"Bisogna avere ancora il caos dentro di sé per generare una stella danzante »
(Cosi parlò Zaratrusta, Nientz)
(Cosi parlò Zaratrusta, Nientz)
(Foto di Salvatore Di Vilio)
Il Clown Misterister, celebra la figura dell'uomo folle (La gaia scienza - Nietz), si, anche Lui se ne va in giro in pieno giorno con una lanterna accesa, e sottovoce, invece di urlare chiede ……. “dov’è il mondo?”, attirandosi anche lui lo scherno dei passanti.
Anche Lui alla richiesta di spiegazioni, afferma che il mondo non c’è più e con esso forse anche Dio (Lui?) “E’ morto?” Ma, possibile che nessuno ci crede più veramente. Ma, anche Lui nell'atto stesso di compiere questa affermazione si trova di fronte allo scetticismo e all'indifferenza, quando non alla derisione. Anche Lui, si proprio Lui, si definisce come il "testimone" di un omicidio compiuto dall'intera Umanità. E allora si chiede anche Lui: "Vengo troppo presto?", ;...."...forse che oggi gli uomini non sono ancora pronti ad accettare questo cambiamento epocale. I valori tradizionali sono sempre più pallidi, sempre più estranei alla co-scienza, nel mentre nuovi valori, quelli della gioiosa accettazione della vita e della fedeltà alla terra, sono ancora al di là dell'orizzonte: "Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino" (?)
“Vivo nella mia propria casa
Mai ho imitato qualcuno
E – derido qualsiasi maestro
Che non si derida da sé”
Sopra la porta di casa mia- R. W.Emerson)
Ecco nonostante tutto…. “…se non sapremo offrire al mondo impoverito un nuovo senso delle cose, attinto ai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione – allora non basterà. …forse allora sulla base di una comune e onesta ricerca di chiarezza su questi oscuri avvenimenti, la vita sbandata potrà di nuovo fare un cauto passo avanti”. (
Etty Hillesum, dalle Lettere)
“Gradualmente prende coscienza del fatto che "non sono mai le circostanze esteriori, è sempre il sentimento interiore [...] che dà a queste circostanze un'apparenza triste o minacciosa": in altre parole, a farci soffrire sarebbero le nostre "idee stereotipate su questa vita" che formano il nostro ‘io', "questo io tanto ristretto, coi suoi desideri che cercano solo la loro limitata soddisfazione [e che] va strappato via, va spento. [...] Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d'ordine, sicurezza; dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori.".
dal DIARIO di Etty Hillesum)
«A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare»…… «Si deve diventare un'altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere»…….«Le cose devono poter essere chiamate per nome, e se non reggono a questa prova non hanno il diritto di esistere»
dal Diario di Etty Hillesum)
Insomma più che chiedere aiuto al mondo, come sosteneva la stessa Etty Hellisum, credo che dobbiamo prendere sul serio l'invito anche di Clown Miserister e DOBBIAMO AIUTARE DIO, PERCHE’ DA SOLO NON CE LA FA’!
Questo di aiutare Dio è un filone che percorre la tradizione ebraica e che è esploso, in un certo senso,con la Shoà.
Shoà è il termine alternativo a Olocausto, proposto per primo da Wiesel che in seguito se n’è pentito. Infatti «olocausto» è un sacrificio offerto dai sacerdoti a Dio, mentre l’uccisione degli ebrei, non è un’offerta a Dio né le SS erano sacerdoti, quindi oggi si preferisce Shoà, che in ebraico significa «catastrofe»
La cosa che più ho apprezzato e condiviso, quando ho letto per la prima volta il "DIARIO" di Etty Hellisum (lo tengo in camera sulla scrivania, e spesso torno a leggerne qualche pagina, come adesso…) è stato il fatto che la sua religiosità, pure se contesa tra le due diverse teologie: ebraismo e cristianesimo; ha un ritmo religioso o meglio "spirituale" tutto suo.
Etty si rivolge a Dio come se stessa.
Ci sono alcuni passi del suo “DIARIO” che in questo senso sono significativi:
“In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi poesia” (Diario, p- 230)......oppure come …. "..... Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi” (Diario, p.169).
Si Etty parla a se stessa come a Dio. Quel suo "DIO PERSONALE" tanto ripudiato da Einstein “Io non credo in un Dio personale e non ho mai negato questo fatto, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare.”… relegando tutto alla scienza e non comprendendo che si tratta di “CO-SCIENZA”.
Beh anch’io come Misterister ho bisogno di cercare il mio mondo all’interno di me e come Elly spesso mi ritrovo a parlare con me stesso come se....: IO SONO …DIO!
Beh, almeno ci provo......(parola di Nanos Enzo)
Per approfondire vi consiglio la visione di questo
Anche Lui alla richiesta di spiegazioni, afferma che il mondo non c’è più e con esso forse anche Dio (Lui?) “E’ morto?” Ma, possibile che nessuno ci crede più veramente. Ma, anche Lui nell'atto stesso di compiere questa affermazione si trova di fronte allo scetticismo e all'indifferenza, quando non alla derisione. Anche Lui, si proprio Lui, si definisce come il "testimone" di un omicidio compiuto dall'intera Umanità. E allora si chiede anche Lui: "Vengo troppo presto?", ;...."...forse che oggi gli uomini non sono ancora pronti ad accettare questo cambiamento epocale. I valori tradizionali sono sempre più pallidi, sempre più estranei alla co-scienza, nel mentre nuovi valori, quelli della gioiosa accettazione della vita e della fedeltà alla terra, sono ancora al di là dell'orizzonte: "Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino" (?)
“Vivo nella mia propria casa
Mai ho imitato qualcuno
E – derido qualsiasi maestro
Che non si derida da sé”
Sopra la porta di casa mia- R. W.Emerson)
Ecco nonostante tutto…. “…se non sapremo offrire al mondo impoverito un nuovo senso delle cose, attinto ai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione – allora non basterà. …forse allora sulla base di una comune e onesta ricerca di chiarezza su questi oscuri avvenimenti, la vita sbandata potrà di nuovo fare un cauto passo avanti”. (
Etty Hillesum, dalle Lettere)
“Gradualmente prende coscienza del fatto che "non sono mai le circostanze esteriori, è sempre il sentimento interiore [...] che dà a queste circostanze un'apparenza triste o minacciosa": in altre parole, a farci soffrire sarebbero le nostre "idee stereotipate su questa vita" che formano il nostro ‘io', "questo io tanto ristretto, coi suoi desideri che cercano solo la loro limitata soddisfazione [e che] va strappato via, va spento. [...] Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d'ordine, sicurezza; dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori.".
dal DIARIO di Etty Hillesum)
«A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare»…… «Si deve diventare un'altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere»…….«Le cose devono poter essere chiamate per nome, e se non reggono a questa prova non hanno il diritto di esistere»
dal Diario di Etty Hillesum)
Insomma più che chiedere aiuto al mondo, come sosteneva la stessa Etty Hellisum, credo che dobbiamo prendere sul serio l'invito anche di Clown Miserister e DOBBIAMO AIUTARE DIO, PERCHE’ DA SOLO NON CE LA FA’!
Questo di aiutare Dio è un filone che percorre la tradizione ebraica e che è esploso, in un certo senso,con la Shoà.
Shoà è il termine alternativo a Olocausto, proposto per primo da Wiesel che in seguito se n’è pentito. Infatti «olocausto» è un sacrificio offerto dai sacerdoti a Dio, mentre l’uccisione degli ebrei, non è un’offerta a Dio né le SS erano sacerdoti, quindi oggi si preferisce Shoà, che in ebraico significa «catastrofe»
La cosa che più ho apprezzato e condiviso, quando ho letto per la prima volta il "DIARIO" di Etty Hellisum (lo tengo in camera sulla scrivania, e spesso torno a leggerne qualche pagina, come adesso…) è stato il fatto che la sua religiosità, pure se contesa tra le due diverse teologie: ebraismo e cristianesimo; ha un ritmo religioso o meglio "spirituale" tutto suo.
Etty si rivolge a Dio come se stessa.
Ci sono alcuni passi del suo “DIARIO” che in questo senso sono significativi:
“In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi poesia” (Diario, p- 230)......oppure come …. "..... Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi” (Diario, p.169).
Si Etty parla a se stessa come a Dio. Quel suo "DIO PERSONALE" tanto ripudiato da Einstein “Io non credo in un Dio personale e non ho mai negato questo fatto, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare.”… relegando tutto alla scienza e non comprendendo che si tratta di “CO-SCIENZA”.
Beh anch’io come Misterister ho bisogno di cercare il mio mondo all’interno di me e come Elly spesso mi ritrovo a parlare con me stesso come se....: IO SONO …DIO!
Beh, almeno ci provo......(parola di Nanos Enzo)
Per approfondire vi consiglio la visione di questo
film documentario:
“Si trasformi l'Inno alla Gioia di Beethoven in un quadro e non si rimanga indietro con l'immaginazione, quando i milioni si prosternano rabbrividendo nella polvere: così ci si potrà avvicinare al Dionisiaco. [...] Ai colpi di scalpello dell'artista cosmico dionisiaco risuona il grido dei misteri eleusini: "Vi prosternate milioni? Senti il creatore, mondo?"
“Si trasformi l'Inno alla Gioia di Beethoven in un quadro e non si rimanga indietro con l'immaginazione, quando i milioni si prosternano rabbrividendo nella polvere: così ci si potrà avvicinare al Dionisiaco. [...] Ai colpi di scalpello dell'artista cosmico dionisiaco risuona il grido dei misteri eleusini: "Vi prosternate milioni? Senti il creatore, mondo?"
(F. Nietzsche, La nascita della tragedia)
Fonti
http://www.nostreradici.it/Etty-credo.htm
Fonti
http://www.nostreradici.it/Etty-credo.htm
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