martedì 20 ottobre 2009

Non Sprecare i Propri Passi..

Lo Stage Clown con Jean Menigue è stato un susseguirsi di magia... Necessità di fare la propria parte ogni giorno, anche con leggerezza del cuore e allegria, semplicità, umidità, umilità. porosità.... anche questo è il CLOWN. Io lo vivo come responsabilità verso il mondo, verso la vita, come rispetto per la serietà della vita, per il sacro che ci circonda ed è dentro di noi. Non sprecare i propri passi, perché non sono infiniti.

Che bello inoltre quando ci diceva che gli occhi non devono andare a vedere prima della faccia….perchè vorrebbe dire non accettare il rischio di perdere la faccia…..questo si che è una mazzata per tante persone ipocrite…. Malattia che ho avuto e che ora cerco di non avere più….. il clown mi sta aiutando pure in questo…..

Altro momento commovente è stato quando una persona ci doveva toccare delicatamente da dietro e poi dileguarsi. Ho sentito che così è l’angelo custode, che c’è un qualcosa una presenza di qualche tipo che, umana o divina, ci sostiene nel dolore, nella vita, nelle scelte, ci tocca, come un testimone amorevole, un testimone soccorrevole, che può arrivare all’improvviso e aiutarci solo per poco. Questa cosa mi fa pensare a quanto ognuno di noi può a sua volta esserlo con gli altri, esserci al momento giusto con una parola, un tocco, un sorriso, uno sguardo.

E’ un rimettere in circolazione il bene.

Tutte le suggestioni e gli esercizi sul corpo (la carcassa) mi hanno fatto sentire questo ritorno alla terra, il corpo umile, umido, il restituire il respiro alla terra, e ho pensato all’ultimo respiro di mio padre nella mia mano, mi ha fatto questo dono, mi aspettò quella sera ed è morto con me accanto.

Anche questo mi ha attraversato in quei giorni, come vedi ce n’era abbastanza per piangere tutto il tempo.

In particolare, l’esercizio della mano sotto l’ischio e l’altra messa a delineare come un’ampolla sacra mi ha dato il senso dell’unione di cielo e terra, di energie ugualmente divine pur nella differenza delle proprie espressioni.

Un altro momento molto forte è stato quando da terra ci dovevamo sollevare per camminare a quattro zampe, a occhi chiusi. Io mi sentivo come un animale vero e proprio, agli albori dell’universo, intorno a me vedevo un paesaggio preistorico, tutto da scoprire, tutto nuovo, e soprattutto l’annusare col naso e sentire con le orecchie mi ha rimesso in contatto con quel rinencefalo che abbiamo in comune con i nostri antenati, e mi sono sentita piccola piccola, e mi sono sentita che la vita continua, che ci sarà sempre, al di là della mia nascita e della mia morte. Tutto questo mi ha commosso oltremisura e ho pianto.

GRAZIE JEAN E GRAZIE AMICI CLOWN! CHE I NASI ROSSI CI PORTINO CON TANTO AMORE LUNGO LE STRADE DEL MONDO!

Caramella

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