Un po’ di tempo fa un uomo di 48 anni mi chiese : “mi spieghi il dolore?”
“Sai – gli risposi – il dolore è come il rompersi del guscio di un seme di una pianta, di un fiore. Esso racchiude tutta la comprensione del suo essere, il seme è un essere in movimento verso la luce.
Come il nocciolo di un frutto deve rompersi affinché il suo cuore sia esposto al sole, solo così puoi conoscere il tuo essere il tuo “se” ..(si hai capito bene congiunzione..nessuna affermazione!).
Ecco se solo potrai conservare nel tuo cuore lo stupore e la meraviglia per i miracoli quotidiani della vita, il dolore allora non ti sembrerà meno meraviglioso della gioia perché esso si muoverà sempre verso il sole. E' come aprire una finestra al nuovo giorno.
Sai molto dolore è da noi stessi scelto. E’ l’amara pozione con cui il medico che sta in noi può guarire l’infermo che è anche in te.
Il dolore è anche farsi attraversare da esso come un colabrodo; è un po’ morire prima, per non morire cosicente del fatto che la mano del medico interiore è guidata dall’invisibile che non appare sempre ai nostri occhi.
E, la coppa che ti porge, benché possa a volte bruciare le tue labbra, è fatta con la stessa creta del vaso dove anch’io ho piantato i mie semi e li ho innaffiati con le lacrime.
Sai! Anch’io me lo sono costruito da solo il mio vaso e l’ho inumidito con queste lacrime che ancora scendono come goccie di pioggia che lavano la strada. Sai c’è sempre più bisogno di perdere l’idea della nostra vita di dolore e liberare, "pulire" la nostra mente dal suo potere.
Solo così si può rinascere veramente e abbracciare il mondo. Come? Desiderando di entrare nella sfera dell’amore incondizionato dove si potrà essere in perfetta pace e libertà.
Sai Mercuzio è il mio angelo custode. E’ l’angelo dell’innamoramento, lui ha il compito di togliere agli uomini il peso del loro passato.
L’innamoramento è un’esperienza di liberazione del passato e di rinascita.
Per questo ti auguro di vedere sempre in chi sembra ostile un altro aspetto di Te. Per questo Ti auguro amore, per scoprire e creare ogni mattina, aprendo la finestra della tua vita, infiniti cieli azzurri colorando il tuo mondo con un fiore ed un sorriso.
E lui.. “Come ti chiami?”… mi chiese.
Ed io: “IO SONO … un Clown … mi chiamo Nanosecondo.”
E, lui: “E’ stato bello conoscerti, io mi chiamo … Enzo”.
Arrivederci,.... arrivederci....
(alcuni brani sono liberamente tratti da IL PROFETA di Kahil Gibran)
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