martedì 8 maggio 2012

ASCEA MARINA 2012: UNO SGUARDO SUL MONDO

2010, 2011, 2012 è questo il terzo anno che vede la nostra associazione impegnata a collaborare con l’Associazione “Parco del Cilento” Centro Studi “M.Franciulli Battagliese” www.csmfb.it, per le proposte di esperienze formative rivolte a studenti di istituti liceali con indirizzo Pisco–Pedagogico, nella splendida cornice del Villaggio Le Palme www.villaggiolepalme.it  di Ascea Marina (SA).



Due le sessioni che si tengono quest’anno, la prima dal 22 al 26 aprile e la seconda dal 2 al 5 maggio dal titolo: “Animali e qualità della vita”.

Il programma della 1^ sessione si è concluso oggi ed ha visto impegnati oltre cento studenti. E' stato fitto di incontri studio con seminari: di musico terapia; riabilitazione equestre; incontri per l’integrazione dei soggetti con disabilità e seminari esperienziali sulla comico terapia.

alcune immagini della 1^ sessione 2012
http://www.csmfb.it/documenti/video/CorsoFormazione/18primasessione.mpg

Molto bella l’esperienza di incontro fatta dal clown Nanosecondo, Caramella e Allunata con circa 80 studenti provenite da città della Campania.

La 2^ sessione in programma dal 2 al 5 maggio è stata ancora più impegnativa per il numero di alunni e lezioni che hanno visto impegnate in contemporanea Clown Caramella e Allunata insime a Nanosecondo.  Anche quest’anno abbiamo ricevuto apprezzamenti sia dagli alunni che dai professori.

Qualcuno di loro mi ha chiesto ma che c’entrano i clown con la riabilitazione equestre?
Risposta facile, ho spiegato loro, tra l’altro, che: il clown più che aspettare che il mondo animale si rifletta in lui, scopre l’animale dentro di se, osservando poi l’effetto che ciò fa su di lui, ritornato "animale", nel mondo. Il clown in passato saliva anche sui cavali nel circo equestre e fu il primo a cadere offrendo al mondo (pubblico) anche il suo fallimento, le sue fragilità che divennero la sua forza. Quindi in particolare con i cavalli e con il circo equestre il clown ci va a nozze.


Il clown vivendo la sua “animalità” vive la sua condizione di “precivilizzazione” riconsiderando le reazioni del mondo (tutto), altrimenti si imprigionerebbe da solo.


Nel corso dell’esperienza sono stati diversi i momenti molto belli nel vedere, anche se abbozzati, nascere dei piccoli clown. Una ragazza diversamente abile (alle gambe) ha giocato ad essere un animale ”fuoristrada”. Si è scoperta a camminare sulla terra scoscesa meglio delle altre sue compagne, ridendo a crepapelle della sua migliore prestazione nel camminare per sentieri "sconnessi". Magico è stato quando invitando a muoversi nello spazio come una foglia che cade, un po’ tutti hanno trovato difficoltà perché non sapevano come si muove una foglia quando cade da un ramo, salvo poi girarsi a guardare una loro compagna che, recuperata una foglia nel giardino vicino, tenendola tra le  mani davanti a se ad una certa altezza la lasciava cadere imitandone il movimento, accompagnata in questo da un altro studente che alle sue spalle "la copiava" a sua volta. Oppure cogliere la fragilità dell’imbarazzo di scoprirsi timidi tanto da entrare fino a nascondersi nel sipario, oppure a fare fossi per terra con i piedi e così poter ridere di sé o meglio con “se”.

Così si resta trasparenti e privi di condizionamenti (maschere) della “civilizzazione” e come un “primitivo”, come un “bambino” imita il mondo senza più paure, facendo la caricatura di se stesso. Così come clown si crea sempre la solitudine, come tutti gli animali, e il loro mondo. Così il clown può cogliere la purezza del divino, e più che specchiarsi nel mondo diventa lui mondo.

Infine, ci siamo chiesti: ma quanto a questi ragazzi/e oggi manca lo sguardo sul mondo?

nel frattempo potete vedere voi alcune immagini della 2^ sessione di maggio 2012
http://www.csmfb.it/documenti/video/CorsoFormazione/18secondasessione.mpg

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