordi,
vecchia,non importa, ma calda .
Per svegliare
la mia stanca nostalgia
può bastare anche con una vecchia
non brutta canzone!
Dammi un attimo di distratta e leggera eternità !
Ho una dannata voglia
di rivedere fugace un ammiccante sorriso
e una voce accordata a immaginare un canto.
Canta una canzone dolce nella melodia
chiara di luce ,di colori e di ricordi!
Ci sono nubi, stasera
davanti a una sfacciata e insidiosa luna piena
e sirene alla mia sottile solitudine .
Una dolce brezza,profumata di sfrontato rosmarino
gioca con petali di musica e parole
sciroccate di mediterraneo,
riempia il doloroso e freddo vuoto padano
di una dolce,calda e vitale mancanza.
di Mauro Orlando
( ……..“E poi sospeso tra i vostri “Come sta”
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci
tipo “Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te”
“Lo sa che io ho perduto due figli”
“Signora lei è una donna piuttosto distratta”….
….….e mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.)
Brano tratto da “Un Amico Fragile” di Fabrizio De André
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