Clown, colonus: contadino; lo zotico, l’inurbano, colui che sta fuori la logica perbenista. Il Clown, il Pagliaccio, è colui che si rotola nella terra e ri-nasce dalla terra. Si sporca per ri-emergere e trasformarsi. Ricicla, nel contempo, tutte le sostanze tossiche e nocive, acide e velenose. Insomma, come il pesce Pagliaccio è in simbiosi con l’Anemone Velenosa per sopravvivere.
Nel teatro dell’incantamento il Clown assume su di se la merda del mondo come Yorick, il giullare di corte, manipola anche lui il teschio con cui Amleto si chiede “essere o non essere...(?)".
Due Becchini un po’ come gli spazzini (Ops..Operatori Ecologici), che si pongono il problema, in qualche modo, di essere custodi della vita, della morte e dell'arte dell’essere clown.
Anche Yorick cercherà di sventare la tragedia danese, svelando delitti, scandagliando pensieri e ritraendo anime e corpi di tutti i personaggi che hanno vissuto le ultime esperienze di vita di merda, in questa drammatica farsa che è la vita, con un Amleto, anche in questo caso, ormai sacrificato alla vendetta, e/o dall’altra, nell’ironica possibilità di salvarlo, in ogni caso da morte sicura.
E, chi potrebbe compiere questa missione impossibile se non due Clown Becchini ed un Fantasma Giullare come lo stesso Yorick?
Poiché di ardua impresa si tratta. La loro arte, infatti, si gioca su una scommessa: salvare Amleto, o almeno avvertirlo in tempo di ciò che sta per scatenare per evitare il male! Semmai tentando anche di parlare con qualche Angelo e Demone per aquietarli entrambi delle loro voglie di perdono o di punizione infernale evitando di trafigerlo con la loro spada di fuoco, molto più dolorosa del veleno, prima del tempo.
Il tentativo anche qui è quello di cambiare la storia.
D’altronde questo è sempre stato il compito di ogni Clown?
Per questo ora posso ordinare, come la regia di questo spettacolo teatrale ordina (Amleto avvisato mezzo salvato): "...nessuna parodia, ma solo arte comica pura, per riusciere a ridere di se".
E, così come vuole Yorick, spirito del teatro, "...memore del fatto che una verità imparata da un buffone si ricorda per tutta la vita..." bisogna cercare di trasformare anche questo delfino del re in pesce, ed ogni pesce in delfino del nuovo re più giusto e meno traditore del primo!
Come riuscire in questa impresa?
"Amleto, pur di rimanere in scena, nel caso descritto, prolunga all’inverosimile la scena della sua morte!" ....
Insomma, anche qui dobbiamo inventarci qualcosa per tentare di cambiare la storia.
L'essere rimasto piccolo, pare che sia anche la fortuna dei subacquei. Figuratevi se fossero stati grandi come i Delfini o gli Squali, i mari sarebbero stati interdetti dalle immersioni, e la stessa Protezione Civile sarebbe stata allertata! Berlusconi sarebbe arrivato con le tende e gli scout! Figurat?
Credo che anche voi avrete potuto ammirare le loro piroette, che segnalano il nervosismo quando vi avvicinate al loro territorio, sono molto divertenti, anche se un pò invandenti.
Sono di una bellezza folgorante, si possono trascorrere immersioni intere a fare macrofotografie con il rischio che vi riportate a casa migliaia di souvenir - in quantità industriale - e non sapete neppure dove metterli e/o esporli.
Loro si proteggono con uno strato di muco appiccicoso, che rende inefficace il veleno, restando al sicuro dagli attacchi di altri pesci, proprio nascondendosi tra i tentacoli, mentre voi rischiate di essere feriti a morte, se solo vi sfiorano.
Spero che questo tentativo non resti inutile e questa storia non finisca in maniera tragica come nel caso di Amleto che muore comunque trafitto dalla spada, cadendo con la faccia nella merda di un cavallo, mentre duella con Orazio che gli annuncia l'arrivo di Fortebraccio il Re buono che disporrà grandi funerali per il defunto principe, suo Delfino.
Nel frattempo che vi raccontavo questa storia immaginifica ho parlato con il mio angelo Mercuzio che mi ha detto: "... non mi sento ancora un Becchino...ma, credo di poterti dare una mano...in questa storia di merda".