Mecala stanotte ha volato senza tappeto, con un tuffo nelle stelle, che sembrano sempre le stelle di un cielo incantato d'estate, nei riverberi delle pieghe della pelle, nel sudore che sa di notti tarantate, di suoni di tammorre, di amori condivisi e donati, di lacrime offerte alla fertilità della vita.
Le stelle del calore dei sacchi a pelo, delle strade di montagna, della salsedine, del letto caldo del corpo di un compagno, di colori sul viso, del caos di vicoli che al giorno dopo regalano malinconiche tristezze, nei resti di chiassosi notti tra le note dei violini di un tango, nella rigidità delle maschere, nella spensieratezza di un sorriso donato.
Le stelle stanotte abbracciano con il calore che sa di umano, come di una rete che ti rassicura che in fondo la vita la sa lunga sulla tua esistenza, basta aver fiducia ed affidarsi, tra zavorra e paracadute volare vuol dire affidarsi alle vibrazioni nella fiducia inconsapevole che ogni cosa avrà il suo senso.
E, così anche la tristezza dell'animo sembra ritrasformarsi in energia, pura forma di accoglienza integrale per ogni parte di sè...anch'essa diventa magica, quando spolverata dalle disillusioni regala consapevolezza di amori che sanno di accoglienza e specialità.
L'amore e le stelle non cambiano posizione... perchè non smettono mai di brillare!
Clown Mecala
lunedì 25 ottobre 2010
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