giovedì 11 dicembre 2008

Ricetta Miereca: abbracci liberi... almeno una volta al giorno

"In un mondo in cui si tenta disperatamente di sopravvivere, come si possono giudicare le persone che decidono di morire? Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza, o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita"...così "Veronika" si vuole lasciare morire (tratto da Veronika di Paulo Coelho).

Il romanzo è ambientato in un ospedale psichiatrico dove il direttore elabora una tesi su un veleno malefico a volte non rilevabile che contamina l’organismo con il passare degli anni: il vetriolo.

Così è stato scoperto che questa sostanza malefica si produce attraverso l’amarezza. Per questo la maggior parte delle persone, inquinate da questo veleno, identifica come "amara" il sapore della propria vita.

L’amarezza dei nostri pensieri, delle parole, del senso della realtà, diventa così "terreno di coltura" per la formazione di una nuova sostanza "il vetriolo" che causa tante altre malattie.

Ora, dopo anni di studi patascientificissimi ed immaginifici si è scoperto che l’unico antidoto all’amarezza è la “libido”, altra sostanza che produce il nostro corpo e che tutti noi conosciamo molto bene anche se l’associamo solo al "desiderio sessuale". Per questo molti scienziati si sono posti il problema: come produrre “naturalmente” (e non solo artificialmente) "la libido"?

Dopo vari consultalmenti tra Clown Dottori, Mierec Esperti e scienziatissimi affiatati e affilatissimi ci siamo (ri)detti che l’unica cosa che può far produrre la “lidido” è il desiderio d'amore.

Certo quello sessuale è sopraffino ma non sempre lo teniamo disponibile. Ma, ce nè anche un'altro che un pò tutti noi abbiamo dimenticato ad usare ed è quello che abbiamo vissuto nella nostra prima infanzia,quando a comandare la nostra vita non era la paura d'amare ma la curiosità: il desiderio d'amare.

Ma se con l’amarezza abbiamo perso il desiderio oggi come facciamo a riprodurre il desiderio?

La prima cosa è smetterla di “pensare di vacche";
recuperando quel minimo di volontà e con la volontà il desiderio che può eliminare l’amarezza e
con questo il malefico veleno: il vetriolo

"Ma chi può prendersi cura di noi adesso quando sempre più persone sono colpite da questo male che sembra incurabile?" Mi ha chiesto un paziente impazientissimo.

Certo, i segni della malattia sono ormai evidenti: perdita della volontà, assenza di speranza, paura dell’altro, senso di sfiducia in se stessi e non solo negli altri, qualcuno addirittura si mette pancia a terra per le vertigini perchè ha paura di volare. E, così l’amarezza la fa da padrona nel nostro organismo lasciandoci morire lentamente.... come Veronika.

Qui, c’è bisogno di una terapia d’urto: tornare bambini!

E, così ho deciso di prescrivervi una "ricetta miereca": andare tutti alla ricerca del vostro Clown, il vostro bambino interiore, il folle, il sognatore pratico, il poeta, l’unico capace di recuperare, attraverso la volontà, il desiderio d'amore ed infine la libido.


L'antidoto dell’amarezza. L'unica sostanza che può eliminare il malefico veleno (il vetriolo) che ci sta uccidendo tutti.

Per questo motivo c'è bisogno di costruire una strategia d'amore: abbracci liberi!


Gli abbracci liberi ci fanno ritrovare il nostro bambino interiore e solo così possiamo (ri)produrre di nuovo il desiderio e praticare i nostri sogni.

Vi raccomando, almeno una volta al giorno, abbracciatevi!

Clown Dottore Nanosecondo


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